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Redditometro: novità nelle misure anti evasione

15/10/2015
Redditometro: novità nelle misure anti evasione

Diventano sempre più stringenti le misure per stanare gli evasori fiscali. Sono circa un centinaio le nuove voci di spesa che passeranno sotto la lente di ingrandimento del Fisco: si va dall’abbonamento alla pay tv alle terme, dai trattamenti estetici agli assegni periodici al coniuge. Inclusi anche le rette per l’asilo nido e eventuali account a siti di gioco online.

I criteri per il nuovo Redditometro sono stati stabiliti dal Decreto del Ministero dell’Economia pubblicato il 25 settembre 2015. Oltre a delineare le voci di spesa, viene introdotta un’importante novità relativa ai dati stimati per la ricostruzione del reddito attribuibile.

Da quest’anno non verranno più utilizzate le stime delle spese basate sui dati Istat, che in passato avevano suscitato accese polemiche. Si tratta in pratica dell’ufficializzazione di quanto già messo in pratica da tempo dall’Agenzia delle Entrate, in relazione al parere fornito dal Garante della Privacy nel 2013, attraverso la Circolare dell'Agenzia delle Entrate dell'11 marzo 2014 n.6. 

Accanto alle new entry vengono messe “sotto accusa” anche voci meno straordinarie, quali ad esempio i viaggi, le spese per l’acquisto di generi alimentari e bevande, l’abbigliamento, l’arredamento e l’istruzione.

Come si determina dunque il reddito complessivo delle persone fisiche? Contrariamente al passato, viene calcolato sulla base dell'ammontare delle spese risultanti dalle informazioni presenti in Anagrafe tributaria, ritenuta prevalente rispetto al calcolo induttivo.

Questo in linea generale, perché in realtà i dati stimati non vengono completamente eliminati, ma sussistono nell’ambito delle cosiddette “spese per elementi certi”. In pratica si tratta delle spese derivanti dall’uso di un bene di proprietà del contribuente già segnalato nell’anagrafe dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso, sebbene si tratti di dati statistici, vengono ugualmente inclusi nel Redditometro.

Saranno invece escluse dal calcolo induttivo, a differenza del passato, spese riguardanti alimentari e bevande, abbigliamento e calzature, elettrodomestici, arredi, ecc. In precedenza, per il calcolo veniva utilizzata la media Istat, in relazione al numeri di componenti del nucleo familiare e alla tipologia.

Al di là dei dati presi in esame, è importante conoscere il meccanismo di funzionamento del Redditometro.

Il controllo viene applicato a esclusivamente a persone fisiche, in particolare professionisti, commercianti, artigiani, imprenditori individuali, dipendenti e pensionati. Gli accertamenti non sono automatici, ma vengono attivati quando l’Agenzia delle Entrare individua un delta tra reddito accertato e reddito dichiarato uguale o superiore al 20%. 

E’ facoltà del contribuente provare la congruità delle spese, dimostrando che sono state effettuate attraverso l’utilizzo di redditi esenti, diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta o legalmente esclusi dalla base imponibile.

Inoltre è possibile contestare quanto calcolato dall’Agenzia delle Entrare, dimostrando l’erronea quantificazione o attribuzione delle spese.

Il 2015 è stato un anno di cambiamenti anche per lo Spesometro, uno degli strumenti di monitoraggio che negli anni hanno alimentato il Redditometro e che consiste nella comunicazione del codice fiscale o della partita Iva in caso di acquisti in contante superiori a 3.000 euro, Iva esclusa. Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso aprile 3 decreti in attuazione alla delega fiscale n. 23 del 2014, circa le semplificazioni fiscali previste sulla trasmissione telematica delle operazioni IVA con il cosi detto Spesometro 2.0.

A cura di: Alessia De Falco

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