Credito al consumo in crescita. Il ruolo dell’Ue a difesa dei consumatori
Scende il costo del denaro e l'accesso ai finanziamenti da parte degli italiani diventa più agevole. E' il quadro che emerge incrociando i dati di mercato con un'indagine della First Cisl, che invita a prestare attenzione per evitare di fare il passo più lungo della gamba.
Il calo dei tassi in seguito alle mosse della Banca centrale europea e la tenuta dell’economia nonostante le tante tensioni a livello internazionale (dai conflitti armati al nodo dazi, alla ricomposizione delle catene globali di fornitura) sostengono il mercato del credito al consumo in Italia.
Secondo l’analisi della Fondazione Fiba di First Cisl, i finanziamenti personali hanno toccato i 174 miliardi di euro, con un incremento del 5,25% su base annua. Nonostante il miglioramento della politica monetaria da parte della Bce, prosegue lo studio i tassi di interesse medi restano tra i più alti d’Europa: il TAEG si attesta intorno al 10,29%, ben più alto della media dell’area euro (8,25%) e di Paesi come Francia e Germania.
Il che pone l’accento sull’importanza di non limitarsi alla prima offerta di mercato, bensì di confrontare le diverse opzioni presenti sul mercato prima di prendere una decisione. In questo senso, l’utilizzo di un comparatore online, che consente un confronto immediato, dopo aver inserito le proprie necessità e preferenze, può essere di auto.
Penisola in vetta in Europa rispetto al totale dei prestiti
L’Italia si posiziona anche al vertice in Europa per la quota di credito al consumo sul totale dei prestiti richiesti, che ha raggiunto il 19,1%, quasi il doppio della media europea (11,2%). Una crescita che riguarda in modo particolare regioni come Lombardia e Trentino Alto Adige, con incrementi trimestrali sopra il 2%.
L'analisi di First Cisl sottolinea come l’elevato costo del credito, unito all’aumento dei volumi, esponga le famiglie a un rischio maggiore di difficoltà nei rimborsi. Nei primi mesi del 2025 è infatti cresciuto il tasso di deterioramento dei prestiti alle famiglie, passato allo 0,224%, con particolari criticità nelle regioni meridionali quali Sicilia, Calabria e Molise.
Il fenomeno della cessione del quinto dello stipendio, anch'esso in forte aumento, e la diffusione del Buy now pay later (Bnpl) contribuiscono a rendere più complesso e rischioso il quadro dell’indebitamento familiare. A questo proposito va fatta una precisazione in merito all’analisi del sindacato dei bancari: la presenza di un mercato del credito al consumo profondo è un’opportunità per i consumatori; diventa un rischio nella misura in cui non si ha una corretta percezione degli impegni che si assumono nel confronto con le proprie capacità reddituale.
La direttiva europea sul sovraindebitamento: una nuova tutela in arrivo
Per migliorare le conoscenze in materia, la direttiva europea 2023/2025 sul sovraindebitamento dovrà essere recepita in Italia entro fine mese. Questa normativa introduce misure di protezione più ampie, come la creazione di una rete di servizi di consulenza (debt advice) che offrono assistenza legale, economica e psicologica ai consumatori in difficoltà. La direttiva punta anche a migliorare la trasparenza nelle condizioni di credito e a potenziare l’educazione finanziaria, strumenti fondamentali per prevenire e gestire le situazioni di sovraindebitamento.
Educazione finanziaria e informazione, leve strategiche
La Fondazione Fiba di First Cisl evidenzia che l’educazione finanziaria è cruciale per consentire alle famiglie di prendere decisioni consapevoli nella gestione del debito. Maggiore trasparenza da parte degli istituti di credito e una cultura diffusa sui rischi e opportunità del credito sono indispensabili per supportare un uso più sostenibile degli strumenti finanziari.
In definitiva, i consumatori sono chiamati a muoversi con prudenza, informandosi e utilizzando le nuove tutele per mantenere l’equilibrio nelle proprie scelte finanziarie.