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Come investire in un conto deposito senza rischi

06/11/2017
Come investire in un conto deposito senza rischi

Accantonare il denaro derivante da stipendio o altre rendite è la soluzione giusta per avere a portata di mano somme da utilizzare in caso di necessità. A tale scopo risponde il conto deposito: un contratto bancario che permette di risparmiare e di investire in modo sicuro.

Come ampiamente illustrato nella guida "Bail-in: finalmente la guida Abi-consumatori", è importante sapere come investire in un conto deposito senza rischi e conoscere meglio le caratteristiche del prodotto. In questo articolo, tutte le informazioni su natura e protezione dei conti deposito.

Il conto deposito si distingue dal conto corrente perché aiuta i consumatori a custodire il denaro e assolve al contempo una funzione remunerativa.

Le somme versate in conto corrente infatti, possono essere spese in ogni momento tramite prelievo, bonifico, o utilizzando carte di credito o bancomat. Le sole operazioni ammesse in conto deposito, invece, sono i versamenti e i prelievi con addebito sul conto corrente di appoggio.

A chi sceglie di aprire un conto deposito la banca può riconoscere interessi fino al 2% lordo, ma l’ammontare dipende dall’importo depositato e dalla durata del vincolo.

I conti deposito con più alto rendimento sono quelli vincolati, in cui il cliente si obbliga a tenere ferme le somme per un determinato periodo di tempo (generalmente per 6, 12 o 24 mesi). Esistono tuttavia anche conti deposito liberi, che assicurano al cliente condizioni economiche favorevoli e oltre ad un guadagno.

Prima di scoprire come investire in un conto deposito senza rischi, vediamo come trovare i conti deposito più convenienti.

Per trovare le migliori soluzioni basta fare un preventivo di conto deposito su ConfrontaConti.it. Di seguito i risultati di un rilevazione del 23 ottobre 2017, su 6.000 € depositati per 24 mesi:

• Conto deposito vincolato di Banca Ifis che offre un guadagno netto 150,96 €, tasso lordo all’1.70%, nessun pagamento per l'imposta di bollo e liquidazione trimestrale;

• Conto deposito vincolato di Banca Privata Leasing che offre un guadagno netto di 140,28 €, tasso lordo all’1,85% e interessi anticipati;

• Conto deposito vincolato di Banca Popolare di Cividale con guadagno netto 135,84 €, tasso lordo all’1,80%, interessi trimestrali e capitale sempre disponibile.

Per investire in un conto deposito senza rischi è essenziale rivolgersi agli istituti di credito più solidi dal punto di vista patrimoniale. Per appurare il livello di affidabilità delle banche basta rifarsi agli studi di settore, oppure gestire il denaro conformemente alle norme sul Bail-in.

I rischi legati alla titolarità di un conto deposito consistono infatti nella possibilità che la banca fallisca venendo meno agli obblighi nei confronti del cliente, in primis, e quindi alla restituzione delle somme depositate.

Tuttavia, in relazione al meccanismo europeo di risanamento delle banche, per il quale i correntisti possono essere chiamati a contribuire con i propri fondi all’assorbimento delle perdite (il Bail-in appunto), esistono diverse garanzie.

Ai sensi della Direttiva 2009/14/CE gli istituti di credito italiani ed europei devono aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che garantisce i singoli depositanti per le somme depositate fino a 100.000 €. Nel caso di depositi inferiori a 100.000 €, quindi, il rischio per il correntista di perdere il proprio denaro non sussiste, ferma restando la possibilità che quest’ultimo venga restituito in ritardo rispetto alla richiesta (l’attesa massima in ogni caso è fissata a 20 giorni lavorativi).

Investire in un conto deposito senza rischi è quindi possibile perché lo strumento finanziario è salvo su più fronti dal Bail-In, specialmente riguardo alla gerarchia prevista dalla legge; infatti i correntisti potrebbero rispondere delle perdite solo in ultima istanza, dopo l’intervento di azionisti, obbligazionisti e titolari di bond subordinati.

Va specificato però come, a differenza delle somme versate sul conto deposito, gli interessi e i dividendi detenuti presso la banca non godano della separazione patrimoniale dell’istituto.

A cura di: Ele Libra

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