Truffa conto corrente: la chiamata dal finto impiegato dell'Agenzia delle Entrate
Le truffe condotte tramite telefonate (vishing) si confermano tra le più utilizzate. In una truffa denunciata di recente, i malintenzionati si fingono funzionari dell'Agenzia delle Entrate. Facendo leva sulla paura delle multe e di conseguenze gravi, i truffatori svuotano il conto delle vittime.

Una telefonata apparentemente innocua può avere gravissime conseguenze, portando a perdere tutti i propri risparmi. Le tecniche utilizzate dai truffatori si evolvono continuamente e stavolta i cybercriminali raggiungono le proprie vittime al telefono.
Come funziona la truffa della finta chiamata dall'Agenzia delle Entrate
Come succede in una tipica truffa di tipo vishing, i criminali chiamano le vittime fingendosi un'altra persona, generalmente qualcuno meritevole di fiducia. Nella truffa denunciata di recente in Sardegna, i truffatori si fingono funzionari dell'Agenzia delle Entrate.
Una volta agganciata la vittima e conquistata la sua attenzione, i cybercriminali mettono in atto la truffa vera e propria. Facendo riferimento a ipotetici problemi con le dichiarazioni dei redditi o dei pagamenti arretrati, richiedono il versamento immediato di denaro su conti correnti o carte ricaricabili, attraverso bonifici istantanei, girofondi alle poste o giroconti bancari.
Facendo leva sul senso di urgenza, chiedono alle vittime di agire immediatamente, a volte guidandole direttamente fino allo sportello bancario o in ufficio postale. Per incutere ancora più timore alle vittime, accennano a multe, sequestri o altre gravi conseguenze in caso di mancato pagamento di quanto richiesto. Per giustificare la richiesta di fare subito un bonifico, parlano di adempimenti già scaduti e di termini superati, aumentando la preoccupazione delle vittime.
In alcuni casi i finti funzionari dell'Agenzia delle Entrate hanno anche invitato le vittime a mentire al personale di banche e uffici postali, in modo da evitare che gli addetti allo sportello che notassero qualcosa di strano potessero sventare la truffa prima che fosse andata a segno.
Attraverso la richiesta di bonifici o giroconti su propri conti correnti o carte ricaricabili con IBAN, i truffatori svuotano il conto delle vittime. Grazie ai bonifici istantanei, il denaro viene accreditato nel giro di pochi secondi e viene subito prelevato, rendendo impossibile rintracciare i truffatori.
Cosa sapere per difendersi dalle truffe
Le tecniche usate dai truffatori si evolvono continuamente e le nuove tecnologie digitali moltiplicano i rischi per i cittadini. Soltanto lo scorso anno, l'Agenzia delle Entrate ha lanciato più di 20 avvisi per mettere in guardia su truffe che utilizzavano indebitamente il nome dell'Agenzia attraverso campagne di phishing, false comunicazioni telefoniche o via SMS.
Anche se le truffe sono sempre più articolate e i criminali creano scenari che rendono le frodi credibili, si possono attuare diverse strategie per difendersi e segnalare alle autorità il tentativo di truffa subito.
Innanzitutto, se si riceve una telefonata da qualcuno che si qualifica come un funzionario dell'Agenzia delle Entrate bisogna subito diffidare. L'Agenzia non comunica con i cittadini telefonicamente, ma attraverso canali ufficiali come la PEC o le raccomandate.
In secondo luogo, bisogna sempre diffidare di chi sfrutta il senso di urgenza. Le richieste di fare subito un bonifico o di agire immediatamente spesso nascondono cattive intenzioni e cercano di non dare il tempo alle vittime di ragionare.
Infine, è sempre bene non agire immediatamente quando si riceve una qualsiasi comunicazione che sembra provenire da istituzioni come l'Agenzia delle Entrate o dalla propria banca. Un ottimo consiglio per evitare le truffe è prendersi del tempo e verificare se la comunicazione è veritiera oppure no.
Oltre a ricordare che l'Agenzia delle Entrate non chiama al telefono i contribuenti, anche in caso di adempimenti urgenti, se si ricevono comunicazioni riconducibili al Fisco, prima di fare qualsiasi versamento, è consigliabile chiedere aiuto al proprio commercialista o a un consulente fiscale.
Diffidare da chi richiede bonifici o dati bancari e verificare sempre con attenzione le richieste ricevute tramite email, telefono e SMS è la cosa più importante da fare per non cadere nella trappola e per non regalare i propri soldi ai truffatori per disattenzione o ingenuità.
Spesso le vittime di truffe come quella del finto funzionario dell'Agenzia delle Entrate sono persone poco esperte e facilmente suggestionabili, come gli anziani. In questo caso è essenziale metterli in guardia dai pericoli e invitarli a non fare nessun pagamento senza prima aver chiesto consiglio a familiari o professionisti affidabili. Inoltre, è consigliabile prendere in considerazione i migliori conti correnti, con sistemi di sicurezza avanzati e limiti di utilizzo personalizzabili.