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Più moneta elettronica e meno contanti in Italia

09/01/2020
Più moneta elettronica e meno contanti in Italia

L’Italia, rispetto ad altri Paesi europei, non è ancora in cima alla classifica per la digitalizzazione dei pagamenti, ma ultimamente il cambiamento nelle abitudini dei consumatori è tangibile. Spesso, infatti, si opta per i pagamenti elettronici anche per spese di medio-basso livello, come le compere al supermercato o anche un caffè al bar.

L’uso della moneta elettronica non è più frequente soltanto per i grandi acquisti, ma anche per le spese di tutti i giorni. Lo dimostra il calo nell’approvvigionamento del contante iniziato nel 2017 e confermato anche nel 2018 e 2019.

Ridurre i contanti e usare più carte di pagamento rappresenta la strada giusta per mettere all’angolo l’evasione fiscale. A ribadire il pugno di ferro contro chi elude il fisco è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Carte di credito: canone annuo più alto

Ad aumentare, però, sono anche i costi del canone annuo medio delle carte di credito. Attualmente la spesa si aggira intorno ai 37,64 euro; due anni fa il canone annuo medio delle carte di credito più diffuse in Italia era invece di 34,70 euro. Resta invariata la commissione per l’anticipo di contanti.

Il canone annuo presenta solitamente un costo compreso tra 0 e 80 euro. Ci sono alcune carte di credito che due anni fa presentavano un canone azzerato e che oggi invece prevedono il pagamento da parte degli utenti, mentre altre che invece risultano convenienti con poco più di 20 euro l’anno.

Va considerato che anche l’addebito delle utenze può richiedere un costo, come l’invio dell’estratto conto. Di prodotti ve ne sono tanti che differiscono tra loro per una serie di caratteristiche oltre che per il costo annuo. Il panorama è ampio e non è sempre facile muoversi in questa giungla di offerte e promozioni.

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Boom degli acquisti online

A presentare il segno più è soprattutto l’uso delle carte di credito e delle carte di debito per gli acquisti online. Secondo quanto rilevato dall’Abi-Banca d’Italia, tra il 2013 e il 2018 le transazioni con le carte di pagamento in Italia hanno presentato un’impennata del 71,6%.

Una buona fetta di tali operazioni viene effettuata con carte prepagate, che consentono di ridurre le spese di almeno due terzi rispetto alla carta di credito, sebbene le commissioni siano ancora rilevanti.

Prepagate e giovani

Le carte prepagate sono molto gettonate soprattutto tra i più giovani; possono infatti essere intestate anche a coloro che non hanno ancora compiuto i 18 anni di età. I costi di attivazione e di ricarica cambiano in base alla società di credito emittente. Solitamente, il costo di una ricarica in contanti allo sportello per una prepagata può oscillare tra 0 e 2,50 euro. Per il prelievo, invece, il costo è compreso tra 0 e 2 euro.

Tra i vantaggi di questo tipo di carta ci sono la non obbligatorietà di aprire un conto corrente; il controllo delle spese mediante il sistema di ricarica e, sul fronte della sicurezza, in casi di truffe o di furto, il malvivente non può avere accesso al conto corrente.

Differente il caso delle carte di credito; nei casi più convenienti il canone medio annuo può essere pari a 17 euro. Presenti anche alcune spese fisse. Oltre al canone annuale c’è, ad esempio, l’imposta di bollo di 2 euro da pagare sugli acquisti fatti con carta di credito di importi superiori a 77,47 euro.

A cura di: Tiziana Casciaro

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