La nuova rottamazione, opportunità per regolarizzare i debiti fiscali
Se non vi saranno sorprese in sede di approvazione parlamentare, il 2026 segnerà una nuova opportunità di regolarizzazione per i contribuenti con debiti fiscali. Il testo approvato dal Consiglio dei ministri, infatti,prevede una nuova versione della cosiddetta “rottamazione
Con la manovra di Bilancio 2026, che si avvia verso l’approvazione in Parlamento, arriva una nuova versione della cosiddetta “rottamazione”, uno strumento che negli ultimi anni ha rappresentato una possibilità per migliaia di contribuenti di regolarizzare i propri debiti fiscali in modo agevolato. Questa nuova edizione, soprannominata rottamazione quinquies, si distingue per una serie di caratteristiche che la rendono senza dubbio un passo avanti rispetto alle precedenti misure, adeguandosi alle esigenze di flessibilità e sostenibilità che il contesto economico attuale impone.
Le novità della nuova rottamazione
Il fulcro dell'intervento risiede nell'estensione in modo significativo dei tempi di concessione per la rateizzazione del debito. Infatti, la rottamazione quinquies consente di dilazionare l'importo dovuto fino a un massimo di nove anni, tradotto in 54 rate bimestrali da versare a partire dal 31 luglio 2026. Questa scelta vuole dare respiro soprattutto a chi ferma debiti di entità elevata, dando modo di alleggerire il peso delle singole rate e facilitare così il rispetto degli impegni presi.
Cancellazione delle sanzioni: un incentivo importante ad aderire
Un risultato particolarmente significativo riguarda la completa cancellazione delle sanzioni, degli interessi di mora e degli 'aggi di riscossione, lasciando ai contribuenti l'onere di pagare esclusivamente il capitale originario dovuto e le spese di notifica o di riscossione. Questo aspetto costituisce un notevole vantaggio, considerato che, soprattutto in passato, il peso degli interessi e delle sanzioni poteva superare ampiamente l'importo originario del debito, incoraggiando così molti dal regolarizzare la propria posizione.
L'eliminazione di questi componenti aggiuntivi rende più conveniente l'adesione alla rottamazione e favorisce una più ampia definizione dei crediti affidati all'Agenzia delle Entrate e agli enti locali. Tuttavia, questa agevolazione si applica ai carichi affidati alla riscossione entro la fine del 2023, lasciando fuori alcune categorie come Irap, addizionali e multe, in linea con la necessità di tutelare entrate fiscali di tipo particolare o collegato a sanzioni non fiscali.
I limiti di accesso e le condizioni da rispettare
Va sottolineato che l'accesso alla rottamazione non è illimitato. Sono esclusi, per esempio, quei contribuenti che nello scorso piano di rottamazione hanno saltato le tariffe senza sanare la posizione e chi è coinvolto in contenziosi penali o accuse di indebita percezione di aiuti pubblici, in modo da evitare abusi e mantenere l'equilibrio tra agevolazioni e rispetto delle regole.
Inoltre, l'importo minimo della rata è fissato a cento euro, e questo implica che chi possiede debiti più piccoli dovrà saldarli con diverse modalità, mentre per debitori di importi più elevati è prevista la dilazione massima. Chi aderirà dovrà inoltrare domanda tramite canali telematici entro la scadenza di fine aprile 2026, indicando il numero delle tariffe desiderate. Il rispetto puntuale di queste condizioni è essenziale per evitare la decadenza dai benefici concessi.
Le garanzie a tutela del contribuente
Tra i punti di forza della rottamazione quinquies spiccano le numerose tutele previste per chi definisce il proprio debito. Intanto, è garantita la sospensione di prescrizioni e decadenze legate ai pagamenti in corso, così come un blocco a nuove azioni esecutive, come fermi amministrativi o ipoteche, che potrebbero gravare ulteriormente sul debitore.
Inoltre, il contribuente viene tutelato nel rapporto con la pubblica amministrazione: una volta aderito al piano, viene considerato in regola per quanto riguarda il Durc e potrà continuare a partecipare a gare pubbliche o ottenere contributi senza che i pagamenti pendenti costituiscano un ostacolo. Questi aspetti offrono un importante valore aggiunto, soprattutto in un tessuto economico dove la regolarità fiscale è spesso condizione imprescindibile per svolgere attività imprenditoriali o professionali.
Il contesto e le prospettive future
La nuova rottamazione si inserisce in una cornice più ampia che mira a riformare e modernizzare l'intero sistema della riscossione, con maggior rigore ma anche con strumenti più accessibili e funzionali a migliorare l'incasso e ridurre l'arretrato. Si punta a un sistema più trasparente e meno conflittuale, avvalendosi anche di una società pubblica che gestisce i crediti deteriorati.
Nonostante la maggiore durata della dilatazione e un incremento del carico di interessi rispetto alle precedenti rottamazioni, la disposizione rappresenta un'opportunità significativa, soprattutto per contribuenti che, in passato, non erano in grado di far fronte agli oneri di rateizzazione più stringenti.
I tempi di pagamento allungati e la cancellazione delle penalità sono un segnale di come la politica fiscale voglia accompagnare i contribuenti verso una compliance più ampia, sostenendo al contempo le esigenze di bilancio dello Stato.