Conti correnti: quanti se ne possono avere?
Aggiornato il 20/02/2020

Si può essere titolari di più conti correnti? È un interrogativo che ci si pone spesso quando magari si decide di depositare i risparmi in banca ma di voler aprire anche un secondo conto in un altro istituto in modo che non tutti siano a conoscenza della propria storia patrimoniale.
Aprire più conti correnti significa anche voler proteggersi dal possibile fallimento del proprio istituto di credito. Talvolta invece si tratta di una scelta obbligata in quanto in alcuni casi, a seguito di una richiesta di finanziamento, la nuova banca propone la sottoscrizione di uno specifico conto.
Per scegliere il conto corrente più adatto alle proprie necessità, il comparatore ConfrontaConti.it ci tende la mano e ogni giorno mette a confronto le migliori offerte di conti correnti.
Cosa dice la legge
Secondo quanto previsto dalla legge ogni persona può essere titolare di più conti correnti, anche presso lo stesso istituto. Non c’è un limite massimo. Si può essere titolari di due conti correnti presso una banca e di un altro ancora presso un altro istituto di credito. Banca d’Italia inoltre fa sapere che "la soglia di protezione di 100.000 euro è calcolata sull'ammontare riferibile a ciascun singolo depositante per singola banca, indipendentemente dal numero di depositi a suo nome presso di essa".
Ciò vuol dire che se una persona ha due depositi presso la stessa banca (rispettivamente di 80.000 e 70.000 euro, per complessivi 150.000 euro), l'ammontare protetto sarà pari a 100.000 euro; la parte eccedente (pari a 50.000 euro) potrà essere assoggettata a bail-in.
Se, invece, una persona ha due depositi, rispettivamente di euro 100.000 e 110.000, presso due diverse banche (poste in liquidazione o risoluzione), la protezione copre entrambi i depositi fino a 100.000 euro; il bail-in potrà applicarsi solo al secondo deposito, per la parte eccedente i 100.000 euro, ossia 10.000 euro.
Secondo quanto previsto dalla legge, inoltre, sia gli stipendi che le pensioni che vanno oltre i mille euro vanno versati in un conto corrente bancario o postale. Un soggetto però può tranquillamente aprire un secondo conto corrente per altre attività o per questioni personali. Ciò in alcuni casi può rappresentare anche un importante vantaggio: i limiti al pignoramento del conto corrente per i lavoratori dipendenti sono legittimi solo se sul conto specifico non confluiscono importi di denaro provenienti da entrate differenti.
Conviene avere più conti correnti?
Un limite al numero di rapporti bancari non c’è. L’aspetto, dunque, che resta da valutare è quello relativo alla convenienza. Quanto conviene alle nostre tasche? Essere titolari di un conto corrente significa, infatti, far fronte a dei costi. Da pagare ci sono le spese di gestione e l’imposta di bollo.
Da un punto di vista fiscale non ci saranno chieste spiegazioni sull’apertura dei conti correnti ma potrebbero essere richiesti chiarimenti in merito a bonifici ricevuti o anche a versamenti di contanti. In casi anomali può infatti scattare pure un accertamento fiscale.
L'anagrafe dei rapporti finanziari
Oltre all’Agenzia delle Entrate le informazioni presenti nell’Anagrafe dei rapporti finanziari possono essere consultate anche dai privati qualora fosse in corso una procedura giudiziale di recupero crediti. In questo caso tali soggetti hanno il consenso del tribunale per avere accesso all’archivio. Tale operazione è autorizzata dopo la notifica al debitore dell’atto di precetto.
Attraverso l’Anagrafe dei rapporti finanziari è possibile sapere i numeri di conto e gli istituti di credito presso cui si trovano. Con tale accertamento non viene invece resa nota la giacenza.
Per restare sempre aggiornati su questo particolare tipo di prodotto bancario e per approfondire la tematica, si può consultare la guida ai conti correnti.