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Conti dormienti: come si recuperano le somme dimenticate

Pubblicato il 01/09/2018

Aggiornato il 03/09/2018

Conti dormienti: come si recuperano le somme dimenticate

I correntisti italiani hanno a disposizione ancora pochi mesi per verificare l’eventuale titolarità di rapporti finanziari dormienti, riappropriandosi delle somme dimenticate e non movimentate. Il Mef, Ministero per l’Economia e le Finanze, ha recentemente diramato una comunicazione, ricordando che, a partire dal mese di novembre, scadranno i termini per reclamare le somme che sono affluite al Fondo Rapporti Dormienti e che ad oggi ammontano a oltre 670 milioni di euro.

Il Fondo è stato istituito nel 2005 dall’allora Ministro Giulio Tremonti e viene alimentato con i rapporti assicurativi, bancari e postali caduti “in letargo”, dopo un decennio di totale assenza di movimentazioni. 

Trascorso un ulteriore periodo di 10 anni di parcheggio nel Fondo, le somme non riscosse dai legittimi titolari, o dai loro familiari aventi diritto, confluiscono nelle casse dello Stato e vengono utilizzate per rimborsare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie.

Prima dell’istituzione del fondo, le somme dimenticate restavano in possesso delle banche, delle compagnie di assicurazione e di Poste Italiane. Dato che gli intermediari, negli ultimi anni, non si sono certamente prodigati per rintracciare i clienti titolari delle somme o, in loro assenza, gli aventi diritto, di recente è intervenuta l’Ivass. Quest’ultima ha consentito ai contraenti di 190 mila polizze di riattivare 3,5 miliardi di euro che rischiavano di diventare dormienti

Come verificare le somme dormienti

Avevamo affrontato già qualche tempo fa il tema dei conti dormienti, nella news "Conti dormienti: cosa sono e come sbloccarli". In particolare, avevamo preso in esame le disposizioni del DPR 116 del 2007 che specifica non solo le modalità di trasferimento delle somme non riscosse dai legittimi proprietari al Fondo, ma anche le procedure per verificare i rapporti finanziari e richiedere eventuali rimborsi.

Stando al Decreto, gli istituti di credito, Poste e gli intermediari finanziari sono tenuti a comunicare periodicamente al Ministero del Tesoro gli elenchi dei conti e libretti dormienti che risultano essere inattivi

I consumatori possono in ogni momento verificare i rapporti finanziari. Per farlo, è sufficiente visitare il sito www.consap.it, selezionando l’opzione “cerca rapporto dormiente”. In questo modo si accede alla banca dati messa a disposizione da Consap, l’organizzazione responsabile delle procedure di rimborso.

La ricerca dei rapporti “dimenticati” è piuttosto intuitiva e si basa sul nome e cognome del titolare del conto, oppure sul Paese di origine. Consap fornisce inoltre tutte le indicazioni per riattivare il conto e mette inoltre a disposizione degli utenti un numero dedicato, come specificato sul sito di riferimento.

Conti dormienti ed eredi

Spesso un conto risulta dormiente perché il titolare è deceduto: in questo caso è compito degli eredi comunicare alla banca il subentro come titolari del conto, portando come documentazione il certificato di morte e i documenti necessari per le pratiche di successione.

Per riattivare un conto dormiente occorre comunicare alla banca la volontà di continuare il rapporto, aggiornando eventualmente i propri dati anagrafici e movimentando il conto con un prelievo, un versamento, un pagamento con carta di credito o bancomat. 

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A cura di: Alessia De Falco

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