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Conti Deposito: un occhio all'Europa e uno al trend italiano

13/10/2015
Conti Deposito: un occhio all'Europa e uno al trend italiano

È scaduto il 3 luglio il termine entro il quale la Commissione europea invitava l’Italia insieme agli altri Paesi membri a recepire la direttiva numero 49/2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi.

Secondo la stessa disposizione, il termine del 2024 sarà quello ultimo per gli istituti di credito per raggiungere i requisiti finanziari minimi, ad esempio almeno lo 0,8% dell’importo dei depositi coperti, soglia minima di copertura necessaria per mantenere la sostenibilità del sistema. Allo stesso modo, la norma prevede anche una riduzione dei termini di rimborso in caso di insolvenza, da 20 a 7 giorni lavorativi, con una soglia di 100 mila euro per depositante: una disposizione che tutela prima di tutto la persona.

L’Osservatorio di ConfrontaConti fornisce la sua analisi puntuale sullo stato di salute dei conti deposito italiani, rilevando l’evoluzione delle richieste per importo, vincolo, durata dell’investimento, età dei richiedenti e area geografica. Il periodo di rilevazione è settembre e tiene conto dello storico fino al secondo semestre del 2010.

I dati mostrano un sensibile scostamento di valori rispetto al periodo precedente. Poco più di un quarto degli investimenti, il 25,7%, riguarda somme comprese tra i 20.000 e 50.000 euro, in sensibile calo rispetto al 37,4% del primo semestre dell’anno, mentre sempre più conti hanno un importo depositato inferiore o uguale a 5.000 euro, il 13% rispetto all’11,2% dello scorso semestre. Diventano quasi il doppio i conti con un deposito tra i 5.000 e i 10.000 euro: sono il 21,9%, contro il 12,5% dello scorso semestre e l’11,5% del secondo semestre del 2014.

Si riduce, anche se di poco, la percentuale di chi detiene un conto deposito per una somma superiore ai 50.000 euro: è il 24,5% dei risparmiatori rispetto al 25,4% dello scorso semestre. Il dato più interessante è riferito al primo semestre del 2014, con il 32,3% dei depositi riconducibili all’interno dell’intervallo più alto di disponibilità.

A settembre il 53,1% dei richiedenti preferisce un deposito non vincolato, in deciso aumento rispetto al 30% del semestre scorso, segno che i tassi molto competitivi dei non vincolati hanno spostato le richieste degli utenti verso questo tipo di prodotto. Nel secondo semestre del 2013 i depositi vincolati erano praticamente la quasi totalità del mercato, il 94,4%, mentre nel 2010 costituivano l’85,9%. Erano invece scesi al 74,2% nel primo semestre del 2013, nel pieno della crisi economica.

I vincoli sono principalmente a breve termine, dai 7 ai 12 mesi per il 49,3% dei richiedenti. Il 15,9% dei conti deposito ha una durata tra i 13 e i 24 mesi, percentuale che si è notevolmente ridotta rispetto al 25% rilevato nel semestre scorso. Il 10,7% sceglie invece un vincolo più lungo, 25-36 mesi, mentre solo il 6,5% opta per vincolare i propri risparmi oltre 36 mesi, meno rispetto al 6,9% degli scorsi sei mesi ma di più rispetto al 5,4% dello stesso periodo dello scorso anno e soprattutto rispetto all’1,4% dello stesso periodo del 2013.

Ha più di 55 anni il 39,8% dei titolari. Era il 42,2% nel semestre appena passato, in netta inversione di tendenza rispetto al 29,1% nel 2011. Il 36% ha un’età compresa fra i 41 e i 55 anni (percentuale variata di poco nel corso degli ultimi 5 anni) e il 22,6% ha tra i 26 e i 40 anni, in evidente calo rispetto al secondo semestre 2011, quando in questa fascia di età si collocava il 35,7% dei risparmiatori.

Solo l’1,7% dei titolari è un giovane con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, in lieve crescita rispetto all’esiguo 1,3% rilevato lo scorso semestre.

L’importo medio dei conti è evidentemente proporzionale all’età del titolare: coloro che hanno più di 55 anni dispongono in media di 42.091 euro, di meno rispetto ai 47.102 euro medi rilevati dall’Osservatorio lo scorso semestre e anche dell’importo medio rilevato nello stesso periodo dello scorso anno, 47.993 euro. Aveva toccato la cifra più bassa il secondo semestre del 2012, con 36.358 euro.

La fascia di età subito inferiore, dei 41-55 anni, si attesta sui 40.444 euro, mentre l’importo medio della fascia 26-40 anni registra una disponibilità media leggermente inferiore, e pari a 32.167 euro, contro i 36.556 del passato semestre.

Una variazione sensibile riguarda la fascia 18-25 anni, che registra una disponibilità media di 29.013 euro contro i 25.143 euro del primo semestre dell’anno, allontanandosi sempre più da quel valore minimo che negli ultimi cinque anni era stato toccato nel secondo semestre del 2011, con un importo medio rilevato di 15.070 euro.

I conti deposito sono un prodotto del nord Italia: il 71,6% si registra qui, mentre solo il 12,8% è al Centro e il 15,6% è al Sud, percentuale bassa e in calo rispetto al 17,3% registrata nel primo semestre dell’anno.

Ma quali sono in questo momento i prodotti più interessanti sul mercato (dai rilevati l'8/10/2015)?

Per i conti deposito vincolati e supponendo di voler vincolare a 12 mesi una somma di 30.000 euro, Banca IFIS offre Rendimax First Interessi Anticipati, con un guadagno di 321,90 euro liquidati anticipatamente, tasso effettivo 1,08% (a regime 0,56%) e lordo 1,45%.

Banca Marche propone invece Deposito Sicuro - Linea Rendimento con un guadagno di 319,97 euro liquidati posticipatamente, tasso effettivo 1,07% (a regime 0,17%) e lordo 1,95% con un vincolo a 274 giorni. Le spese di bollo sono di 59,90 euro.  

Per i prodotti non vincolati, Banca offre Conto Deposito Findomestic, che garantisce un guadagno effettivo di 110,78 euro corrisposti semestralmente. Il tasso effettivo è 1,11% (0,63% a regime) e il tasso lordo di 1,50% euro. Il conto non richiede alcuna spesa.

Santander risponde con Conto Deposito, che garantisce un guadagno effettivo di 90,77 euro corrisposti trimestralmente. Il tasso effettivo è 0,92% (0,92% a regime) e il tasso lordo di 1,50% euro. Le spese di bollo ammontano a 20 euro.

A cura di: Paola Campanelli

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