Number26: la start up che rivoluzionerà il sistema bancario
Aggiornato il 04/09/2017

Partiamo dal nome, che già racchiude l’essenza del progetto. Ventisei è il numero di mosse stimate per risolvere il rebus del Cubo di Rubik. Number 26, che da questo numero simbolico prende il nome, è una start up fintech che si pone l’obiettivo di rivoluzionare i sistemi bancari. Come? Snellendo quanto più possibile la burocrazia degli istituti di credito ed applicando la giusta strategia a problematiche complesse. Proprio come dovrebbe accadere con il coloratissimo rompicapo.
L’azienda è nata nel 2013 per volontà di due soci tedeschi, guarda caso ventiseienni: Valentin Stalf e Maximilian Tayenthal. I due imprenditori sono partiti dal presupposto che, per risolvere i problemi che spesso insorgono a causa di procedure macchinose, occorre razionalizzare e semplificare il più possibile, procedendo step by step.
Questo principio è stato tradotto nella mission aziendale, unendo i principi della finanza alle nuove tecnologie. Number 26 opera in collaborazione con Wirecard Bank, un istituto tedesco che ha fortemente creduto nell’innovatività del progetto facendosene promotore.
Alla base di tutto un’app che consente, solo per fare un esempio, di aprire un conto corrente in tempo record: otto minuti al massimo di videochiamata, dopo aver effettuato la registrazione. Evitando appuntamenti in filiale, attese o firme su documentazione cartacea.
Una volta effettuata la creazione del conto, Number 26 invia al cliente la carta di credito, che si appoggia al circuito Mastercard, senza alcun costo aggiuntivo. L’app fornisce inoltre servizi di notifica in tempo reale, consentendo ai propri utenti di ottimizzare la gestione dei risparmi e ricevere consigli sulle migliori soluzioni di investimento.
Come sempre, quando si parla di transazioni online, il tema caldo resta la sicurezza. In questo caso specifico, è possibile bloccare la propria carta di credito direttamente via web.
L’iniziativa ha riscosso successo immediato in Austria e Germania, i Paesi in cui è stata inizialmente lanciata e dove ha raccolto l’adesione di circa ottantamila utenti. Ora Number 26 è pronta a sbarcare in altre sei nazioni europee: presto anche Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Slovacchia e Grecia potranno beneficiare del servizio di mobile banking. Al momento è disponibile solo in inglese e tedesco, ma è previsto per i prossimi mesi un aggiornamento con traduzioni in altre lingue.
Il vantaggio dell’innovativa app non consiste solo nella digitalizzazione delle procedure burocratiche, ma anche nella totale assenza di spese per il cliente. Elementi che finora si sono rivelati vincenti, al punto che i due giovani fondatori di Number 26 già pensano ad una globalizzazione del servizio. L’espansione potrebbe essere resa possibile dall’intesa con TransferWise Ltd., che consentirebbe l’estensione delle transazioni su scala mondiale.
Nel frattempo la start up sta cercando nuovi finanziatori, dopo aver raccolto ben 12,5 milioni. Di questa considerevole cifra, buona parte sono stati versati dal ventur capitalist Peter Thiel, fondatore di PayPalEarlybird Venture Capital e Redalpine Venture Partners.
Al successo si accompagna un ampliamento dell’organico, visto che nell’imminente 2016 sono in programma le assunzioni di 50 nuove risorse, che andranno ad aggiungersi alle 70 già operative presso la start up.
Il successo di Number 26 non è un caso isolato. Le start up fintech negli ultimi anni sono balzate agli onori delle cronache per la capacità di smuovere un settore come quello bancario, spesso considerato antiquato e ingessato. L’ondata digitale è stata pienamente recepita dagli istituti di credito che, grazie al connubio di finanza e tecnologia, stanno proponendo servizi sempre più innovativi: il rapporto "The future of fintech and banking" realizzato da Accenture segnala che, tra il 2013 ed il 2014, gli investimenti in start-up che operano nel settore sono triplicati, con un incremento da 4,05 miliardi a 12,2 miliardi di dollari ed una creescita del 201% a livello globale nel 2014.