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L’Italia dei pagamenti evoluti, tra ritardi digitali e innovazione

Pubblicato il 01/04/2017

Aggiornato il 03/04/2017

L’Italia dei pagamenti evoluti, tra ritardi digitali e innovazione

La digitalizzazione dei servizi bancari sembra ormai acquisita e consolidata, se si pensa a quante volte possiamo rinunciare ad andare in filiale sbrigando comodamente da casa ormai qualsiasi operazione o commissione bancaria. In "Home Banking: tutti i vantaggi dei conti 100 percento online" leggiamo che secondo una recente indagine dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) in collaborazione con Gfk, in Italia sono all’incirca 16 milioni ad utilizzare i servizi di home banking, il 55% dei possessori di un conto corrente.

Tuttavia il Rapporto e-banking 2017 di BEM Research mostra che l’internet banking non è così assodato per l’Europa e in particolare proprio per l’Italia, che non supera il 28% di utenti che fanno uso del canale online, seguita solo da Portogallo (28%), Cipro (20%), Grecia (14%), Bulgaria (5%), Romania (5%). Il freno a un utilizzo più disinvolto della rete per gestire le operazioni bancarie sarebbe di ordine principalmente culturale, ma c’entrano anche le barriere tecnologiche come la disponibilità di device o il raggiungimento della rete in alcune zone più isolate del Paese, quindi ci sono anche i fattori età e sesso.

Dal loro canto, le banche potrebbero contrastare la resistenza al cambiamento con campagne di informazione volte a sciogliere i dubbi e a rafforzare il concetto fondamentale della sicurezza. Riguardo all’offerta inoltre, dovrebbero concepire sistemi all’insegna della usability ed elevare gli standard di sicurezza degli stessi strumenti di internet banking. In un momento critico come quello attuale potrebbe essere ripensata anche la funzione delle filiali, deputando i negozi fisici e le persone impiegate a fare formazione e diffusione della cultura finanziaria, oltre che del digitale. Solo così, l’e-banking può tradursi in una vera opportunità e in un aumento di efficienza grazie alla riduzione dei costi operativi, piuttosto che diventare – come spesso è accaduto – penalizzante per la redditività della banca.

Una minaccia importante per gli istituti di credito è costituita negli ultimi anni da tutte quelle società che si sono sostituite alle banche per assolvere a funzioni tipiche, quali i pagamenti. Come abbiamo avuto modo di trattare in "Pagamenti digitali: un balzo da record" la diffusione dei più innovativi pagamenti digitali è sempre più capillare e secondo l’Osservatorio del Politecnico, l’anno scorso sono state registrate oltre 140 milioni di operazioni contactless, per un valore di oltre 7 miliardi. PayPal e Google Wallet hanno sicuramente dominato questo mercato, imponendosi con tecnologie evolute alle quali le banche non hanno saputo rispondere adeguatamente. È la ormai ben nota Fintech, l’innovazione tecnologica applicata alla banca e alla finanza, che negli ultimi tempi sorprende lanciando sistemi di pagamento sempre più sofisticati.

Come l’ultima trovata della startup Keyo, una società di Chicago che ha studiato un POS “intelligente”, basato sul riconoscimento biometrico del cliente, non dell’occhio, né dell’impronta, ma della mano: semplicemente passando il palmo sul dispositivo studiato dalla società di fintech e installato nell’esercizio convenzionato, scatterà l’addebito sulla carta. Per abbandonare carte, codici, portafoglio e contanti, basterà registrarsi sul sito della società e recarsi in uno degli esercizi convenzionati che ha adottato il dispositivo per questo tipo di pagamento. Nel frattempo, Apple debutta con i suoi sistemi evoluti di pagamento contactless attraverso la digitalizzazione delle carte di credito sullo smartphone, e Mastercard lavora per eliminare la carta e introdurre il selfie pay, che utilizzia immagini dinamiche e non statiche e che entro l’anno arriverà anche in Italia.

Per chi fosse ancora in dubbio su quali saranno i sistemi di pagamento nel futuro, ConfrontaConti.it dispone di una sezione Guide e strumenti conti per conoscere anche il funzionamento dei conti online. All’interno dello stesso portale, con poche e semplici mosse è possibile poi prendere visione dei conti correnti online più convenienti, a secondo del profilo di correntista immesso nel format della ricerca.

A cura di: Paola Campanelli

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