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Il bonus bancomat per rilanciare i consumi e contrastare il nero

Nella logica di contrastare l'evasione fiscale si giustifica la misura proposta nell’ultimo Decreto Agosto, il bonus Bancomat finalizzato a rilanciare i consumi e favorire i pagamenti elettronici: un bonus fino a 300 euro per coloro che pagheranno gli acquisti con bancomat o carta di credito.

18/09/2020
Il bonus bancomat per rilanciare i consumi e contrastare il nero

Il Recovery Found è una grande opportunità per l’Italia, ma anche un’occasione senza precedenti per mettere mano alla quantità di denaro sommerso che circola nel Paese: ben 109 miliardi di euro all’anno di evasione fiscale, che sulla nostra economia pesa come un macigno.

È nella logica di far fronte a questa enorme piaga che si giustifica la misura proposta nell’ultimo Decreto Agosto, il bonus Bancomat finalizzato a rilanciare i consumi e favorire alcune forme di pagamento elettronico.

Come funziona l’agevolazione

Premesso che la prima mossa da fare in una società dove l’evasione fiscale ha un peso così importante è ridurre l’uso del contante, il Governo ha proposto un incentivo per chi utilizza le forme di pagamento elettroniche: un bonus fino a 300 euro per tutti coloro che pagheranno gli acquisti con bancomat o carta di credito. Il bonus partirà sugli acquisti effettuati dal 1° dicembre 2020, per un limite massimo di 3000 euro di pagamenti.

La norma prevede anche un limite minimo di operazioni, perché il pagamento non si riduca solo alle cifre più importanti, ma riguardi anche le piccole spese quotidiane. A ostacolare la diffusione dei pagamenti elettronici per le piccole somme sono stati finora proprio gli esercenti, che lamentano commissioni troppo alte e spesso rifiutano di accettare le carte per importi sotto una certa soglia minima.

I vantaggi per gli esercenti

Per accontentare dunque anche l’altra parte degli attori coinvolti nella transazione, lo stesso provvedimento prevede l’introduzione di un credito d’imposta per gli esercenti sulle commissioni pagate, già in vigore dallo scorso 1 luglio, oltre a un’esenzione fiscale per chi usa i buoni pasto.

Ricordiamo che la nuova legge ha ridotto nuovamente le soglie di pagamenti in contanti, da 2.999,99 a 1.999,99 euro fino al 31 dicembre 2021, tetto massimo consentito che dovrebbe subire un ulteriore calo dal primo gennaio 2022, facendo scendere il limite dei pagamenti cash a 999,99 euro.

Pagamenti digitali sì, ma non online

È questo forse il limite più grande al quale il Governo ha sottoposto il nuovo provvedimento, escludendo dalle spese utili a ottenere il bonus proprio quelle effettuate online. Queste costringerebbero infatti già il consumatore ad adottare un metodo di pagamento tracciabile, e come tali non servirebbero allo scopo di combattere il nero.

La questione della privacy

Perché la norma funzioni correttamente è necessario che il sistema dei pagamenti digitali dialoghi in via diretta con l’Agenzia delle Entrate, passaggio non così scontato se si pensa che si renderà necessario sbloccare alcune regole della privacy, ottenendo il benestare del Garante della privacy e della Corte dei Conti.

È proprio la questione della privacy quella maggiormente addotta quando si parla di rendere la totalità dei pagamenti digitali, perché la tracciabilità di ogni movimento di denaro violerebbe la nostra privacy e non ci lascerebbe liberi di effettuare le transazioni col denaro contante senza essere in qualche modo identificati e tracciati. Principio che ha dato l’agio nel tempo a rimanere uno dei Paesi d’Europa con il maggior utilizzo di denaro contante.

Il primo passo verso l’abolizione del contante: il conto online

Disporre di un conto online consente di tenere traccia dei movimenti e gestire il conto completamente da remoto, usando le carte di pagamento in dotazione a volte messe a disposizione dell’istituto di credito in maniera gratuita.

È il caso ad esempio del conto corrente proposto da Webank.it e classificatosi al primo posto dei più convenienti secondo ConfrontaConti.it il 18 settembre. Con un Tasso a regime Lordo dello 0,10%, Conto Webank prevede zero canone, zero spese e zero canone carte. Tutti i costi sono zero e l'attivazione è online, scegliendo poi se gestirlo online o in filiale (richiesta di un conto online con un saldo medio attivo di 5.000 euro, canale di utilizzo online, frequenza di utilizzo media accredito di stipendio o pensione.

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A cura di: Paola Campanelli

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