Pagamenti cashless: la situazione in Italia, tra luci e ombre
Negli ultimi 10 anni l'uso degli strumenti di pagamento digitale è triplicato e, per la prima volta, i pagamenti cashless hanno superato l'uso dei contanti. Malgrado questi miglioramenti, c'è ancora tanta strada da fare perché l'Italia sia allineata agli altri Paesi UE.

Il 3 aprile a Cernobbio si è tenuto l'evento di presentazione del Rapporto 2025 della Community Cashless Society, di The European House - Ambrosetti. Il Rapporto, dal titolo "Verso un'Italia cashless: il bilancio di 10 anni e cosa resta da fare per cittadini, imprese ed esercenti", mostra l'evoluzione dei pagamenti digitali nel nostro Paese, le aree di miglioramento e le opportunità da sfruttare per rendere più moderno, competitivo ed equo il sistema economico.
L'analisi è stata condotta con la partecipazione dei più importanti attori del sistema finanziario e creditizio: oltre a CRIF, hanno partecipato banche, istituti di moneta elettronica e fornitori di servizi di pagamento digitali e conti correnti.
I pagamenti cashless in Italia: si riduce il divario digitale con gli altri Paesi
Nonostante i miglioramenti legati alla disponibilità e all'uso degli strumenti di pagamento, rimane alta la dipendenza italiana dal contante e peggiorano i dati relativi all'economia sommersa, che secondo le stime vale circa 200 miliardi di euro.
I dati dell'Osservatorio della Community Cashless Society mostrano una forte dipendenza dall'Italia dal contante, superiore rispetto a quella di Paesi europei con profili simili, come la Spagna, la Francia o la Germania, ma in miglioramento rispetto agli ultimi anni.
Tra gli indicatori presi in considerazione, a migliorare è il volume delle transazioni fatte attraverso gli strumenti digitali: negli ultimi 10 anni, da quando il Rapporto viene elaborato, il transato si è triplicato. Nel 2024, per la prima volta, il volume dei pagamenti fatti attraverso strumenti digitali ha superato quello fatto in contanti.
Il gap tra l'Italia e gli altri Paesi UE è ancora evidente ma in diminuzione. Nel nostro Paese i pagamenti cashless a oggi rappresentano il 25% del PIL, mentre la media UE è del 28%. Anche relativamente all'importo medio delle transazioni, in Italia esiste un gap rispetto al dato medio UE, pari al 26%.
Tra le aziende, l'adozione di soluzioni di pagamento digitali è ancora limitata, con percentuali di diffusione degli e-commerce che oscillano tra il 20% delle attività B2B e il 25% delle attività B2C. Cresce invece la predisposizione dei consumatori a usare i pagamenti cashless, anche grazie alla possibilità di ricorrere a diverse soluzioni di pagamento, come QR code, wallet digitali e dispositivi indossabili. L'aumento delle transazioni contactless e il crescente uso dei pagamenti digitali è stato di recente certificato anche da una rilevazione della FABI, la Federazione Autonoma Bancari Italiani.
I benefici dei pagamenti cashless da sfruttare
Incentivare i pagamenti cashless può avere effetti benefici sia per le imprese sia per il sistema Paese più in generale.
Per gli operatori economici, premere l'acceleratore della transizione digitale può portare a:
- maggiore sicurezza della transazioni, grazie all'eliminazione dei rischi legati all'uso del contante;
- miglioramento dell'esperienza degli utenti, che possono scegliere soluzioni di pagamento personalizzate e avere l'opportunità di trovare il miglior conto corrente in un'ampia rosa di prodotti;
- tempi di pagamento ridotti;
- riduzione dei costi operativi.
A livello nazionale, l'utilizzo capillare dei pagamenti cashless può innanzitutto portare all'emersione del sommerso e alla riduzione del cosiddetto VAT gap, che indica la differenza tra l'IVA attesa e l'IVA effettivamente riscossa nel Paese. L'Italia è il Paese UE in cui il VAT gap è più elevato, con oltre 16 miliardi di IVA evasa ogni anno.
Non bisogna poi sottovalutare il fatto che i pagamenti cashless contribuiscono alla transazione ecologica. Le transazioni cashless producono il 72,4% in meno di emissioni di CO2 rispetto a quelle in contanti, grazie alla riduzione della produzione, del trasporto e dello smaltimento delle banconote.
Secondo la Community Cashless Society la rivoluzione cashless può avere benefici sistemici a livello nazionale, soprattutto in termini di equità, innovazione e sostenibilità. Per accelerare il passaggio a un sistema economico sempre più cashless, sono state fatte numerose proposte, tra cui quella di obbligare al pagamento cashless della tassa di soggiorno, la dematerializzazione degli scontrini e la promozione del data sharing B2B.
Attraverso la sua attività, la Community Cashless Society punta a migliorare la digitalizzazione e la modernità del Paese. In particolare, gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 sono un aumento dell'equità, grazie alla riduzione dell'economia sommersa, lo sviluppo della filiera nazionale dei pagamenti digitali e l'adozione di servizi di pagamento avanzati, che possano migliorare la qualità della vita dei consumatori e il livello di competitività delle imprese italiane.
I conti correnti di aprile 2025
BANCA | CONTO CORRENTE | CANONE ANNUO |
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Trade Republic | Conto Trade Republic | Gratuito |
BBVA | Conto Corrente BBVA | Gratuito |
Isybank | isyPrime under35 | Gratuito |
Revolut | Revolut Standard | Gratuito |
FinecoBank | Conto Fineco Under 18 | Gratuito |
FinecoBank | Conto Fineco | Gratuito |
BPER Banca | Conto BPER On Demand - Pro (Under 35) | Gratuito |
ING | Conto Corrente Arancio Più | Gratuito |
ING | Conto Corrente Arancio Light | Gratuito |
Findomestic Banca | Conto Corrente Smile | € 3,00 |