Pagamenti fraudolenti: il bonifico istantaneo è il mezzo più usato
La maggior parte delle operazioni fraudolente in valore riguarda i bonifici elettronici e i pagamenti con carte di debito e credito. Per quanto riguarda i volumi, invece, le carte di pagamento rimangono lo strumento con il maggior numero di operazioni fraudolente, seguito dalla moneta elettronica.

Per operazione fraudolenta si intende un'operazione effettuata con uno strumento di pagamento senza il consenso del legittimo titolare o in conseguenza di una manipolazione operata a danno di quest’ultimo da parte del frodatore.
In particolare, la maggior parte delle operazioni ‘‘truffaldine’’ si osserva nei bonifici e nella moneta elettronica. Ed è proprio il bonifico istantaneo quello più utilizzato per le frodi in termini di volumi.
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Bankitalia: il rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente
Il rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente in Italia - a cura di Bankitalia - fornisce un’analisi dei principali indicatori sulla sicurezza dei pagamenti al dettaglio nel nostro Paese.
Il tasso di frode è molto contenuto per i bonifici ordinari, ma più elevato per i bonifici istantanei. Nel 2024 – secondo l’indagine di Banca d’Italia - il tasso di frode in valore per i bonifici ordinari risultava infatti pressoché stabile nel tempo e pari allo 0,001%, mentre per i bonifici istantanei si collocava allo 0,048%, in crescita su base annua. Con riferimento ai volumi, il tasso di frode era pari allo 0,001% per i bonifici ordinari, contro lo 0,017% per i bonifici istantanei.
Sul fronte del valore medio della frode, il bonifico ordinario ha registrato valori di oltre il doppio superiori rispetto a quelli del bonifico istantaneo. Durante lo scorso anno il valore medio delle operazioni fraudolente è stato pari a circa 5.700 euro e 2.300 euro, rispettivamente per i bonifici ordinari e per quelli istantanei, ma entrambi risultano in calo su base annua.
Tassi di frode: il confronto tra l'Italia e gli altri Paesi Europei
Bankitalia rivela ancora che i tassi di frode sui diversi strumenti di pagamento in Italia sono in linea pressoché con quelli di altri Paesi europei. Per quanto riguarda le carte di pagamento, il nostro Paese riporta un tasso di frode inferiore nel confronto europeo, sia in termini di valore che di volume. Un dato che rispecchia anche il minore livello di sviluppo del commercio elettronico, dove le frodi incidono di più.
Nel caso della moneta elettronica, invece, i tassi di frode sono più elevati in Italia, dove è molto alta l’incidenza delle carte prepagate tradizionali, molto utilizzate anche per le operazioni a distanza. Il dato più recente per il nostro Paese, relativo al 2024, tuttavia, è in riduzione e suggerisce una corrispondenza verso quello medio europeo.
Le frodi con carte di pagamento e con moneta elettronica si riferiscono a operazioni effettuate senza il consenso del legittimo titolare e avvengono in larga parte “a distanza”, quando il frodatore esegue il pagamento dopo aver raccolto in maniera illecita informazioni confidenziali o dati riservati.
È il caso ad esempio del phishing. Ma rientrano in questa categoria altre casistiche quali lo smarrimento, la contraffazione (skimming), la mancata ricezione, il furto della carta e quello dei dati ad essa associati. Per i bonifici si rileva invece la cosiddetta manipolazione del pagatore, dove il cliente stesso viene indotto a fare un pagamento dal frodatore, sfruttando informazioni raccolte tramite social engineering.
A rischio i pagamenti transfrontalieri
La maggior parte delle operazioni fraudolente con carte di pagamento e con moneta elettronica sono relative a operazioni transfrontaliere. Il 61% del valore complessivo delle operazioni fraudolente con carte di pagamento era rappresentato da operazioni transfrontaliere; il 71% in termini di volumi. Nel caso della moneta elettronica, l’incidenza delle frodi con operazioni transfrontaliere è passata dal 78% all’87%, rispettivamente in termini di valore e di volumi.
Per i bonifici, invece, la quota di operazioni fraudolente transfrontaliere risultava essere più contenuta (27% in valore e 17% in volume), in linea con il differente uso cha caratterizza questo strumento, poco utilizzato dagli utenti soprattutto nel commercio elettronico internazionale.
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