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POS obbligatorio ma molto meno caro

In conseguenza al suo diffondersi, i nuovi prezzi di mercato del POS hanno subìto un drastico calo: 22,82 euro in media l’installazione e 6,60 euro il canone mensile. Rispetto a 5 anni fa, la spesa iniziale è inferiore di circa 44 euro, mentre il canone mensile si è ridotto di circa 12 euro.

26/09/2022
pos con carta di credito inserita
Crollano i prezzi di gestione di un POS

Obbligatorio dal 30 giugno scorso per commercianti, esercenti e professionisti al fine di consentire ai clienti il pagamento elettronico, il POS diventa molto più accessibile e fa registrare un crollo della spesa necessaria per installarlo e mantenerlo.

L’introduzione del POS obbligatorio era stata inizialmente prevista per il gennaio 2023, poi anticipata allo scorso giugno e prevede una sanzione qualora il cliente richiedesse il pagamento elettronico ma l’esercente commerciale fosse sprovvisto della macchinetta. La sanzione pecuniaria ammonta a 30 euro, più il 4% del valore della transazione negata.

Proprio in conseguenza al suo diffondersi, i nuovi prezzi di mercato dei POS hanno subìto un drastico calo: 22,82 euro in media l’installazione (-66,5%) e 6,60 euro il canone mensile (-63,6%).

Rispetto a 5 anni fa, la spesa iniziale per il POS è inferiore di circa 44 euro, mentre il canone mensile si è ridotto di circa 12 euro.

I dati sono stati diffusi da una ricerca condotta dall’Osservatorio ConfrontaConti sui costi del POS in Italia nel 2022 dopo l’entrata in vigore della nuova normativa.

L’analisi sui costi di ConfrontaConti

L’indagine dell’Osservatorio ha riguardato tutti i costi, fissi e variabili, che comporta la tenuta del POS. I risultati sono stati poi confrontati con quelli del 2017, evidenziando un netto calo soprattutto della componente fissa delle spese. Più specificamente, per costi fissi di un POS si intendono la spesa iniziale di installazione e il canone periodico per attivarlo e mantenerlo in funzione. I costi variabili sono invece imputabili alle commissioni applicate alle transazioni. Anche per questa componente di costo l’analisi rileva una riduzione importante dei costi e una commissione media pari all'1,40% contro l’1,92% rilevata nel 2017.

POS fisso o mobile. Qual è più conveniente?

La differenza tra un POS mobile e uno fisso è prima di tutto nella funzionalità dei due dispositivi, quindi nella spesa necessaria per installarli e attivarli.

Nel primo caso, si dovrà necessariamente disporre di una linea telefonica, nel secondo non occorre perché si collegherà a uno smartphone via Bluetooth, mentre il pagamento sarà gestito con un’APP.

I POS mobile sono inoltre più piccoli e quindi più maneggevoli e facili da usare, ideali per piccoli esercizi o lavoratori autonomi. La differenza importante è anche di costo, perché i POS mobile hanno un costo ridotto rispetto a un dispositivo tradizionale: il canone medio mensile di un POS mobile è oggi di 5,11 euro al mese contro i 6,60 euro visti sopra per un POS classico. Riguardo invece ai costi di installazione, il ricorso a un abbonamento permette in ogni caso di abbatterli.

Tre profili a confronto: chi spende meno

Altra indagine condotta dell’Osservatorio è sul risparmio realizzato con l'utilizzo del POS da parte di tre differenti profili di liberi professionisti: un esercente che vende prodotti al dettaglio ed effettua tante transazioni ma di importo inferiore, un libero professionista con poche transazioni di importo elevato e un ristoratore fa segnare un numero molto elevato di transazioni con un importo medio ridotto.

Il vantaggio maggiore è realizzato dal libero professionista, con un calo che va dal 31,2% (utilizzando un POS Mobile ed effettuando solo transazioni tramite circuito PagoBancomat) a un massimo del 49,15% (con POS Fisso e transazioni effettuate con altre carte).

L’esercente commerciale registra invece una riduzione dei costi tra il 25,3% e il 44,15%.

Il ristoratore avrà invece un taglio della spesa derivante dall'utilizzo del POS compreso tra il 25,7% ed il 44,49%.

A cura di: Paola Campanelli

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