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Conti correnti, saldo medio da record

Il saldo medio dei conti correnti raggiunge livelli record: a inizio anno il 42,1 per cento dei conti correnti registra un saldo medio superiore ai 10.000 euro. Sono in leggero aumento anche i conti correnti con saldo compreso tra i 5.000 e i 10.000 euro.

22/03/2022
uomo utilizza smartphone per controllare saldo medio conto
Livelli record per il saldo medio dei conti correnti

Livelli record per il saldo medio dei conti correnti. È quanto risulta dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio di ConfrontaConti.it effettuata a marzo. Nei primi due mesi del 2022 si registra un saldo medio pari a 20.461 euro contro i 19.806 euro della seconda metà del 2021.

A inizio anno il 42,1% dei conti correnti fa registrare un saldo medio superiore ai 10.000 euro. Il dato risulta in aumento rispetto al secondo semestre 2021, quando la percentuale era pari al 41,1%. Leggero aumento anche per i conti correnti con un saldo dai 5.000 ai 10.000 euro (si è passati dal 19,5% al 20,7% attuale), mentre il 15,7% dei correntisti ha sul conto tra i 3.001 e i 5.000 euro. I conti con giacenza pari o inferiore a 1.000 euro rappresentano il 12,7% del totale, mentre quelli con giacenza compresa tra i 1.001 e i 3.000 euro l’8,7%.

Più richieste al Sud e nelle isole

L’ultimo Osservatorio rivela un aumento delle richieste di conti correnti nelle regioni del Sud Italia e nelle isole. Si è passati, infatti, dal 13,5% del secondo semestre 2021 al 18,1% attuale. Perde qualche punto percentuale la domanda al Nord Italia dove le richieste di conti correnti rappresentano oggi il 67,5% del totale contro il 71,2% del secondo semestre del 2021. Nei primi sei mesi del 2021 la percentuale era pari al 73,2%. Lieve calo, infine, per le regioni del Centro Italia: le richieste di conti correnti sono passate dal 15,3% del secondo semestre 2021 all’attuale 14,4%.

L'età media dei correntisti

Il trend registrato, nel corso di questi primi due mesi dell’anno, è un aumento dell’età media dei correntisti italiani. Sale al 22,5% (dal 20,7% del secondo semestre 2021) la percentuale degli over 55; restano stabili quelli nella fascia di età tra i 41 e i 55 anni con il 31,1% (prima 31,3%).

I correntisti di età compresa tra i 26 e i 40 anni sono il 39,6% (39,9% prima), mentre chiude la classifica la fascia più giovane dai 18 ai 25 anni, con solo il 6,8%. Nel corso del secondo semestre del 2021 la percentuale era pari all’8,7%.

Vola il conto corrente online

È il conto corrente online a piazzarsi al primo posto nella classifica delle preferenze degli italiani. L’Osservatorio sui conti correnti di marzo fa registrare, infatti, l’aumento di quasi un punto percentuale della domanda di conti correnti a portata di click. Si è passati dal 67,5% del secondo semestre 2021 al 68,4% attuale.

Restano stabili i correntisti che optano per una gestione promiscua, sia online che in filiale, e che rappresentano il 28,0% del campione esaminato (prima 28,0%). In leggera flessione, invece, la percentuale di correntisti che richiedono un conto corrente che presenti come canale d’uso solo la filiale. Attualmente il dato è pari al 3,6% mentre prima segnava il 4,0% nel secondo semestre 2021 e il 4,7% nel primo semestre del 2021.

Meno operazioni

Anche il 2022 registra un calo dell’operatività dei correntisti. Il 38,4% attua un’operatività media con un totale di 60 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti. Un bel balzo indietro rispetto al primo semestre 2021 quando la percentuale era più elevata (50,5%). Nel secondo semestre 2021 il dato era pari al 39,9%.

Il 22,8% presenta un’operatività alta: si tratta di soggetti che effettuano 150 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti. Il dato è in leggero aumento: la percentuale era del 21,8% durante la seconda parte del 2021. A puntare su un’operatività bassa è, infine, il 38,8% dei correntisti: si tratta di chi effettua un totale di 20 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti. L’aumento è considerevole se si guarda al primo semestre del 2021 quando la percentuale era pari al 25,9%.

A cura di: Tiziana Casciaro

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