Gli italiani investono in conti deposito sicuri: nessun vincolo e durate brevi

I Bot con scadenza a un anno hanno ormai ufficialmente rendimenti negativi e sul mercato azionario e obbligazionario le notizie che arrivano non sono più confortanti.
Si aggiunga che l’inflazione negli anni erode i nostri risparmi, e questo vuol dire che lasciarli fermi su un conto corrente per parecchio tempo significa perderci.
Ecco allora che si giustificano i conti deposito, non più investimento tradizionale appannaggio solo di un pubblico maturo ma, come dimostrano i dati, ancora di salvataggio per chi non ha intenzione di rischiare.
A darci un resoconto dettagliato dell’andamento di questo riscoperto strumento di risparmio, l’Osservatorio di ConfrontaConti.it, il sito di comparazione online che mette a confronto i migliori conti deposito del mercato.
Due le buone notizie per chi fosse ancora indeciso se siano un buon investimento: le banche offrono soluzioni interessanti anche per brevi periodi, senza alcun vincolo. E, cosa ancora più importante, da inizio danno i tassi netti sono tornati sopra la curva dell’1%, fenomeno non di poco conto se si pensa che tanti altri investimenti “sicuri” hanno invece rendimenti negativi.
Ma vediamo nel dettaglio l’analisi dell’Osservatorio di ConfrontaConti.it.
Le evidenze di inizio anno: risparmi senza vincoli e cautela nelle durate
Sono i depositi liberi a prendersi la scena in questa prima parte di 2020. Dopo un 2019 all’insegna dei conti deposito vincolati (84,1% un anno fa), il nuovo anno si apre con un atteggiamento completamente diverso da parte dei risparmiatori: avere i risparmi sempre disponibili.
Merito anche delle soluzioni sempre più interessanti che propongono gli istituti di credito, il conto deposito libero diventa la nuova frontiera del risparmio, con cui ottenere un seppur piccolo guadagno e disporre sempre delle somme.
In questo primo semestre è il 61,7% la percentuale di richieste di conti deposito liberi, dal 45,8% del semestre precedente, mentre la domanda dei vincolati si è ridotta al 38,3%.
Anche sulla durata degli investimenti gli italiani sono molto cauti e preferiscono rimanere nei 12 mesi: il 56,2% del campione rilevato ha scelto la durata 7-12 mesi (54,5% lo scorso semestre). Guadagna diversi punti anche il periodo più breve, minore o uguale ai 6 mesi, cresciuto al 9,4% dal 6,4% del semestre scorso. Perdono punti invece i periodi più lunghi, in particolar modo quello maggiore di 36 mesi, che passa dal 16,0% al 12,6%.
L’analisi per importo depositato
Quasi la metà delle famiglie (49,4%) investe somme dai 15.000 ai 20.000 euro (47,8% lo scorso semestre), mentre rimane alta anche la percentuale di depositi con somme superiori ai 50.000 euro (19,1% del campione). Solo il 9,8% investe in un conto deposito somme tra i 5.000 e i 10.000 euro.
Sempre più a nord i fan del conto deposito. Si registra in questo primo periodo del 2020 la percentuale più alta di conti deposito richiesti nel nord Italia: è il 72,9%, mentre il Centro si difende con il 15,7% e il Sud e le Isole rimangono all’11,4%.
Cresce anche l’età media di chi lo sceglie, con il 43,2% di titolari che hanno tra i 41 e i 55 anni, il 5,5% in più rispetto al periodo precedente. Sempre forte la presenza nei dati dei risparmiatori più maturi, sono il 41,3% con un’età superiore ai 55 anni.
La rimonta dei tassi di interesse
Il nuovo anno e l’attenzione sui conti deposito come formula di investimento sicura sempre più apprezzata, si è portata dietro un fortunato aumento dei rendimenti. Se a settembre del 2019 il Tasso netto era sceso sotto l’1%, a gennaio la curva è salita poco sopra l’1%, mentre il Tasso lordo si posiziona all’1,50% circa.