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Pagamenti digitali: gli italiani preferiscono ancora la carta di credito

Pubblicato il 25/05/2018

Aggiornato il 30/05/2018

Pagamenti digitali: gli italiani preferiscono ancora la carta di credito

Lo sviluppo dell’era digitale ha cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori, che sempre più spesso comprano online. La conferma arriva dall’indagine “Customer experience and payment behaviours in the PSD2 context” della PwC e Strategy&, che ha intervistato 1.700 utenti dei principali Paesi Europei, la maggior parte di sesso maschile (56%) e con un’età compresa tra i 26 e i 35 anni (55%).

Le rilevazioni dicono che quasi il 70% degli utenti acquista online, nel 20% dei casi comprando più di cinque articoli al mese, mentre il 48% dichiara una frequenza pari a 2/5 volte al mese. I più attivi nel comprare sono ovviamente i più giovani.

“La ricerca”, spiega Marco Folcia, Partner e PSD2 European Leader di PwC, “evidenzia come la crescente digitalizzazione e i nuovi modelli di customer experience favoriscano sia lo sviluppo di nuove richieste ed esigenze da parte dei consumatori, che hanno condotto il mercato dei pagamenti a essere sempre più customer centric, sia un ripensamento da parte degli operatori bancari tradizionali del proprio modello di business”.

I metodi di pagamento

I più diffusi restano i tradizionali: il 36% dei consumatori utilizza la carta di credito, il 23% la carta di debito. Solo il 24% dei clienti utilizza le App bancarie, che vengono consultate più spesso per visualizzare le transazioni (il 32% dei casi) o per predisporre i pagamenti (23%). 

Per scegliere cosa comprare si preferisce in particolare il pc (57%), seguito dallo smartphone (31%) e dal tablet (12%). Tuttavia, il 34% degli intervistati dichiara di avere effettuato almeno un’operazione di pagamento direttamente dal mobile nel corso degli ultimi 12 mesi.

Le abitudini degli italiani

La ricerca evidenzia che i nostri consumatori fanno meno shopping online rispetto alla media europea: il 41% di essi ha risposto di effettuare acquisti online non oltre una volta al mese, contro il 29% dei consumatori degli altri Stati membri. Tra gli over 66 italiani lo shopping online è quasi inesistente, un dato completamente diverso da quello europeo, dove il 17% dei consumatori nella fascia d’età più matura effettua più di cinque acquisti al mese.

Clienti multi-bancarizzati

La riduzione dei costi di gestione e la facilità di accesso ai servizi dell’home banking fanno sì che il 60% degli europei sia titolare di più conti in banche differenti. Gli italiani si confermano però i più fedeli al loro intermediario, visto che il 49% di loro possiede uno o più conti in un unico istituto, un dato che scende al 38% tra gli altri clienti europei.

Ma come scegliere un conto corrente?

Per orientarsi nella decisione, gli italiani si rivolgono sempre più spesso ai servizi di comparazione online. Ricordiamo che traslocare il proprio conto è oggi molto più semplice grazie alla recente normativa – la numero 33 entrata in vigore il 25 giugno 2015 – che impone un tempo massimo di 12 giorni per il trasferimento (pena un indennizzo a favore del consumatore proporzionale ai giorni di ritardo). Nella news “Portabilità conti: sanzionate le banche che ritardano il trasferimento” abbiamo spiegato che la portabilità non comporta in automatico la chiusura del conto, una procedura questa che va richiesta espressamente al proprio istituto di credito.

Il miglior servizio di confronto delle offerte viene offerto da ConfrontaConti.it, il portale che permette di individuare velocemente il conto online più adatto alle proprie esigenze confrontando le soluzioni di oltre 50 Istituti di credito.

Per una generica apertura al 28 di maggio (utente di 31 anni con saldo medio attivo di 5.000 euro, canale di utilizzo online, frequenza di utilizzo media, accredito di stipendio o pensione) si distingue il Conto WeBank, della Banca Popolare di Milano. Gli Interessi netti sono di 2,22 euro e il Tasso a regime dello 0,10% lordo, con i costi totali, fissi e variabili, pari a zero se si opera online.

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A cura di: Paola Campanelli

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