Viaggi all'estero: qual è il miglior strumento di pagamento per le vacanze?
Un viaggio nell'area Euro non comporta particolari accorgimenti, mentre nei Paesi extra UE è necessario organizzarsi e capire quale carta usare e se cambiare o meno contanti. Si registrano costi fino al 3 per cento per le transazioni in valuta diversa dall'euro.

Siamo nel pieno dell’estate. E molti italiani sono pronti a preparare le valigie e a partire. Prima di lasciare casa è bene però organizzarsi da ogni punto di vista. Anche la scelta dello strumento di pagamento non è una cosa di poco conto. Bisogna capire bene come affrontare le spese di un soggiorno all’estero. Se infatti in area euro non ci sono grandi differenze rispetto all’Italia, il discorso è completamente diverso quando si viaggia in un Paese extra euro.
In questi territori bisogna prendere in considerazione le commissioni sul tasso di cambio. In genere, le banche applicano una maggiorazione al cambio disponibile al momento della transazione. Un extra che può essere anche significativo in caso di soggiorni di lunga durata. Prendiamo allora in esame le proposte delle banche italiane per quanto riguarda le carte di pagamento per scoprire quali sono i costi legati all’utilizzo per transazioni con valuta diversa dall’euro.
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Transazioni all’estero, quanto ci costano le commissioni?
Quando si viaggia all’estero e si effettuano pagamenti e prelievi, le banche applicano delle commissioni. Nella maggioranza dei casi le banche italiane non prevedono differenze tra le transazioni in euro effettuate in Italia e negli altri Paesi dell’area euro. Sia per i pagamenti che per i prelievi dell’ATM le commissioni sono uguali a quelle effettuate in banche italiane.
Non funziona allo stesso modo se si effettuano transazioni all’estero in valuta diversa. In tal caso c’è da considerare una maggiorazione del tasso di cambio, rispetto a quello valido al momento della transazione stessa. Tale maggiorazione è indicata nelle condizioni contrattuali della carta ed è solitamente presente nel foglio informativo. Secondo gli ultimi dati la maggiorazione applicata è pari, in media, all’1,75% dell’importo transato, ma il valore non è sempre fisso. Ci sono infatti che banche non applicano commissioni fino al raggiungimento di una specificata soglia ed altre che prevedono una commissione diversificata in base alla valuta della transazione. Prendendo in considerazione più carte di pagamento - 50 in totale tra carte di credito, debito e prepagate - si va da una commissione massima del 3% e una commissione minima dello 0%.
È chiaro che la maggiorazione applicata al tasso di cambio varia anche a seconda del tipo di carta utilizzata. Le più convenienti sono le prepagate, con una commissione media pari a 1,66%. A seguire ci sono le carte di debito, con una commissione media di 1,73%. Le più costose, invece, sono le carte di credito: solo le classiche prevedono una maggiorazione pari a 1,83%.
Ecco perché prima di affrontare un viaggio all’estero è opportuno scegliere con attenzione quale strumento di pagamento utilizzare. In primis, va verificata con la propria banca la possibilità di utilizzo della propria carta all’estero. In genere comunque quasi tutte le carte sono già abilitate all’uso all’estero, almeno nell’area euro.
Un altro aspetto da valutare è quello relativo alle commissioni di prelievo e, in caso di viaggio in area extra euro, delle commissioni sui pagamenti. Un fattore di non poco conto soprattutto quando ci troviamo ad affrontare un soggiorno prolungato.
Per i viaggi all’estero si consiglia inoltre di partire con almeno una carta di riserva per scongiurare il rischio di restare senza uno strumento di pagamento per smarrimento, furto o per un qualsiasi tipo di malfunzionamento. È bene inoltre essere consapevoli anche che per l’accesso ad alcuni servizi, come il noleggio auto, è necessario utilizzare la carta di credito. Utile anche la compatibilità con i wallet digitali, che permettono di pagare con lo smartphone o lo smartwatch, senza dover avere sempre con sé la carta di pagamento.
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