Boom dei conti deposito non vincolati
I conti deposito non vincolati sono gli strumenti di investimento preferiti dagli italiani. Oggi la percentuale raggiunge infatti il 75,2%, mentre nel primo semestre era pari al 52,8%. Segno meno per i conti depositi vincolati: si è passati dal 47,2% al 24,8%.

I conti deposito, strumenti di investimento capaci di riconoscere un interesse attivo sulle somme depositate, continuano ad essere molto gettonati tra gli investitori più maturi. Negli ultimi mesi emerge, però, una maggiore attenzione nei confronti di questi prodotto bancario da parte di chi ha un’età compresa tra i 41 e i 55 anni. È la fotografia più recente scattata dall’Osservatorio Conti Deposito di ConfrontaConti.it che registra anche un boom dei depositi non vincolati: sono sempre di più i clienti che desiderano avere disponibilità immediata del denaro versato.
Si abbassa l'età media degli investitori
Gli over 55 guidano la classifica (42,6%), ma si registra una leggera flessione rispetto al primo semestre, quando la percentuale era pari al 44,1%. A mostrare il segno “più” sono, invece, coloro che hanno un’età compresa tra i 41 e i 55 anni: si è passati, infatti, dal 37,1% del primo semestre al 41,5%. Si abbassa, dunque, l’età media di chi opta per questo strumento che remunera le somme depositate.
A piazzarsi in terza posizione ci sono gli investitori di età compresa tra i 26 e i 40 anni (14,8%): nel primo semestre del 2020 la percentuale era pari al 16,5%. Ancora minimo l’interesse dei giovanissimi per i conti deposito: la percentuale di chi investe e ha un’età compresa tra i 18 e i 25 anni è pari soltanto all’1,1%.
Più depositi sopra i 50mila euro
Aumentano i depositi sopra i 50mila euro: si è passati dal 23,2% del primo semestre del 2020 al 27,3%. Scivolano in seconda posizione i depositi il cui importo è compreso nella fascia tra i 15.001 e i 20mila euro (si è passati dal 37,6% al 25,4%), mentre aumentano i depositi a partire dai 20K. Quest’ultima performance ha raggiunto il 17,5%, mentre nel primo semestre del 2020 la percentuale era pari al 16,1%.
In aumento i depositi compresi tra i 5.001 e i 10.000 euro: si è passati dal 12,3% al 15,2%. Segno più anche per i depositi pari o inferiori ai 5.000 euro (si è passati dall’8,7% del primo semestre al 12,1%).
I conti deposito liberi in cima alla classifica
Aumenta la percentuale dei depositi non vincolati, che raggiunge infatti il 75,2%, mentre nel primo semestre era pari al 52,8%. Calano i conti depositi vincolati: si è passati dal 47,2% al 24,8%. Gli investitori preferiscono poter ritirare le somme versate a loro piacimento. Con un conto deposito vincolato bisogna attendere, invece, la scadenza del vincolo o pagare molto spesso una penale in caso di ritiro anticipato rispetto al termine prestabilito.
Le durate di investimento
La durata più richiesta per l’investimento è quella dei 7-12 mesi che, rispetto al primo semestre del 2020, registra però un calo: si è passati dal 45,5% al 33,7%. Cresce la quota per le durate comprese tra i 25 e i 36 mesi (si è passati dal 18,2% al 22,7%) e per i depositi superiori ai 36 mesi (dal 15,5% al 21,2%). Lieve crescita per la quota per durate inferiori o uguali ai 6 mesi.
Al Nord si investe di più, record al Centro
I maggiori investitori risiedono in Italia Settentrionale. Attualmente le richieste di conti deposito al Nord Italia rappresentano, infatti, il 67,7%. Il Centro supera, intanto, il record storico registrato nel 2010 (15,4%) con l’attuale percentuale del 17,3%. Lieve calo al Sud e nelle isole dove si è passati dal 15,5% del primo semestre del 2020 al 15,1%. Nel secondo semestre del 2019 la percentuale era pari al 16,3%.
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