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Più risparmio, meno investimenti: il successo dei conti deposito

01/08/2020
Più risparmio, meno investimenti: il successo dei conti deposito

Nel difficile clima di crisi post pandemia in cui versa il Paese, una delle poche certezze che sembra non abbandonare gli italiani è l’accumulo di denaro in strumenti di risparmio sicuri, ben lontani dagli investimenti rischiosi che la finanza più evoluta suggerisce per conseguire un ragionevole guadagno.

Messi su una bilancia tra rendimento e sicurezza, i conti deposito hanno progressivamente conquistato la fiducia dei risparmiatori, diventando sempre più un prodotto per ogni fascia di età e non solo per il pubblico dei più maturi.

A dimostrarlo ci sono le rilevazioni dell’ultimo Osservatorio ConfrontaConti.it sui conti deposito, che da dieci anni misura l’andamento delle richieste sulla base di alcune variabili chiave, come l’importo depositato, la durata dell’investimento, il vincolo, l’età dei richiedenti, la provenienza geografica delle richieste.

Gli importi depositati

Il primo semestre dell’anno si chiude con due tendenze apparentemente opposte. Crescono infatti i conti deposito per somme superiori ai 20.000: sono il 39,3% contro il 33,6% dell’ultimo periodo del 2019. Anche le somme più alte, oltre i 50.000 euro, guadagnano 3 punti percentuali e arrivano al 23,2%. Allo stesso tempo, aumentano anche le richieste di conti deposito per somme tra i 5.000 e i 10.000 euro, arrivando a segnare il 12,3%, contro il 9,8% del semestre precedente. Si riduce ma rimane sempre prevalente la fascia 15.000-20.000 euro, pur perdendo oltre 10 punti rispetto alla seconda parte del 2019: è il 37,6%.

Le durate più richieste

Quasi la metà di chi richiede un conto deposito (45,5%) lo fa per periodi tra i 7 e i 12 mesi. Tuttavia questo tipo di durata perde 9 punti percentuali rispetto allo scorso semestre, facendoli guadagnare alla durata temporale 13-24 mesi (ora al 18,2% dal 16,1%) e a quella 25-36 mesi (9,9% dal 7,0%). Guadagna punti anche il periodo più breve, inferiore a 6 mesi, passando dal 6,4% al 10,9%.

Età e provenienza dei richiedenti

Nonostante il pubblico dei titolari di conti deposito sia prevalentemente maturo con il 44,1% di over 55, gli ultimi anni hanno ampliato e diversificato la platea dei richiedenti. Questa prima parte dell’anno si chiude con un buon 37,1% di titolari tra i 41 e i 55 anni e il 16,5% tra i 26 e i 40 anni. Cresce la piccola percentuale di giovanissimi richiedenti, con un’età tra i 18 e i 25 anni, ora al 2,3% contro l’1,4% di sei mesi fa.

Nessuna novità sostanziale in questi mesi per la provenienza geografica delle richieste: dominano quelle del nord Italia con il 68,8%, seguite da un Centro che è in lento recupero al 15,8% e dal Sud e le Isole al 15,5%.

La rimonta dei depositi liberi

Dopo un 2019 che aveva fatto segnare nel primo semestre l’84,1% di richieste di depositi vincolati, un anno dopo assistiamo a una inversione di tendenza e vediamo prevalere i depositi liberi, conseguenza naturale di una situazione di minore stabilità e della necessità di avere sempre le somme a disposizione. L’intero campione si divide così tra il 52,8% di richieste di depositi non vincolati e il 47,2% di depositi liberi.

La sicurezza a un buon tasso

La situazione tassi di interesse rilevata dall’Osservatorio di ConfrontaConti.it ci dice che è possibile portarsi a casa un conto deposito con un rendimento netto intorno all’1%. Per avere immediato riscontro serve fare una veloce ricerca sul comparatore ConfrontaConti.it tra i migliori conti deposito e avere un prospetto aggiornato quotidianamente delle migliori occasioni sul mercato.

A cura di: Maria Cristina Pintor

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