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Attenzione ai versamenti di contanti sui conti correnti

I soldi versati in banca costituiscono reddito imponibile e come tale tassabile. O li si inserisce in dichiarazione dei redditi, oppure nel caso in cui si trattasse di denaro ricevuto in regalo o accumulato, quindi già tassato, se ne deve dimostrare la provenienza.

04/11/2020
Attenzione ai versamenti di contanti sui conti correnti

I regali dei parenti, la restituzione di un prestito, i risparmi accumulati sotto il materasso o nel salvadanaio: trasferire i contanti con un versamento sul conto corrente può essere rischioso.

Si parla di somme mediamente consistenti, ma basta un versamento intorno ai 1000 euro per far scattare l’allerta e innescare un meccanismo di controlli.

Il principio è che i soldi versati in banca costituiscono reddito imponibile e come tale tassabile, per cui o li si inserisce in dichiarazione dei redditi, oppure nel caso in cui si trattasse di denaro ricevuto in regalo o accumulato, quindi già tassato, se ne deve dimostrare la provenienza.

Il controllo dell’Agenzia delle Entrate

A vigilare costantemente sui nostri movimenti di denaro c’è l’Agenzia delle Entrate, partendo proprio dal presupposto che ogni somma che entra nelle casse di un cittadino è tassabile. Per questo, chi versa denaro sul conto corrente è tenuto a giustificarne la provenienza e lo deve fare in via obbligatoria, pena far partire un controllo sul conto corrente.

Ma c’è un soggetto intermediario tra il correntista e l’Agenzia delle Entrate, e questo è la banca.

È infatti l’istituto di credito che avvisa il fisco e lo fa in maniera sistematica, attraverso quella sezione dell’Anagrafe Tributaria che è il Registro dei Rapporti finanziari, anche chiamata Anagrafe dei conti correnti. Qui arrivano tutte le informazioni sui movimenti dei clienti della banca e di ogni altro strumento finanziario: depositi, libretti, cassette di sicurezza, gestione titoli.

L’onere della prova a carico del correntista

Accade così che su segnalazione della banca, l’Agenzia delle Entrare verifica se la somma versata dal contribuente sul conto sia stata inserita in dichiarazione dei redditi, e se così non fosse chiederà che siano versate le imposte relative a quella somma di denaro.

È qui che scatta per il correntista “l’onere della prova”, a suo carico appunto e non a carico dell’Agenzia, che invece potrà procedere senza giustificazione alcuna. Il soggetto coinvolto dovrà invece dimostrare che quei soldi derivano ad esempio da una donazione, da un regalo, da un risarcimento o da una vincita al gioco.

Va da sé che le prove dovranno essere fornite in forma scritta e dovranno riportare una data certa, visto che non ha alcun valore la testimonianza portata a voce.

Avvisare la banca

Accade spesso che prima di passare l’informazione all’Anagrafe tributaria, la banca chiami il correntista per verificare la provenienza della somma versata. Quello che dovrebbe farsi sempre quando si versa contante sul conto corrente e si è in grado di testimoniarne la provenienza, è proprio avvisare la banca. Se si è in regola e si possono dare le prove tangibili della fonte del denaro versato, allora la banca non procederà con la segnalazione.

La soglia limite dei trasferimenti in denaro contante

L’uso del denaro contante oltre una certa soglia è sempre problematico, e il tentativo del Governo ormai da lungo tempo è quello di introdurre misure finalizzate a disincentivarlo. Va da sé infatti che i trasferimenti di denaro cash favoriscano l’evasione fiscale.

La recente misura introdotta del bonus bancomat, che prevede al suo interno il meccanismo del cashback, è proprio il tentativo di favorire i pagamenti elettronici, segno di civiltà per un Paese e unico vero strumento per contrastare il nero.

Va in questa direzione anche il nuovo limite stabilito sui movimenti di contante, passato da 3.000 a 2.000 euro per quest’anno e previsto a 1.000 euro entro il 2022.

La legge dunque non consente attualmente transazioni in denaro contante che superino questa somma, neanche tra familiari. In caso contrario, sarà necessario ricorrere a un bonifico, un pagamento digitale o con carta.

Il ruolo dei conti correnti online

Un importante salto in avanti è stato compiuto negli ultimi tempi. L’emergenza sanitaria ha fatto crescere in maniera importante la digitalizzazione del nostro Paese e l’utilizzo dei pagamenti elettronici. Un ruolo importante hanno svolto i conti correnti online, strumenti agili per la gestione delle transazioni che rispetto a un conto tradizionale sono comodi, semplici da utilizzare e molto economici.

Per verificare i vantaggi dei conti e curiosare tra quelli migliori offerte di conto corrente offerte dai principali istituti di credito, basta dare uno sguardo al portale di comparazione ConfrontaConti.it: si potrà scoprire che con un saldo medio sotto i 5000 euro è possibile disporre di un conto corrente a costo zero, con tutte le funzioni essenziali di un conto e una serie di servizi indispensabili per migliorare la gestione del denaro.

A cura di: Paola Campanelli

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