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Carte di credito sempre più nel mirino degli hacker

Le credenziali di account sono sempre più appetibili per gli hacker che mettono a segno truffe e furti di identità. In particolare continua lo scambio di dati illeciti riguardanti le carte di credito: oltre al numero della carta, circolano anche cvv e data di scadenza nel dark web.

02/10/2023
computer con una messaggio di allerta frode
Aumentano gli attacchi degli hacker

L’Italia è il quinto Paese al mondo per furto di account e-mail. Lo rivela l’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber a cura di Crif che segnala un aumento delle attività degli hacker nel primo semestre 2023. I frodatori sono sempre più attivi nel mondo del web e continuano a mettere a segno truffe e furti di identità. Nel corso dei primi sei mesi dell’anno sono aumentate, infatti, le segnalazioni degli utenti che si sono ritrovati a fare i conti con le proprie credenziali compromesse. Ad avere la peggio, oltre ai singoli cittadini, sono anche le aziende, complice la diffusione del ransomware. I pirati informatici non solo recuperano dati sensibili, ma li diffondono anche sul dark web.

In particolare gli account e i dati rubati vengono utilizzati per accedere a siti di intrattenimento, social media e siti di e-commerce. Nel mirino degli hacker vi sono anche siti web di servizi a pagamento e finanziari, come gli account bancari. Ecco perché gli esperti consigliano di prestare massima attenzione alle e-mail e ai messaggi per scongiurare casi di truffe e phishing. Non bisogna mai cliccare su link presenti nelle mail o in Sms sospetti, né fornire dati personali in messaggi che a prima vista sembrano inviati dal nostro istituto di credito.

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Carte di credito, i dati approdano nel dark web

La diffusione illecita dei dati relativi alle carte di credito coinvolge anche il nostro Paese, che si piazza al 15esimo posto a livello mondiale per truffe carte di credito. Le truffe maggiori si registrano in Nord America, seguita dall’Europa che registra una crescita delle frodi del 90,8% rispetto al primo semestre 2022. Secondo l’Osservatorio nel dark web finiscono non solo i numeri delle carte, ma anche cvv e data di scadenza. In questo modo i criminali informatici hanno tutti i dati necessari per poter utilizzare le carte. Dall’indagine emerge, infatti, che nel 95,5% delle volte i dati frodati dagli hacker sono completi.

Quali sono i dati più frodati nel web?

Nel primo semestre 2023 i dati finiti nel mirino degli hacker sono indirizzi e-mail; password e username. Vulnerabili anche i numeri di telefono e gli indirizzi postali. A livello globale l’Italia conquista il quinto posto, dopo Stati Uniti d’America, Russia, Germania e Bulgaria. A completare la classifica vi sono poi Brasile, Regno Unito, Polonia, Giappone e Canada. L’indagine ha rivelato che sono soprattutto gli account e-mail personali a finire nel mirino dei pirati informatici (90,7%). Nel 9,3% dei casi si tratta invece di account business. Rispetto al secondo semestre 2022 si registra, però, anche una crescita del +3,7% di account business rilevati nel dark web.

La presenza del numero di telefono nel dark web consente ai frodatori di poter inviare messaggi di finti pagamenti. Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più il fenomeno dello smishing, dove gli sms contengono link che – una volta cliccati dalle vittime - permettono agli hacker di localizzare i malcapitati e di ricostruirne l’identità. La combinazione di furto del numero di telefono con la password è più che triplicata nei primi sei mesi dell’anno rispetto al secondo semestre 2022: si è passati dal 6,2% al 29,0% con una crescita dei casi del +372%.

Che il nostro Paese fosse una delle prede preferite degli hacker era già evidente lo scorso anno quando fu registrato un aumento a tre cifre di attacchi informatici, pari a +169% rispetto al 2021. Il Rapporto annuale del Clusit, l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, definì il 2022 quale anno peggiore sul fronte della sicurezza informatica, soprattutto per il settore governativo e le aziende manifatturiere del Made in Italy.

A cura di: Tiziana Casciaro

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