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Pagamenti digitali: crescita inarrestabile

In Italia sono attive 15,2 milioni di carte di credito e l’uso del contante sta rapidamente scendendo. Boom delle carte rateali e dei pagamenti digitali, proseguito nel primo semestre 2022: in rete è transitato il 24 per cento dell’attività con carte di credito. Sotto controllo l’insoluto.

11/10/2022
mano che stringe diverse carte di credito
Analisi dell'andamento dei pagamenti digitali in Italia

Il consumatore italiano è sempre più digitale: naviga con maggiore sicurezza in rete, dove s’informa e compra sempre di più e – di riflesso – nei pagamenti è diventato ormai un veterano nell’uso di strumenti alternativi al contante e dei relativi strumenti innovativi. La ventesima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di CRIF, rileva che - in sintonia con la ripresa dei consumi (dopo il Covid) - il numero delle operazioni e gli importi complessivi transati con carte di debito hanno registrato un forte sviluppo. Lo scorso anno c’è stato un aumento del valore totale del transato con le carte di credito e delle operazioni effettuate, superiore sia al 2020 e sia al 2019.

Sul web il 24% dell’attività con carte di credito

In sintonia con la crescita dell’eCommerce, è proseguito l’aumento dell’incidenza delle transazioni online, che nei primi 6 mesi del 2022 è arrivata al 24% dell’attività totale effettuata con carta opzione/rateale (sale al 29% considerati i pagamenti su POS con le sole carte di debito). È proseguita l’espansione delle carte prepagate, strumento che fornisce maggiori garanzie per chi compra sul web. Nello specifico, dopo due anni di contrazione, è tornato a crescere il ricorso alla rateizzazione tramite carte (+11%), grazie al successo della funzione instalment. Questa tendenza è favorita dal recepimento nel Paese della direttiva PSD2, soluzione di pagamento rateale Buy Now Pay Later (compri ora paghi dopo), che ha registrato anche in Italia una forte crescita nel 2021.

Italiani sempre più digital

La tecnologia sempre più pervasiva nella quotidianità ha spinto gli italiani ad approfondire la loro conoscenza dei pagamenti da smartphone/app, sistema che ha visto ulteriore estensione della quota di user nei primi 6 mesi di quest’anno. Contemporaneamente, secondo l’Osservatorio, la preferenza all’uso del contante da parte dei consumatori si sta progressivamente riducendo e il segmento dei Cash Lover (attuali e in futuro) risulta in ulteriore calo tra i decisori rispetto al 2021. L’analisi della domanda rileva un incremento della frequenza d’uso e degli heavy user dei pagamenti digitali. Oltre alla crescita della frequenza d’uso mensile, nei primi sei mesi cresce anche la spesa media mensile dichiarata con carta, a 405 euro rispetto ai 397 euro del 2021.

I consumatori chiedono più sicurezza

Il maggior ricorso ai pagamenti con carte anche modesti è stato facilitato, oltre che dalle iniziative di Cashback di Stato, anche dalla funzione contactless. Chi la usa più di 4 volte al mese è in continuo aumento e il 77% dei titolari ha usato questa modalità di pagamento più di due volte al mese (era al 70% all’inizio 2021). Nello stesso tempo, stando alle indicazioni che arrivano dai consumatori, per favorire un utilizzo più disinvolto e ad ampio spettro dei pagamenti digitali, emerge il bisogno/opportunità di maggiori rassicurazioni in tema di sicurezza. Raddoppia infatti, dal 2021, l’abbandono della carta dopo esperienze di frodi/clonazioni, e cresce, tra i driver di sottoscrizione della carta di credito, la rilevanza dell’affidabilità del brand.

15,2 milioni di carte di credito

Lo scorso anno nel Paese erano attive 15,2 milioni di carte di credito, con transazioni effettuate pari a 84,6 miliardi di euro, in netta ripresa sull’anno precedente, ma non ancora ai livelli del 2019. La ricerca ha evidenziato come al crescere della domanda cresca l’insoluto, anche se rimane un fenomeno tendenzialmente a basso rischio (rischiosità in lieve calo nelle carte di credito e lieve aumento per quelle rateali) nonostante la crisi economica e sanitaria abbia riacceso l’attenzione. I quadri geopolitico e macro potrebbero acuire nel 2022 le criticità incontrate da imprese e famiglie, generando tensioni sugli indicatori di rischio che si sono mantenuti finora contenuti grazie a moratorie, cassa integrazione, sussidi, e diversi strumenti a sostegno del reddito.

A cura di: Fernando Mancini

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