Conti deposito: vincolare le somme non fa più paura

Un conto deposito consente di tenere la liquidità al sicuro e garantirsi un rendimento certo perché calcolato, che con l’aumento generale dei tassi di interesse è diventato negli ultimi tempi anche molto interessante.

Aprire un conto deposito conviene principalmente in due casi:

• fare un investimento a rischio zero;
• far fruttare la liquidità a breve termine.

Di fatto, un conto deposito è anche un buon modo per tenere in stand-by la liquidità senza il rischio di farle perdere valore con l’inflazione, rischio altissimo che corrono adesso i nostri risparmi quando lasciati fermi sui conti correnti, in balia di un’inflazione troppo alta, che ne erode il valore.

Ma quali sono i numeri dei conti deposito italiani e qual è il profilo di chi li sceglie? Lo scopriamo nell’analisi mensile dell’Osservatorio di ConfrontaConti.it relativa alla seconda parte del 2022.

L’evidenza più interessante riguarda il vincolo dei conti depositi: dopo diversi mesi di incertezza e resistenza a vincolare le somme, il secondo semestre dell’anno fa registrare un’impennata di richieste di conti deposito vincolati, che passano dal 21,9% al 75%, il gap più importante rilevato per questo periodo dal 2019. Ricordiamo che il vincolo impone che le somme investite non possano essere prelevate, ma questo non vuol dire che non rimangano disponibili, se non perdendo gli interessi pattuiti per contratto.

Conti deposito ricchi e per over 55

Il 52,7% degli importi depositati supera i 20.000 euro, con il 30,7% che conta un importo superiore ai 50.000 euro. La ricchezza dei conti deposito deriva dallo stesso pubblico che sceglie il conto deposito come strumento di investimento: il 50% dei richiedenti ha più di 55 anni, dunque la fascia di reddito con maggiore disponibilità economica.

Interessante l’uscita di scena dei giovanissimi (18-25 anni) e degli under 40, che perdono completamente interesse per i conti deposito e lasciano il posto alla fascia d’età 41-55, adesso il 50% del mix rilevato.

Durate lunghe o brevissime, guadagnano il Sud e le Isole

Sembrano scelte nette quelle sulla durata degli investimenti, con il 23,5% (dal 21,5% del primo semestre 2022) superiore ai 36 mesi e il 20,5% (dal 9,3% del primo semestre) che preferisce invece impegnarsi per tempi brevissimi, non superiori ai 6 mesi.

Intanto i vantaggi dei conti deposito conquistano il sud Italia e le Isole, che passano dal 13,8% al 17,1% delle richieste nel secondo semestre 2022. Quasi 7 richieste su 10 sono invece nel Nord, con il 66,2% delle domande rilevate. Il Centro perde punti e passa dal 18,3% al 16,7% del mix.

Schizza l’inflazione, ma i tassi sono più cauti

Un’altra evidenza dell’ultima analisi di ConfrontaConti.it sui conti deposito è il differente andamento di tassi e inflazione: quest’ultima a partire da ottobre 2020 registra una progressiva impennata, fino a raggiungere il massimo livello nell’ottobre 2022 (12%) e riprendere un andamento decrescente verso la fine dell’anno.

A questo rialzo vertiginoso non corrisponde altrettanta crescita dei tassi di interesse attivi dei conti deposito, che si limitano a far registrare valori sopra il 2% lo scorso ottobre, per poi riassestarsi sul 2% nel mese di dicembre.

La tendenza con il nuovo anno è tuttavia a un nuovo rialzo, con alcuni istituti di credito che propongo fino al 3% per il primo periodo: è il caso di ING che con Conto Arancio offre un Tasso lordo del 3% per i primi 3 mesi, poi 0,5% a regime.