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Conti correnti: controlli per chi richiede il reddito di cittadinanza

27/02/2019
Conti correnti: controlli per chi richiede il reddito di cittadinanza

La richiesta da parte di tanti cittadini italiani di accedere al reddito di cittadinanza porterà a controlli approfonditi sui loro conti correnti.

Le verifiche sarebbero già partite nei giorni scorsi, quando i destinatari dei redditi hanno richiesto ai Caf (Centri di assistenza fiscale) il calcolo dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). “I Caf”, spiega Paolo Conti, direttore generale Caf Acli, “comunicano all'Inps i dati contenuti nella Dichiarazione sostitutiva unica per la richiesta dell'ISEE, tra cui quelli relativi al patrimonio finanziario di cui l'istituto di previdenza non è a conoscenza finché non è il cittadino stesso a consegnarglieli, tramite l'autocertificazione”. L'Inps verifica con l'Agenzia delle Entrate che le informazioni date dall'utente corrispondano al vero, da qui il controllo sul conto corrente, che non deve contenere somme superiori ai 6.000 euro.

Sanzioni pesanti sono previste nei casi in cui vengano forniti dati sul patrimonio finanziario non rispondenti al vero, con la condanna alla pena detentiva dai due ai sei anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente intascato. 

Come avviene un generico controllo

Gli accertamenti sono vere e proprie indagini finanziarie che hanno l’obiettivo di intercettare operazioni di accredito non giustificate e operazioni attive non fatturate. Vengono analizzate le informazioni su saldi iniziali e finali del conto, nonché i valori medi di giacenza, quindi l'importo medio delle somme a credito del cliente durante i 12 mesi.

Nella news “Come avvengono i controlli sui conti correnti?” abbiamo spiegato che le verifiche per lavoratori dipendenti e disoccupati riguardano i versamenti di contanti e i bonifici ricevuti. Per questa categoria di cittadini restano esclusi dagli accertamenti i prelievi di soldi effettuati allo sportello o al bancomat.

Una panoramica sui conti correnti più convenienti

Secondo un’indagine effettuata da “L’Economia del Corriere della Sera”, i conti online fanno spendere solo 25,63 euro l’anno, l’82% in meno rispetto a quelli in filiale.

La convenienza dei conti virtuali può essere verificata sul portale ConfrontaConti.it, il comparatore che individua le soluzioni più economiche degli istituti di credito partner.

Un esempio? Al 25 febbraio 2019 converrà sottoscrivere il Conto Webank, che per un saldo di 5.000 euro e una media di 60 operazioni l’anno ha un Tasso a regime dello 0,10% lordo, con costi fissi di canone, costi variabili, imposta di bollo e carte a zero euro. La promozione in corso prevede l’omaggio di 120 euro in buoni carburante IP, ma con il vincolo di accreditare lo stipendio o la pensione, oppure di aprire una linea vincolata a 12 mesi senza facoltà di svincolo anticipato (con almeno 1000 euro).

A seguire troviamo Conto Quick, la banca online della Banca Popolare di Bari. Si tratta di uno strumento al 100% digitale, che si apre con riconoscimento facciale via webcam e senza l’invio di nessun contratto cartaceo. Il Tasso a regime è 0,00%, zero gli interessi e i costi fissi e variabili per il primo anno. Gratuiti e illimitati i prelievi nell’area Euro. Il costo del canone, 36,00 euro dal secondo anno, è azzerabile con l’accredito dello stipendio o la domiciliazione delle utenze, o ancora la sottoscrizione della carta di credito.

A cura di: Paola Campanelli

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