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Aumenti conti correnti: come risparmiare e guadagnarci

Pubblicato il 01/07/2017

Aggiornato il 02/07/2017

Aumenti conti correnti: come risparmiare e guadagnarci

Conti correnti sempre più a rischio con le banche schiacciate dai costi e costrette a riversare sui correntisti una crisi ormai endemica. Così, secondo un’indagine condotta dal Corriere della Sera sui principali istituti di credito del mercato bancario italiano, il costo dei conti correnti sarebbe aumentato del 16% nell’ultimo anno, da 115 a 134 euro. Di fatto, le banche hanno proceduto a modificare le condizioni contrattuali e nello specifico il costo di alcuni servizi in maniera univoca, avvalendosi di comunicazioni inviate ai clienti secondo il criterio della ‘modifica unilaterale delle condizioni contrattuali’ prevista dall’art. 118 del Testo Unico Bancario.

Ne avevamo parlato in "Aumenti sui conti correnti: interviene la Banca d’Italia", quando dopo la segnalazione di molti clienti la Banca d’Italia aveva diffuso una lettera con la finalità di indurre gli istituti di credito a rivalutare i rincari varati lo scorso anno per “rientrare” delle somme versate.

Il Codacons ha fatto sapere di procedere con un esposto all’Antitrust e alla Banca d’Italia, al fine di valutare l’illegittimità delle azioni delle banche e adottare provvedimenti adeguati, volontà ribadita nelle parole del presidente Carlo Rienzi che si è espresso così sulla questione: “si tratta di modifiche unilaterali dei contratti inaccettabili, che pesano su milioni di correntisti e ingrasseranno le casse delle banche. Un danno evidente per gli utenti che, ancora una volta, si ritrovano a pagare la crisi degli istituti di credito”.

Nell’Osservatorio di ConfrontaConti.it, lo strumento di analisi dell’omonimo portale che consente di mettere a confronto i conti correnti dei principali istituti di credito, è possibile avere i dati relativi ai conti degli italiani e al profilo dei correntisti. L’evidenza del primo semestre di questo anno è in due valori fondamentali: l’importo medio detenuto e la media del saldo dei correntisti. Nel primo caso vediamo crescere le fasce di importo più alto, con il 27,1% che ha un saldo uguale o superiore ai 10.000 euro (era 26,9% nel semestre precedente), il 17,0% che detiene dai 5.000 ai 10.000 euro (era il 16,5% prima) e il 18,0% che ha un saldo attivo fra i 3.000 e i 5.000 euro (era il 17,7%).

L’analisi della media generale del saldo è di 11.321 euro, in aumento rispetto agli 11.189 euro degli ultimi sei mesi del 2016, comunque un valore alto rispetto alla media rilevata fin dal 2011 dall’Osservatorio, che aveva visto il suo minimo storico nel secondo semestre del 2012, con 8.988 euro di saldo medio attivo nei conti correnti degli italiani.

Più cauti i valori riportati per fasce d’età, con gli over 55 che perdono quota e fanno registrare un saldo attivo di 16.059 (era 22.075 nel secondo semestre del 2015), mentre guadagnano qualche punto i giovani dai 18 ai 25 anni con un saldo di 5.634 euro (era 5.431 euro lo scorso semestre).

Le richieste di apertura continuano ad arrivare per la maggior parte dal nord Italia, con il 70,7% del campione rilevato. Il 16,6% arriva dal Sud e dalle Isole e il 12,7% dal Centro.

Stabile il dato sulle scelte degli italiani riguardo alla gestione del conto. Più della metà continua a preferire un conto corrente esclusivamente online, per i motivi che abbiamo visto nel nostro articolo "Conti correnti: la convenienza premia", il 40,3% sceglie una gestione promiscua online e talvolta in filiale e solo un 9,4% preferisce una gestione esclusivamente in filiale. Riguardo all’operatività del conto, il 44,4% predilige un numero medio di operazioni (un totale di 60 l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti), mentre la cautela induce nel 90,3% dei casi a non richiedere lo scoperto di conto.

Ricordiamo che la legge semplifica la chiusura di un conto corrente e l’apertura di uno nuovo, accorciandone i tempi e stabilendo precisi obblighi per la banca uscente, come si può leggere in "Quando cambiare conto corrente?". Per sceglierne uno economico e adatto alle proprie esigenze basta fare una comparazione su ConfrontaConti.it. Per fornire un esempio, al 23 di giugno un utente di 31 anni con saldo medio attivo di 5.000 euro, canale di utilizzo online, frequenza di utilizzo media, accredito di stipendio o pensione, troverà come soluzione migliore Conto BancadinAmica. Gli interessi netti sono di 55,55 euro con tasso di interesse dell’1% lordo. Non ci sono costi di gestione, il canone è zero e così i bolli, i prelievi e i pagamenti, inclusi quelli in tutta Europa.

A cura di: Paola Campanelli

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