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Conti correnti al sicuro: l'UE prepara un fondo per le banche in difficoltà

Con l'obiettivo di ottimizzare la gestione delle crisi bancarie e di ridurre i rischi per chi ha dei depositi in banca, il Parlamento UE e il Consiglio UE hanno concluso un importante accordo che riscrive le regole di accesso ai fondi europei di salvataggio delle banche in difficoltà. 

07/07/2025
uomo con tablet che illustra il funzionamento della banca
In arrivo un nuovo quadro per la gestione delle crisi bancarie

Consiglio e Parlamento UE stanno lavorando a un piano di riforma del quadro CMDI (Crisis Management & Deposit Insurance), allo scopo di ridisegnare le regole di gestione delle crisi bancarie. In base all'accordo preliminare raggiunto, che dovrà essere tradotto in una normativa coerente, sarà più facile per le banche in crisi accedere ai fondi europei, evitando così di far ricadere le perdite sui correntisti.

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Nuove tutele per i clienti di banche in difficoltà

I titolari di conti correnti e conti deposito possono già contare su un sistema europeo di garanzia che mette al riparo i propri risparmi. Il fondo interbancario di tutela dei depositi, in particolare, interessa tutti i correntisti europei e, in caso di fallimento bancario, copre i depositi fino alla soglia di 100.000 euro.

Sulla base dell'accordo siglato tra Parlamento UE e Consiglio Europeo, presto il quadro normativo che regolamenta le crisi bancarie potrebbe essere riscritto, innalzando le garanzie per i clienti. Secondo le previsioni, l'approvazione della riforma potrebbe arrivare già entro fine anno, per poi diventare operativa dal 2027, dopo che gli Stati membri avranno recepito la normativa europea.

Il nuovo quadro di garanzia prevede che in caso di crisi le banche dovranno utilizzare in prima battuta le risorse di azionisti e creditori (capitale MREL). Se queste risorse non dovessero essere sufficienti, potranno accedere ai fondi europei, a patto di rispettare tutti i requisiti previsti.

Grazie alle nuove regole, che facilitano l'accesso alla rete dei fondi di garanzia europei, si eviterebbe il ricorso al bail-in e il coinvolgimento diretto nella crisi dei correntisti non garantiti. Ciò vuol dire che si possono investire i propri risparmi con più serenità, anche se si ha una liquidità superiore alla soglia di garanzia del fondo di tutela dei depositi. Per un investimento sicuro e conveniente si può fare un confronto tra conti deposito oppure andare alla ricerca del conto corrente con gli interessi più alti.

Fallimenti bancari: nessuna conseguenza per i clienti

Il nuovo quadro di gestione delle crisi bancarie mette al riparo i clienti dalle conseguenze negative delle difficoltà finanziarie e dei fallimenti degli istituti di credito. Una volta che il nuovo sistema di accesso ai fondi di salvataggio sarà attivo, i titolari di depositi non dovranno rischiare il proprio capitale, anche se questo eccede la soglia di 100.000 euro.

Secondo la Commissaria ai servizi finanziari Albuquerque, il progetto al quale stanno lavorando le istituzioni europee introdurrà un sistema equo ed efficiente per la gestione delle crisi finanziarie delle banche europee, senza ricorrere al trasferimento del rischio verso correntisti e contribuenti.

Il meccanismo di accesso semplificato ai fondi di salvataggio completa il percorso di revisione e razionalizzazione dell'impianto europeo pensato per affrontare le crisi bancarie e costituisce un importante passo in avanti per il completamento del piano per la creazione di un'Unione bancaria. Dopo l'introduzione del meccanismo di vigilanza unico e del meccanismo di risoluzione unico, è la volta di un sistema di tutela dei depositi più flessibile ed efficace.

A guidare le decisioni delle istituzioni UE non è solo la volontà di creare un sistema finanziario europeo funzionale e sicuro, ma anche quello di introdurre regole che prevengano il rischio che si vengano a creare gravi situazioni di crisi come è successo in passato in occasione del fallimento della banca Lehman Brothers oppure in conseguenza della crisi dei mutui subprime.

In caso di difficoltà finanziarie, quindi, le banche avranno nuovi strumenti per affrontarle. Sulla base della gravità della crisi e della consistenza del capitale MREL (spesso carente nelle banche di piccole e medie dimensioni), le autorità potranno decidere se optare per la risoluzione (con la creazione di una good bank separata) oppure per la liquidazione ordinata della crisi (con il rimborso dei depositi garantiti).

La scelta del più conveniente tra i due scenari dovrà essere fatta confrontando i costi da sostenere e valutando l'impatto delle diverse soluzioni sulla stabilità finanziaria dell'istituto e sulla tutela dei depositi.

Per i clienti delle banche europee la riforma si traduce non solo in maggiori tutele sul piano finanziario, ma anche in garanzie sul piano operativo. Potendo contare su più risorse e su più livelli di rientro della crisi, le possibilità di dover fare i conti con fallimenti improvvisi o chiusure di filiali si riducono notevolmente.

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A cura di: Luana Galanti

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