Conto corrente o conto deposito: cosa scegliere?

Meglio un conto corrente o un conto deposito? È tra gli interrogativi più gettonati da chi intende conservare una somma di denaro. Prima di effettuare una scelta tra i due strumenti bancari, è bene, però, conoscerne le differenze.
I conti correnti permettono di raccogliere i risparmi e di gestire al meglio il capitale. Inoltre, i titolari di un conto possono effettuare pagamenti, versamenti, addebitare le utenze e ottenere l’accredito di stipendio e pensione.
Ad avere funzionalità più limitate è invece il conto di deposito che, però, ha come compito principale quello di far fruttare gli interessi sul patrimonio che si investe. I conti deposito prevedono che il sottoscrittore sia anche titolare di un conto corrente.
Con un conto deposito le condizioni più favorevoli sono previste nel caso in cui si decida di vincolare il capitale depositato. Ma se si ha necessità di prelevare il denaro prima della scadenza del vincolo, il cliente può farlo anche se non potrà percepire gli interessi.
Conti correnti e conti deposito: i costi
Chi possiede un conto corrente, deve far fronte sia a dei costi fissi che variabili. Tra le spese fisse ci sono quelle necessarie per l’apertura del conto. In diversi casi poi bisogna pagare un canone mensile oltre all’imposta di bollo.
L’imposta si applica alle persone fisiche e ha un costo di 34,20 euro. Nel caso di soggetti differenti dalle persone fisiche, come associazioni e società, l’imposta di bollo ha un costo di 100 euro. Un altro aspetto da valutare riguarda il tasso creditore: sugli interessi attivi lordi viene applicata una ritenuta fiscale del 20%.
Nella scelta tra più conti deposito bisogna sicuramente prendere in considerazione il rendimento effettivo che viene garantito. Ogni conto deposito, infatti, assicura tassi di interesse differenti. Inoltre sotto la lente, al momento della scelta, finiscono anche le spese da affrontare per il mantenimento del conto. Alcuni conti sono a zero spese e non vengono addebitati costi ai clienti. In altri casi, invece, bisogna pagare l’imposta di bollo o bisogna far fronte a spese per l’apertura del conto.
L’imposta di bollo equivale allo 0,20% delle somme che vengono depositate. Anche in questo caso va tenuto conto della ritenuta fiscale del 26% che viene applicata sugli interessi maturati sulla somma investita. Può succedere che per l’apertura di un conto deposito sia necessaria la presenza di un deposito minimo.
Cosa scegliere?
La scelta tra un conto deposito e un conto corrente è in realtà soggettiva e legata alle esigenze e alle necessità dei sottoscrittori. Con un conto corrente si custodiscono risparmi e si effettuano diverse operazioni. Si tratta di un prodotto sicuro anche grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia, che garantiscono, rispettivamente, una copertura fino a 100.000 a tutela del risparmio, e fino a 20.000 euro a favore degli investimenti.
Si sceglie, invece, un conto deposito per vedere riconosciuti elevati interessi sulle somme depositate. Tra le operazioni possibili ci sono normalmente quelle di prelievo e versamento.
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