Imposta di bollo: entità, scadenze ed esenzioni
Contrariamente a quanto avviene per i conti deposito e i depositi titoli, il conto corrente è soggetto a un’imposta di bollo che è fissa, pari a 34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro per le aziende. Tuttavia ci sono dei casi in cui i conti correnti sono esenti da imposta di bollo.

Chi è in possesso di un conto corrente, un conto deposito oppure un deposito titoli, una sorta di portafoglio composto da investimenti come titoli di stato, azioni, fondi d'investimento, certificati, saprà che ogni tre mesi le somme detenute sono soggette al pagamento dell’imposta di bollo.
Si tratta dell’imposta di bollo, una imposta indiretta che non colpisce i guadagni prodotti da una persona fisica o un’azienda, ma la ricchezza in maniera indiretta.
Lo scorso 31 marzo è stata la volta del primo di quattro prelievi annuali che scandiscono il pagamento dell’imposta di bollo. La somma da corrispondere, pari allo 0,2% del controvalore di mercato che si realizzerebbe il giorno del prelievo, viene trattenuta sul conto o sul deposito ma non è destinata alla banca, che agirà semplicemente come sostituto d’imposta, visto che il bollo è un’imposta statale.
Contrariamente a quanto avviene per i conti deposito e i depositi titoli, il conto corrente è soggetto a un’imposta di bollo che è fissa ed è pari a 34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro per le aziende, le partite Iva e gli autonomi. Il calcolo avviene trimestralmente, nella misura di 8,55 euro.
L’Agenzia delle Entrate specifica anche che l’imposta di bollo si applica per ogni conto corrente attivo, a condizione che la giacenza media per ogni trimestre sia superiore a 5.000 euro.
Quando si applica l’imposta di bollo
L’imposta di bollo si applica al momento dell’emissione dell’estratto conto o del rendiconto ed è relativa al periodo rendicontato anche in caso di apertura e chiusura in corso d’anno.
Nel caso la banca non proceda all’emissione del rendiconto durante l’anno, sarà applicata al 31 dicembre di ciascun anno.
Se il correntista dispone di più conti correnti o risulta intestatario di più libretti di risparmio, dovrà corrispondere l’imposta annua con riferimento a ciascun rapporto.
L'imposta di bollo si applica infatti a:
- libretti di risparmio;
- comunicazioni periodiche dei prodotti finanziari;
- rapporti tra enti gestori e fondazioni bancarie.
Quando non si applica l’imposta
Per quanto ci siano dei casi in cui la banca promuova il pagamento a suo carico dell’imposta di bollo (accade così per alcuni conti correnti online che presentano costi più bassi rispetto a un conto tradizionale), esistono dei casi specifici in cui l’imposta di bollo non è dovuta.
Questi i più comuni:
- il valore medio di giacenza del conto non è superiore ai 5.000 euro;
- il valore medio della giacenza per il periodo rendicontato è negativo;
- in caso di conto corrente base, che ha solo le funzionalità principali e un’operatività limitata, ideato proprio per “incoraggiare l’inclusione finanziaria e per far fronte all’uso del solo contante”;
- in caso di conto corrente di organismi senza scopo di lucro a carattere associativo (Confidi);
- su conti correnti aperti su provvedimento dell’autorità giudiziaria;
- su conti di pagamento posseduti presso istituti di pagamento o Imel, che emettono moneta elettronica.
I conti deposito con zero spese di bollo
Come visto sopra, ci sono dei casi in cui l’imposta di bollo non deve essere corrisposta dal titolare di un conto corrente o conto deposito, perché la banca lo fa al suo posto. Per trovare le offerte degli istituti di credito che promuovono l’imposta di bollo gratis basta dare uno sguardo su ConfrontaConti.it, che ogni giorno stila una lista dei migliori conti deposito.
Se supponiamo di avere una somma di 30.000 euro da impiegare in un conto deposito a 12 mesi, il 21 aprile l’offerta migliore è Conto Progetto di Banca Progetto.
Gli interessi netti in questo caso sono di 203,75 euro, il Tasso lordo è 1,00% e Tasso effettivo 0,68%. Le spese per l'imposta di bollo sono a carico della banca per il 2021.