Osservatorio conti correnti ConfrontaConti.it: gli ultimi dati 2017

La situazione bancaria italiana si è evoluta in favore dell’aumento delle richiesta di conti correnti online.
Le tendenze degli ultimi anni infatti, rivelano come il canale preferito dagli italiani per gestire il proprio denaro sia quello telematico. Un vero boom degli istituti di credito telematici dunque, che vantano il 51,8% dei conti aperti al II semestre 2017, contro il 7,7% delle banche tradizionali.
Il dato è molto rilevante, specie se confrontato con le tendenze relative agli anni precedenti.
Nel 2010 i conti online rappresentavano solo il 28-29,8% del mercato, e la loro richiesta è andata via via crescendo raggiungendo il picco intermedio del 43,2% al I semestre 2014, fino al 51,8% odierno.
Rimane spazio per i rapporti gestiti online ma anche in filiale (il 40,4% al II semestre 2017), comunque in diminuzione rispetto allo scorso anno e in drastica diminuzione rispetto al I semestre 2010. Per contro i conti gestiti solo tramite filiale sono passati dal 20,0% del primo semestre 2010 al 7,7% odierno, un dato che sottolinea il graduale abbondono delle sedi reali in favore di quelle virtuali.
Perché la maggioranza degli italiani ha scelto cambiare conto corrente e di passare da un conto tradizionale ad un conto online? La motivazione è da individuare nel maggior risparmio offerto da un conto corrente online rispetto a quello tradizionale, semplice da gestire e decisamente più economico.
L’Osservatorio conti correnti di ConfrontaConti.it, analizza l’andamento dei conti correnti in Italia dal 2010 al 2017, e fornisce dati semestrali dai quali emerge non solo il successo dei conti correnti online, ma anche una spiccata propensione dei soggetti di età compresa fra 26 e 40 anni alla gestione telematica delle proprie finanze (il 56,1% contro il 42,6% dei soggetti di età superiore ai 50 anni).
Il saldo attivo dei conti correnti è aumentato. Nell’ultimo semestre 2017 i conti con saldo uguale o inferiore a 1.000 euro rappresentano appena il 16,3% dei rapporti bancari. Crescono al contrario i conti correnti con saldo superiore a 10mila euro (30,1% ad oggi).
I conti correnti di basso importo hanno subìto un vero contraccolpo rispetto al 2013, quando rappresentavano la maggioranza dei conti aperti (il 24,0% contro il 23,5% dei conti con saldo attivo superiore a 10mila euro). I conti di importo compreso fra 1.001 e 3mila euro ammontano oggi al 19,2%, e sono in lieve diminuzione rispetto al primo semestre dell’anno.
Anche il saldo medio del conto risulta in aumento, passando da 11.713 euro dei primi mesi del 2017 a 12,245 euro (ultima rilevazione dell’Osservatorio conti correnti di ConfrontaConti.it), ma risulta in diminuzione se confrontato con il I semestre 2016 (13.565 euro). Resta comunque in crescita rispetto a 5 anni fa (la media saldo al II semestre 2012 ammontava ad appena 8.988 euro).
Quanto all’area geografica, sono andate via via crescendo le richieste di apertura conto corrente nel Nord Italia, che sono passate dal 63,3% del primo semestre 2017 al 72,5% del secondo. I dati, se confrontati con gli anni precedenti, non hanno subìto sostanziali variazioni. Dal 2010 infatti, il numero più alto di richieste conti ha sempre riguardato le regioni settentrionali, che superano negli ultimi 10 anni il 50% contro le soglie del 20,6% di richieste al Sud e nelle Isole (picco massimo al I semestre 2010) e del 15,9% al Centro (picco massimo al I semestre 2012).
Ad oggi i conti correnti aperti al Sud rappresentano appena il 15,9% del mercato e l’11,9% al Centro.
Dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio, emerge inoltre che la maggior parte dei titolari di conti correnti ha un età compresa fra 26 e 40 anni. Al secondo semestre 2017 è il 39,9% dei soggetti appartenenti a questa fascia a vantare il primato, seppur con percentuali in calo rispetto al primo semestre dell’anno (40,4%) e rispetto al secondo semestre 2016 (42,9%).
Valori stabili con lievi oscillazioni negli anni per i conti aperti da soggetti di età compresa fra 41 e 55 anni, in calo i conti aperti da soggetti di età superiore a 55 anni (il 16,7% oggi rispetto al 18,9% dei primi mesi del 2010).
Ecco cosa emerge infine dalle analisi incrociate dell’Osservatorio.
L’analisi per canale d’uso e d’età, svela che i soggetti di età compresa fra 26 e 40 anni preferiscono aprire un conto corrente online (il 56,1%). Il 13,2% dei soggetti di età superiore a 55 anni invece predilige la sola filiale (il 13,2%), e al contempo, rappresenta la maggioranza dei conti correnti aperti e gestiti sia a mezzo filiale che online (il 44,2%).
I dati relativi all’operatività media sottolineano un lieve decremento dal 2010 al 2017 (dal 47,4% al 45,4%). I conti correnti ad alta operatività invece, rappresentano oggi il 23,3%, percentuale superata da quelli a bassa operatività (29,2%). L’operativa media maggiore è stata riscontrata nei conti correnti aperti nel Nord Italia (il 46,8% contro il 45,3% delle Isole e il 46,6% del Centro); i dati rilevano che il numero di operazioni più alto viene eseguito nel 2017 da soggetti di età compresa fra 26 e 40 anni.
Sempre riguardo al numero e alla tipologia di operazioni, gli italiani non sfruttano abbastanza la personalizzazione offerta dalle banche (solo il 2,1% nel 2017), come evidenziato nella recente news "Il conto corrente ideale? Online e su misura".
Dalle ultime tendenze, emerge infine che l’89,6% degli italiani preferisce non richiedere lo scoperto di conto, specie nel Nord Italia (l’89,9%) e se appartenente alla fascia di età compresa fra 18 e 25 anni (il 93,9%).