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Whatsapp: attenzione al virus svuota conto!

Pubblicato il 28/01/2017

Aggiornato il 12/09/2017

Whatsapp: attenzione al virus svuota conto!

Non è ancora arrivato, pare, in Italia, ma già miete vittime all’estero. Si tratta del virus svuota conto, l’ennesima trovata dei pirati informatici per minare la sicurezza dei risparmi e far dormire sonni poco tranquilli agli utenti del mobile banking.

In questo caso specifico, l’allarme è stato lanciato dall’India, dove il nuovo virus circola sotto forma di file excel spedito via Whatsapp. Ad ingannare i malcapitati che lo aprono, il fatto che il mittente del messaggio appare come Agenzia Statale, così da far sembrare il contenuto estremamente istituzionale e veritiero.

Il cyber crimine è stato realizzato in India, ma presto il virus potrebbe dilagare oltre i confini del Paese asiatico. La Central Intelligence Agency indiana ha individuato molteplici casi di file Excel intestati agli enti statali denominati National Defence Academy e National Investigation Agency.

Essendo organizzazioni molto conosciute, non stupisce che il destinatario apra il file, permettendo al virus di accedere a un’ampia gamma di informazioni sensibili, tra cui i dettagli relativi al mobile banking. Non è la prima volta che la notissima ed utilizzatissima applicazione Whatsapp diventa il veicolo per la propagazione di virus.

Solo durante il periodo natalizio la Polizia delle Comunicazioni aveva avvisato gli utenti, attraverso la sua pagina Facebook "Una vita da social", di “non aprire le email, e soprattutto gli allegati, inviati da mittenti il cui nick è Whatsapp ma il cui indirizzo reale, in realtà, risale a soggetti tutt’altro che riconducibili alla nota applicazione". In questi casi si tratta di materiale contenente virus informatici. 

La sicurezza dei dati e delle informazioni è un tema rilevante ormai a livello globale, anche grazie alle interconnessioni di rete, la molteplicità di device utilizzabili, le diverse tipologie di servizio accessibili. In questo contesto l’Ue ha posto l’attenzione sul cybercrime attraverso la European Agenda on Security pubblicata a fine aprile 2015 dalla Commissione Europea, con l’intendo di promuovere azioni coordinate e condivise a livello internazionale.

L’Italia si era già mossa nel gennaio 2013 con la pubblicazione del DPCM contenente le direttive per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionale. 

In questo contesto le banche ricoprono un ruolo rilevante, essendo uno dei settori più appetibili per i frodatori. I principali istituti di credito si sono focalizzati negli ultimi anni sull’implementazione dei sistemi di sicurezza, rendendo, di fatto, sempre più difficile la realizzazione di un atto di pirateria informatica. Anche i singoli consumatori possono tuttavia proteggersi, adottando strategie e contromisure durante l’utilizzo del mobile banking.

Innanzitutto è opportuno attivare sempre il blocco con codice del dispositivo mobile, per impedire l’accesso a dati e applicazioni (app) da parte di persone non autorizzate. Sull’Iphone, ad esempio, è possibile impostare il codice aprendo l’opzione Impostazioni/Generali/Blocco con codice per proteggere il dispositivo con un codice a quattro cifre. 

Ricordate sempre di non salvare sullo smartphone i vostri dati d’accesso, come PIN e TAN, prestando anche attenzione al non far vedere ad altri i codici digitati. E’ consigliabile installare esclusivamente le applicazioni davvero necessarie, avendo l’accortezza di verificare che provengano da una fonte affidabile.

Inoltre non bisogna mai accettare richieste di connessione se prima non ci si è assicurati della sicurezza del dispositivo che vuole instaurare la comunicazione.

Non dimenticate che uno dei principali pericoli del mobile banking, così come dell’Internet Banking, è il così detto phishing, la frode attraverso cui il pirata informatico ruba i dati d’accesso dell’utente, accedendo al conto della vittima con la possibilità di autorizzare transazioni finanziarie.

Se volete saperne di più su come proteggersi dai crimini informatici, leggete anche il nostro articolo "Truffe online su conti e carte di credito: come tutelarsi".

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A cura di: Alessia De Falco

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