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Controllo conti correnti: come avvengono e a cosa stare attenti

05/02/2020
Controllo conti correnti: come avvengono e a cosa stare attenti

Si fa sempre più serrata la lotta all’evasione portata avanti dal Fisco, con una serie di misure che hanno come motivo principale controllare i conti correnti e verificarne la rispondenza alle spese e allo stile di vita dei loro titolari, mentre si aspetta solo un decreto del Ministero dell’Economia che dovrebbe essere pronto per la fine di marzo.

A condurre questa battaglia due attori principali: l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, le cui competenze e i cui poteri sono sempre più allargati grazie alla nuova Legge di Bilancio.

Il Fisco controlla i nostri rapporti finanziari entrando nella Superanagrafe, l’archivio che contiene tutti i movimenti e i saldi dei rapporti finanziari dei contribuenti, direttamente e senza avvalersi del passaggio intermedio della banca. Allo stesso modo, la Guardia di Finanza ha accesso alle fatture elettroniche e potrà intraprendere indagini tributarie senza chiedere alcun supporto ai nostri commercialisti. 

Un algoritmo permetterà di incrociare i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate con quelli della Guardia di Finanzia: dai saldi di inizio e fine anno, ai movimenti in entrata e in uscita, fino alla giacenza media, quindi la somma degli addebiti e degli accrediti, una delle importanti novità per quest’anno.

Le verifiche avranno poi respiro ancora più ampio, perché coinvolgeranno le proprietà immobiliari, le fatture elettroniche, gli scontrini.

La mancata rispondenza dei flussi di denaro fa scattare il controllo, ma non solo.

La questione delle giacenze ferme

Attenzione alle somme “risparmiate” e lasciate crescere sui conti, perché sono quelle che saranno maggiormente oggetto di controllo da parte dei due organi, perché se il proprietario conduce una vita di un certo tenore e ha molte spese, con molta probabilità sarà chiamato a spiegare come riesce ad accumulare tanto risparmio e dovrà giustificarlo all’Agenzia delle Entrate.

Le liste dei contribuenti “sospetti”

I controlli hanno come obiettivo l’individuazione dei contribuenti sospetti, così da farli confluire in una lista con i profili da tenere monitorati. Chi si occuperà di disporre gli accertamenti saranno gli uffici provinciali dell’Agenzia delle Entrate.

Nel mirino del Fisco, tutte quelle categorie in qualche modo “agevolate”, come i forfettari in regime di flat tax, i dichiaranti Isee, i contribuenti sottoposti all’Isa (un tempo Studi di settore), coloro che non hanno presentato dichiarazione dei redditi, qualora i movimenti dei conti denotino invece che vi siano state delle entrate.

Come evitare di incorrere in un controllo

Nessuna tregua concessa, dunque, agli evasori delle tasse. Ma quando i controlli diventano così serrati, basta poco per trovarsi nella condizione di dover rendere contro dei movimenti di denaro. Va da sé che esistono dei modi per prevenire: il primo è quello di ricorrere quanto più possibile ai pagamenti elettronici, sempre tracciabili, soprattutto per le spese più importanti. L’altro consiglio è scegliere conti online, perché anche in questo caso si è costretti a tenere traccia di ogni movimento.

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A cura di: Paola Campanelli

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