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Troppi soldi sul conto corrente: quando scattano i controlli

Pubblicato il 27/08/2018

Aggiornato il 29/08/2018

Troppi soldi sul conto corrente: quando scattano i controlli

Negli ultimi anni si sono intensificati i controlli sui conti correnti da parte del Fisco. Con l’introduzione dell’Anagrafe Tributaria, di cui abbiamo diffusamente parlato nella news "Anagrafe Tributaria: l’evasione ha le ore contate", la lotta all’evasione fiscale è diventata ancora più agguerrita, grazie in particolar modo all’abolizione del segreto bancario.

A partire dal 1° aprile 2017, l’Agenzia delle Entrate analizza tutte le informazioni disponibili legate a conti correnti ed operazioni finanziarie. Si tratta di un affinamento della strategia messa già in atto nel 2017, con l’entrata in vigore dell’obbligo per le banche di comunicare i dati relativi al saldo dei conti correnti. 

Anagrafe Tributaria: il risparmiometro

Quest’anno i controlli dell’Agenzia delle Entrate sono ancora più capillari grazie al risparmiometro, che analizza la congruità del volume dei risparmi dei contribuenti con il reddito dichiarato. Il risparmiometro incrocia i dati delle dichiarazioni dei redditi e i movimenti bancari o postali effettuati dal contribuente sul conto corrente.

Che rischi si corrono a tenere troppi soldi sul conto corrente

Molti consumatori si chiedono che cosa effettivamente sia oggetto dei controlli del fisco. Una delle preoccupazioni principali riguarda le cifre depositate sul conto, soprattutto se sono molto elevate: è sicuro tenere i propri soldi sul conto corrente o è preferibile diversificarne l’utilizzo? 

Da un punto di vista prettamente legale, si possono dormire sonni tranquilli: il Decreto Legislativo 24 marzo 2011, n.49, che ha recepito la Direttiva 2009/14/CE ha istituito il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, di cui abbiamo parlato nella news "Cos’è e come funziona il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi".

Come si può leggere in maniera approfondita nella voce di glossario di Confrontaconti.it, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) è un consorzio di diritto privato, supervisionato dalla Banca d’Italia, cui devono obbligatoriamente aderire tutte le banche italiane aventi come forma societaria la Società per Azioni, e le banche extracomunitarie che non aderiscano a sistemi di garanzia equivalenti.

Non sono incluse le banche di Credito Cooperativo, che devono però aderire al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, regolato dalla stessa normativa e con funzioni analoghe. Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi garantisce in caso di fallimento dell’istituto di credito fino a 100.000 euro. Azioni, obbligazioni, pronti conto termine emessi dalla banca in liquidazione coatta, non rientrano nell’oggetto della tutela offerta dal FITD.

Per gli importi eccedenti i 100.000 euro, valgono le regole entrate in vigore il 1° gennaio 2016, quando il nostro ordinamento ha recepito la Direttiva UE n° 2014/59 denominata BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) che prevede una serie di modifiche per la risoluzione delle crisi bancarie.

Secondo quanto previsto dalla normativa, se si dovesse verificare una crisi bancaria non sanabile in tempi brevi, la Banca d’Italia potrà intervenire vendendo una parte dell’attivo, trasferendo temporaneamente le attività e passività a una bridge bank (ossia a un veicolo costituito per proseguire le funzioni più importanti in vista di una successiva cessione sul mercato) e applicando il bail-in.

Il bail in è uno strumento che consente un intervento precoce riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario.

C’è un ultimo punto che va analizzato al momento dell’allocazione dei propri risparmi e riguarda l’inflazione. I tassi si stanno gradualmente rialzando e, anche se i rischi al momento sono minimi, lasciando i soldi sul conto corrente possono perdere potere d’acquisto.

L’ideale, per non correre rischi, è tenere presenti i fattori elencati e, contestualmente, analizzare le offerte sul mercato più convenienti, in termini di contenimento spese e tassi applicati. Un valido aiuto ci arriva in questi casi dai comparatori come ConfrontaConti.it, un comparatore online che, in pochi click, permette di confrontare le offerte più convenienti, richiedendo preventivi gratuiti e, se interessati, procedendo alla formalizzazione del contratto, sempre assistiti da un consulente dedicato.

ConfrontaConti.it: le migliori offerte di fine agosto per conti correnti online

Per capire la comodità e la convenienza di un comparatore online, facciamo una simulazione al 22 agosto, ipotizzando di voler aprire un conto corrente, con una giacenza media di 2000 euro ed accredito dello stipendio, per una media di 20 operazioni all’anno (quindi con bassa frequenza di utilizzo).

In questo caso l’offerta più conveniente è Hello!Money di Hello!Bank, che non prevede alcun costo di gestione, né fisso né variabile e tassi lordi fino all’1%. 

Per chi richiede l'apertura del conto entro il 27/09/2018, con accredito dello stipendio o la pensione oppure versamento di 3.000 euro sul conto, sottoscrivendo contestualmente la carta di credito Hello! Card entro il 31/01/2019, è previsto un buono Amazon da 200 euro.

A cura di: Alessia De Falco

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