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Banconote in euro false, numeri bassi nel 2023

I biglietti in euro falsi sono di numero inferiore rispetto agli anni che hanno preceduto la pandemia. Sono, infatti, 467mila le banconote in euro contraffatte ritirate dalla circolazione nel 2023. È uno dei numeri più bassi mai registrati rispetto al totale dei biglietti autentici.

07/02/2024
banconote in un portafogli
Banconote false

Sono 467.000 le banconote in euro false ritirate dalla circolazione nel 2023. È uno dei numeri più bassi mai registrati rispetto al totale dei biglietti autentici. È quanto rivela la Banca Centrale Europea, secondo cui oggi le possibilità di avere tra le mani un esemplare contraffatto sono davvero minime. Nel corso del 2023 sono stati trovati solo 16 falsi per ogni milione di banconote autentiche in circolazione.

I numeri, sebbene contenuti, risultano in aumento rispetto al 2021 e al 2022 quando furono individuati rispettivamente soltanto 12 e 13 falsi per ogni milione di biglietti in circolazione. Il più alto numero di banconote contraffatto risale, invece, al 2009 quando furono trovati 64 falsi per ogni milione di banconote in uso. In generale, dunque, i biglietti in euro falsi sono rimasti di numero più basso rispetto agli anni che hanno preceduto la pandemia.

Sono soprattutto i tagli da 20 e da 50 euro a registrare il maggior numero di falsificazioni tra le banconote: oltre il 70% delle contraffazioni totali ha riguardato questi due esemplari. In particolare, la ripartizione dei falsi in base al taglio nel 2023 è così suddivisa: il 38,4% delle falsificazioni ha interessato le banconote da 50 euro; il 34,0% quelle da 20 euro; nell’11,7% dei casi si è trattato di banconote da 100 euro; l’8,4% dei falsi è stato caratterizzato da banconote da 10 euro; il 4,5% delle contraffazioni ha interessato i tagli da 200 euro; l’1,8% quelle da 5 euro e l’1,2% le banconote da 500 euro. Dallo studio della BCE è emerso anche che il 97,2% delle banconote falsificate è stato trovato in Paesi dell’area dell’euro, mentre l’1,9% deriva da Stati membri dell’UE non appartenenti all’area e lo 0,9% da altre regioni del mondo.

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Come riconoscere le banconote false?

Riconoscere una banconota falsa non è difficile. La maggioranza di questi biglietti è priva delle caratteristiche di sicurezza o comunque risulta molto scadente. La Banca Centrale Europea invita i cittadini a tenere sempre gli occhi aperti e suggerisce loro di verificare l’autenticità del denaro attraverso il metodo basato sulle tre parole chiave: toccare, guardare, muovere.

Se si tocca, infatti, una banconota, si può sentire che la carta ha una specifica consistenza. Inoltre ci sono parti della banconota stampate in rilievo che possono essere percepite al tatto. Se guardiamo la banconota in controluce, possiamo anche intravedere il filo di sicurezza e la filigrana. E nelle banconote da 20 e da 50 euro della serie Europa – fa sapere il Governo in una guida indirizzata ai consumatori - nella parte superiore della striscia argentata c’è anche la finestra con il ritratto di Europa. Un altro step per verificare l’autenticità di una banconota prevede il movimento della banconota: se la muoviamo il numero verde smeraldo, ubicato in basso a sinistra sul fronte delle banconote della seconda serie, cambia colore passando dal verde smeraldo al blu scuro e allo stesso tempo crea anche l’effetto di una luce che si muove in senso verticale.  Altri dettagli possono essere ancora individuati con l’utilizzo di una lente di ingrandimento, come nel caso delle microscritture, oppure tramite l’ausilio delle lampade UV (ultravioletto) e IR (infrarosso).

L’Eurosistema si schiera soprattutto dalla parte delle categorie professionali che fanno i conti tutti i giorni con il contante, tramite apparecchiature capaci di scovare e trattenere i falsi in maniera affidabile. Chi usa denaro falso a scopo di pagamento commette un reato che può essere perseguito penalmente. Nel momento in cui ci si rende conto di avere tra le mani un biglietto falso bisogna contattare immediatamente le Forze dell’Ordine o, in base alle normative di riferimento del Paese, interfacciarsi con la Banca centrale nazionale oppure con una banca commerciale o una banca al dettaglio.

A cura di: Tiziana Casciaro

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