Ultimo treno per i conti deposito ad alto rendimento
Un rendimento sensibilmente superiore all'inflazione. È l'opportunità offerta al momento dai conti deposito, secondo quanto emerge dall'osservazione delle offerte presenti su ConfrontaConti.it. Ecco pro e contro di uno strumento per investitori prudenti.

I dati sull’inflazione e sulla crescita economica nell’Eurozona rafforzano le previsioni di un taglio dei tassi ufficiali da parte della Bce nella prossima riunione, in programma il 12 settembre. Dunque, è partito il conto alla rovescia per ottenere rendimenti interessanti attraverso la sottoscrizione di un conto deposito.
Le previsioni di politica monetaria
Per statuto, la Bce deve puntare a un’inflazione in prossimità del 2%. Un livello molto inferiore ai rialzi a due cifre percentuali registrati nel corso del 2022, con il rientro che si sta rivelando più lento del previsto. Ma ora il traguardo sembra a un passo. Ad agosto, i prezzi al consumo nell’area della moneta unica sono cresciuti del 2,2% nel confronto annuo, in rallentamento rispetto al 2,6% di luglio. Quanto alle principali componenti di questo indicatore, a sorpresa è accelerata l’inflazione relativa ai servizi (4,2% rispetto al 4% di luglio), mentre l’energia ha segnato -3% rispetto all’1,2% di luglio. Resta invece stabile al 2,8% il dato sull’inflazione core, quella che non considera le componenti più volatili.
Quanto ai mesi a venire, non è escluso un rimbalzo a breve, considerato che il termine di confronto è con un periodo (autunno del 2023) nel quale i prezzi dell’energia risultavano particolarmente depressi, ma in ogni caso la tendenza di medio periodo al ribasso è evidente. E lo è ancor di più in Italia, dove ad agosto l’inflazione si è fermata all’1,1% contro l’1,3% di luglio. Anche in questo caso un effetto calmierante è arrivato dai prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -6,0% a -8,6%), mentre è passato dallo 0,7% allo 0,9% l’andamento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto carrello della spesa).
Ai dati sull’inflazione, si affiancano quelli sulla crescita economica, molto debole, che pertanto non costituisce un incentivo ad alzare i prezzi dei beni di consumo. Secondo le rilevazioni di Eurostat, nel corso del secondo trimestre, l’economia dell’area che adotta la moneta unica è cresciuta dello 0,3% rispetto al primo trimestre, allo stesso ritmo registrato tra gennaio e marzo rispetto al trimestre precedente. Quanto all’Italia, la crescita tra aprile e giugno è stata dello 0,2%, contro il +0,3% del primo quarter. Il valore aggiunto si è contratto sia nell'agricoltura che nell'industria, mentre si è espanso nei servizi.
Tirando le fila di questi numeri, è quasi certo che il 12 settembre la Bce taglierà i tassi e, a quel punto, i rendimenti dei conti deposito non potranno che scendere.
Pro e contro dei conti deposito
Uno sguardo su ConfrontaConti.it, consente di notare che ci sono offerte del 4% e, in qualche caso, anche un po’ di più. Il che, considerando l’aliquota del 26% sui guadagni, comporta un rendimento di un pelo inferiore al 3%. Siamo dunque quasi a un livello triplo rispetto al ritmo di crescita del costo della vita.
A questo punto, è opportuna qualche precisazione per chi non conoscesse lo strumento. Il conto deposito può essere di due tipi:
- libero, con la possibilità prelevare o versare denaro senza alcuna limitazione di tempo e di importo;
- vincolato, che comporta l’impegno a non toccare la somma investita per un arco di tempo che, di solito, può andare da dodici a sessanta mesi.
Per questa ragione, il conto vincolato offre rendimenti maggiori rispetto a quello libero, tanto più alti quanto maggiore è il vincolo. In questo modo, infatti, le società finanziarie sanno di poter disporre liberamente del denaro per le proprie strategie di business. Solitamente il vincolo non è assoluto. In caso di necessità si possono sempre prelevare le somme depositate, ma a fronte di una penale che può arrivare a compromettere sensibilmente il rendimento.
Quanto alle tutele, sono le stesse previste per i conti correnti. Se la banca depositaria dovesse finire in default, il risparmiatore sarebbe interamente coperto fino a un massimale di 100 mila euro per depositante. Al di sopra di quella cifra non esistono garanzie esplicite, ma l’esperienza insegna che i fallimenti bancari chiamano in causa in primo luogo gli azionisti, quindi i titolari di obbligazioni subordinate, gli obbligazionisti tradizionali e, solo laddove non dovessero essere stati soddisfatti tutti i diritti dei crediti, ci si rivolge ai depositanti. Insomma, un’ipotesi molto remota.
I migliori conti deposito dei partner di ConfrontaConti.it:
BANCA | CONTO DEPOSITO | TIPOLOGIA | TASSO LORDO |
---|---|---|---|
Banca Progetto in A.S. | Conto Key non Svincolabile | vincolato | 3,25% |
Tyche Bank | ContoTe | vincolato | 2,8% |
ViViBanca | ViViConto Extra | vincolato | 3% |
Solution Bank | Conto Yes | vincolato | 2,8% |
Mediocredito Trentino-Alto Adige S.p.A. | Conto Rifugio | vincolato | 2,7% |
Mediocredito Centrale | Conto deposito MCC ONE Young | vincolato | 2,6% |
Twist | Time Deposit | vincolato | 2,55% |
Banca Ifis | Rendimax Conto Deposito Vincolato Posticipato | vincolato | 2,5% |
ioinBanca | Conto Deposito ioinpiù | vincolato | 2,5% |
MeglioBanca | Conto Deposito con cedola unica a scadenza | vincolato | 2,5% |