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Conti deposito: recuperano l’inflazione e premiano più dei Bot

Pubblicato il 05/06/2019

Aggiornato il 12/06/2019

Conti deposito: recuperano l’inflazione e premiano più dei Bot

Una delle forme preferite dagli italiani per mettere al sicuro i propri soldi resta il conto deposito, che oggi offre un rendimento spesso superiore ad altri strumenti di investimento e che permette allo stesso tempo la gestione del proprio risparmio in modo elastico. Un porto che da molti è considerato sicuro sia perché il ‘premio’ è deciso in anticipo, nel momento in cui la somma viene depositata, sia, soprattutto, perché è garantito dallo Stato.

L’unica sua incertezza consiste infatti nell’ipotetico fallimento della banca stessa, pericolo oggi scongiurato - fino alla somma di 100 mila euro – dall’intervento del Fondo di Tutela Interbancario. Il più recente Osservatorio Conti Deposito di ConfrontaConti.it, che prende in esame il periodo a tutto aprile di quest’anno (su base semestrale), conferma questo scenario.

Dalla ricerca emerge soprattutto l’ulteriore accelerazione avuta dai conti deposito il cui importo è compreso nella fascia 15.001 euro e 20mila, quota salita al nuovo massimo storico di 31,4% dal 20,4% dell’ultimo semestre del 2018. 

La crisi lima i grandi risparmi

Bisognerà aspettare altre rilevazioni per capire se c’è una conferma del cambio sostanziale della direzione che hanno preso i risparmi, ma intanto fa riflettere solo il fatto che, fino ai primi sei mesi dello scorso anno, questa fascia galleggiava dal 2010 (inizio della serie storica) tra l’8% e il 9%. Nel frattempo ci sono stati gli effetti della crisi con cui gli italiani hanno dovuto fare i conti e, probabilmente, sono stati costretti ad attingere al portafoglio dei risparmi.

Nello stesso periodo, infatti, i conti deposito con importi sopra i 50mila euro sono scivolati al 25,6% del totale dal 30,4% degli ultimi sei mesi del 2018, segnando così il loro minimo storico (quota che viaggiava stabilmente sopra il 30% ormai dal primo semestre del 2015).

Nuovo minimo storico anche per i conti deposito il cui importo è compreso tra i 20.001 e i 50mila euro, scesi al 17,6% dal 19,6% del semestre a dicembre. Segno negativo anche per i conti deposito più piccoli: al 2,2% dal 2,4% per quelli tra 10.001 e 15mila, al 13,8% dal 16,1% per quelli tra 5.001 e 10mila e al 9,3% dall’11,1% quelli sotto i 5mila euro. 

Il dominio dei conti vincolati

Il risparmiatore nel decidere la tipologia di conto deposito spesso si dirige su quello vincolato, perché è più remunerativo rispetto a quello libero. Anche se le richieste per quello non vincolato nell’Osservatorio ad aprile di quest’anno hanno registrato un importante spunto, al 16,5% del totale dal 10,9% della ricerca precedete, la maggioranza resta sempre di dominio del conto vincolato (83,5% contro l’89,1% di fine 2018).

Il risparmiatore, nella scelta di aprire un conto deposito, può anche beneficiare del servizio offerto dalla piattaforma ConfrontaConti.it, che permette di confrontare le varie proposte degli istituti di credito, così come di disegnare il prodotto in base alle proprie esigenze. 

Il mercato è dei risparmiatori maturi

Tornando alla ricerca, l’analisi di un investimento nei conti deposito in base alla loro durata mostra un consolidamento per le fasce 7-12 mesi (al 43,4% dal 38,8%), 25-36 mesi (all’8,7% dall’8,3%) e oltre 36 mesi (al 15,5% dal 14,6%). In assestamento invece per i depositi la cui durata è nella fascia 13-24 mesi (al 21% dal 24%) e per quelli inferiori ai 6 mesi (all’11,5% dal 14,3%).

La tabella che prende in esame l’età dei richiedenti dei conti deposito è sempre dominata dalle fasce dei risparmiatori maturi: quelli con un’età compresa tra i 41 e 55 anni (quota in assestamento al 36,1% dal top assoluto del 39,5% registrato nel secondo semestre 2018) e gli over 55 (al 39,1% dal 38%).

La fascia dei 26-40enni nel primo scorcio di quest’anno (a tutto aprile) ha invece registrato il quarto incremento semestrale consecutivo (dal primo semestre 2017), passando al nuovo massimo degli ultimi cinque anni, al 23,1% (20,6% a fine 2018). 

I tassi restano favorevoli

Poco mossa la tabella dell’analisi per area geografica, con le richieste arrivate principalmente dal Nord del paese (72,1% del totale). Per quanto riguarda i rendimenti, dall’Osservatorio Confronta Conti Deposito di ConfrontaConti.it emerge che il tasso d’interesse, riferito a depositi di 10mila euro vincolati per dodici mesi, da dicembre continua a viaggiare costantemente sopra il tasso d’inflazione: quello lordo è sul 2% (soglia abbandonata nel finale del 2014) e quello netto è indicato sui massimi degli ultimi tre anni, all’1,48%.

Rendimenti che premiano due volte gli investitori, rispetto a quelli che otterrebbero se investissero in titoli di Stato paragonabili per durata (Bot, 0,070% lordo e 0,061% netto) e considerata un’inflazione che staziona attorno all’1%.

A cura di: Fernando Mancini

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