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Equitalia, sanatoria per i debiti sotto i 300 euro

Pubblicato il 05/01/2015

Aggiornato il 14/01/2015

Equitalia, sanatoria per i debiti sotto i 300 euro

E' arrivata dal Governo la buona notizia di fine anno ai contribuenti italiani. Un emendamento inserito nel decreto Sblocca Italia ha stabilito un’ulteriore sanatoria di Equitalia per le cartelle esattoriali che non superano l’importo di 300 euro. Il condono partirà dal 2015 e interesserà i debiti non riscossi entro tre anni. Visto la misura dell’importo, la sanatoria dovrebbe riguardare multe, canoni non pagati, bolli auto e altre imposte di piccola entità, imponendo a Equitalia di cancellare quasi il 70% delle cartelle emanate dal 2000 ad oggi.

L’ammontare fino a 300 euro sarà calcolato sul singolo debito e non sulla somma degli importi delle cartelle ricevute.

Equitalia è la società che ha il compito di riscuotere le somme che vengono iscritte a ruolo dagli enti creditori – come l’Agenzia delle Entrate e l’INPS –, essenzialmente un elenco in cui l'ente inserisce i nominativi dei contribuenti debitori e i relativi importi scaduti. La cartella esattoriale informa il cittadino che il suddetto ente li ha iscritti a ruolo e che, una volta ricevuta la richiesta di pagamento, avrà l’obbligo di pagare.

La stima dei debiti fiscali interessati dalla mini-sanatoria ammonta a circa 545 miliardi di euro. Per evitare la paralisi degli uffici, la verifica dei crediti inesigibili verrà cadenzata: secondo quanto contenuto nel decreto, si potrebbe partire dai debiti più recenti per poi andare a ritroso negli anni. Con tale metodo le prime cartelle interessate saranno quelle del 2014: a seguire, ogni 12 mesi si arretrerà di un anno. Con un rapido calcolo, intorno al 2030 si affronteranno le cartelle da sanare relative all’anno 2000. Non ci sarà invece la rateizzazione semplificata decisa in un primo momento dal Governo. Avrebbe permesso ai contribuenti di saldare l’importo in 120 rate senza dare alcun tipo di prova riguardante la temporanea difficoltà a far fronte al debito con Equitalia.

Attualmente sono concesse dilazioni in base all’entità di quanto dovuto. Fino a 50.000 euro è sufficiente autocertificare la propria situazione economica, usufruendo così di una rateazione fino a 72 mesi: il singolo importo è, generalmente, mai inferiore ai 100 euro. Oltre i 50 mila euro, il contribuente  è soggetto a controllo tramite verifica delle proprie condizioni, che devono risultare di grave difficoltà e non dipendenti dalla sua volontà: alla richiesta dovrà essere allegato il modello ISEE con lo scopo di attestare la situazione patrimoniale del pagatore. Rispetto al precedente caso, la rateazione concordata arriva a 120 mesi.

La domanda di rateazione – per i debiti inferiori a 50 mila euro – può essere anche inviata online tramite il nuovo sito di Equitalia. La richiesta è trasmessa attraverso la compilazione di un modulo presente sul portale: il sistema risponderà con una mail di conferma. Il servizio viene fornito dalla società con lo scopo di semplificare i rapporti con i cittadini e le imprese.

È bene ricordare che la cartella di pagamento, nel caso non riporti informazioni sul tasso di interesse applicato in relazione alle somme dovute e il criterio adoperato per il suo calcolo, è considerata nulla. A stabilirlo, la sentenza numero 409/2014  della Commissione Tributaria Provinciale di Como: secondo il provvedimento un atto impositivo deve essere opportunamente motivato in quanto produce effetti sulla sfera patrimoniale del cittadino.

In caso di ritardato pagamento della cartella esattoriale, si applicano i tassi di interesse moratori. Secondo l’articolo 30 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n. 602, tale saggio va applicato dopo 60 giorni dalla notifica della stessa e deve essere calcolato sulla base delle somme iscritte a ruolo. I tassi sono oggetto di revisione annuale: il provvedimento numero 51685/2014, con effetto dal 1° maggio 2014, li ha fissati nella misura del 5,14%.

A cura di: Paola Campanelli

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