logo confrontaconti.it

Le dritte per cambiare conto corrente

Pubblicato il 23/11/2016

Aggiornato il 25/11/2016

 Le dritte per cambiare conto corrente

Con una media di 318 euro annuali contro i 114 euro del resto dell’Europa (secondo le indagini fornite dalle Associazioni Federconsumatori e Adusbef), l’Italia si aggiudica la palma del paese europeo con la spesa più alta per un conto corrente gestito in filiale. A distanza di un anno e mezzo dalla legge sulla portabilità dei conti - la n. 33/2015 entrata in vigore il 25 giugno 2015 - che impone il tempo massimo di 12 giorni per il trasferimento pena un indennizzo a favore del consumatore proporzionale ai giorni di ritardo, torniamo a parlare dell’utilità di cambiare conto quando non si fosse soddisfatti di quello che di cui si è titolari.

Quali sono gli step necessari per non sbagliare e quali le variabili da valutare attentamente?

La prima domanda da farsi è a cosa ci serve quel conto e quali servizi intendiamo includere: accredito dello stipendio, addebito delle utenze e delle rate di un eventuale mutuo, piccolo risparmio. La maggior parte dei conti concede condizioni migliori oppure bonus e omaggi di benvenuto proprio se si sceglie l’opzione dell’addebito dello stipendio sul nuovo conto, ma caricare un conto di addebiti e domiciliazioni di utenze o abbinare titoli o altri prodotti di risparmio rischia di appesantirlo e di complicarne un eventuale futuro trasferimento a una nuova banca.

Altra variabile da tenere sott’occhio è il numero di operazioni che si intende includere e la modalità delle operazioni stesse: solo per fare un esempio, ci sono alcuni conti che prevedono una commissione fino a 2 euro su ogni prelievo da uno sportello ATM differente rispetto a quello della banca dove si è aperto il conto. E non bisogna neanche dimenticare di valutare a priori prima di aprire un conto corrente le commissioni richieste dalla banca per la gestione del conto.

Fondamentale è controllare l’indicatore sintetico di costo, quello che poi arriva a definire il Taeg, in sostanza il tasso reale del conto che include tutti i costi di gestione fissi e variabili. Una modalità per verificare se è in linea con i costi di mercato è confrontarlo con gli Isc indicativi della Banca d’Italia, calcolati sulla base dei “profili tipo di utilizzo” dei differenti istituti di credito riportati sui fogli informativi dei conti correnti.

Il costo delle carte - in media sulle 30 euro quello praticato da una banca con gestione in filiale - può ulteriormente gravare sul costo di un conto, visto che ogni banca ha una sua politica di costi e attribuisce una spesa differente per la detenzione di bancomat, carte di credito, pagamento dei bonifici.

Infine i tassi di interesse passivi in caso di sconfino nel caso in cui non si disponga di un fido: possono arrivare al 18%.

Il suggerimento è quindi quello di informarsi e chiedere chiarimenti su ognuno degli aspetti elencati, ma anche quello di valutare - nel caso in cui si abbia una anche minima confidenza con la rete - un conto corrente online. La gestione delegata al titolare non richiede nessun intervento da parte della banca e consente di tagliare la quasi totalità dei costi.

I conti online a zero spese hanno molti altri vantaggi, come carte di credito innovative, servizi in rete comodamente gestibili da casa o in mobilità (pagamenti bonifici, MAV, bollette, acquisti, accensione di mutui), assistenza attraverso i canali social e le chat dedicate.

Un’idea di quanto si può risparmiare facendo ricorso a un conto in rete è possibile averla confrontando i prodotti dei principali istituti di credito su ConfrontaConti.it.

Il 23 novembre il conto più conveniente con gestione solo online per un saldo medio di 3.000 euro è quello di BancadinAmica. Gli interessi netti sono di 22,20 euro al Tasso lordo dell’1,00% e con costi di gestione, bollo, canone e delle operazioni pari a zero. In più, le operazioni di prelievo con Bancomat/VPay sono gratuite in tutta Europa.

Se invece si sceglie di gestire il conto sì online ma talvolta in filiale alle stesse condizioni, l’offerta migliore è quella di Webank che ha un costo di 2,26 euro, dovuto principalmente ai costi per i pagamenti pari a 3,00 euro. Il Tasso lordo è qui dello 0,10% ed entro il 31/12/2016 per chi accredita lo stipendio o la pensione oppure apre una linea vincolata a 12 mesi senza facoltà di svincolo anticipato con almeno 1.000 euro, ci sono in regalo 120 euro di buoni carburante TotalErg.

A cura di: Paola Campanelli

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 1 su 5 (basata su 1 voto)

Articoli correlati