
Un trentenne su quattro vive oggi ancora in famiglia, ma coloro che decidono di farcela da soli difficilmente riescono ad affrancarsi completamente dai genitori. Mantenersi nel 2015, contrariamente a quanto si possa pensare, è infatti molto vicino a quanto costava mantenersi 30 anni fa: 1327 euro, contro le 690 mila lire al mese del 1984.
Lo dice un’indagine presentata dall’Osservatorio Findomestic realizzata in collaborazione con IPSOS sui consumi dei beni durevoli e i comportamenti di acquisto dei trentenni oggi rispetto a quelli dei giovani di 30 anni fa.
Più di mille e trecento euro al mese, dunque, per vivere decorosamente. Sì, ma da soli. Perché il reddito necessario alla completa autonomia sale a 1.876 euro per una coppia senza figli e a 1.995 euro per una coppia con figli.
“Due universi distinti”, la ricerca definisce così le due categorie storiche di trentenni a confronto. Perché mentre chi aveva 30 anni nel 1984 si muoveva in un contesto dinamico e accogliente, i giovani oggi vivono una condizione di perenne incertezza, il più delle volte senza prospettive di sviluppo e dovendosi adattare a nuove e inaspettate ridefinizioni sociali ed economiche.
Il reddito necessario a un’autonomia non è dunque cambiato, ma sono cambiati la scena d’azione e le opportunità in gioco.
Così, i nuovi trentenni chiedono ancora aiuto alla famiglia per pagare le bollette, le multe o le spese extra: in media, secondo i loro calcoli, 280 euro al mese. Che diventano però 380 o 400 euro al mese secondo i calcoli e le testimonianze dei genitori intervistati.
Cambia, secondo queste premesse, il valore dell’acquisto di un bene durevole. E se negli anni '80 i giovani mettevano al primo posto della lista dei desideri la casa di proprietà, insieme al lavoro e alla famiglia, in questo momento la casa non è più una priorità, perché la cosa più importante per i giovani diventa la stabilità del lavoro: è così per il 70% di loro. Al secondo posto eletta la famiglia in testa alle priorità dichiarate, mentre al terzo la salute.
Quello che emerge dalla ricerca è che “i giovani oggi cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, con formule come il low cost, l’e-commerce, la sharing economy e il cloud shopping". Per usare queste formule di acquisto, usano mezzi come la rateizzazione, il noleggio, il comodato d’uso, le carte di debito e di credito e il mobile payment.
Cambia anche la modalità con cui si detiene un veicolo: la vecchia concezione di auto di proprietà cade il posto alla condivisione di soluzioni smart per godere di un servizio funzionale, al minimo costo e con il minimo dell’impegno economico.
Infine, cosa incide oggi di più sul bilancio. Trent’anni fa al primo posto c’era il mutuo, oggi ci sono semplicemente i trasporti. Poi le spese per la casa, seguite da quelle per il telefono cellulare e Internet.
Fondamentale diventa la personalizzazione di prodotti e servizi, e oltre, la loro customizzazione esattamente secondo le esigenze e i desideri espressi e variamente manifestati attraverso i molteplici e nuovi canali della comunicazione che danno loro voce.