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Cresce la spesa per la gestione di un conto corrente

La spesa per la gestione di un conto corrente è stata maggiore nel 2019. L'incremento risulta, però, inferiore rispetto a quello del 2018 quando invece la spesa aumentò di 7,5 euro. Le spese fisse, che ammontano a 57,6 euro, sono aumentate di 2,1 euro.

11/01/2021
Cresce la spesa per la gestione di un conto corrente

La spesa per la gestione di un conto corrente è aumentata di 1,6 euro nel 2019 rispetto al 2018, attestandosi a 88,50 euro. Un incremento lieve e in netta decelerazione rispetto a quello registrato nel 2018, quando invece la spesa aumentò di 7,5 euro.

La fotografia è stata scattata da Bankitalia mediante una rilevazione svolta nel 2020 su 12.705 conti correnti bancari e 900 conti correnti postali, selezionati a partire rispettivamente da 608 sportelli bancari e 45 sportelli postali. Il dato dei conti bancari include 698 conti online non riferibili a sportelli.

Le spese fisse, che rappresentano circa i due terzi della spesa totale e ammontano a 57,6 euro, sono aumentate di 2,1 euro. I canoni delle carte di credito e di debito sono diminuiti rispettivamente di 1,0 e 0,6 euro. Giù le spese variabili, che sono diminuite di poco più di 0,5 euro, scendendo in totale a 30,9 euro.

Segno più anche per la spesa di gestione dei conti bancari online: la crescita è pari a 5,9 euro e a 0,2 nel 2018. Discorso inverso, invece, per i conti correnti postali: la spesa di gestione è calata dopo l'accelerazione dell'anno precedente: -0,7 euro; 5,0 euro nel 2018.

Da cosa è dipeso l’aumento della spesa? Bankitalia fa sapere che l’incremento è legato alle modifiche nella composizione del paniere di servizi e operazioni, manifestatesi attraverso l'accresciuta detenzione di carte di pagamento ed il maggior numero di operazioni, soprattutto bonifici.

La variazione delle commissioni ha invece lasciato sostanzialmente invariata la spesa: a parità di operazioni e servizi fruiti, la spesa complessiva di gestione di un conto corrente sarebbe diminuita di poco meno di 0,2 euro.

Dalla rilevazione effettuata da Bankitalia risulta inoltre che la commissione per la messa a disposizione dei fondi, applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente, è stata pari all’1,8 per cento del credito accordato. La crescita è modesta rispetto all'anno scorso, quando era pari all’1,7 per cento.

Dallo studio, relativo al 2019, viene ancora fuori che le commissioni unitarie di istruttoria veloce (CIV), applicate nel caso di sconfinamenti e scoperti di conto corrente, sono diminuite da 20,6 a 17,9 euro.

Spese più basse per giovani, famiglie e pensionati

L'indagine sulla spesa dei conti correnti si basa su informazioni sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie nel corso di un anno e documentate negli estratti conto di fine anno.

La spesa di gestione rivela una certa variabilità tra i clienti: risulta meno elevata per quelli con un profilo di operatività semplificato, come i giovani, le famiglie e i pensionati e maggiore per i profili di consumo più sofisticato.

Lo scarto di spesa tra i conti correnti giovani e i conti correnti delle famiglie ad alta operatività è pari a 69,8 euro, scende a 23,5 euro. Lo studio rileva per ciascun conto e per ciascuna tipologia di servizio ad esso associato il numero di operazioni svolte nel corso dell'anno e la spesa corrispondente, in modo da calcolarne il relativo costo unitario.

Intanto, a partire dal primo gennaio 2020 sono entrate in vigore le nuove disposizioni di trasparenza per i conti correnti e i conti di pagamento offerti ai consumatori. Da quasi un anno è necessario indicare nei documenti informativi trasmessi alla clientela un Indicatore dei Costi Complessivi (ICC) che sostituisce l'ISC. Il calcolo del nuovo indicatore avviene in base a profili di operatività analoghi a quelli utilizzati per l'elaborazione dell'ISC, ma include nuove spese in passato non considerate.

I conti correnti online

I conti online si rivolgono a consumatori che intendono svolgere operazioni prevalentemente tramite canali virtuali. Nel 2019 la spesa di gestione di un conto online è stata pari a 21,4 euro; si tratta di 5,9 euro in più rispetto all’anno precedente; l’aumento è stato determinato principalmente dalle maggiori spese fisse e, tra queste, dai maggiori canoni di base unitari.

La spesa dei conti online, rispetto a quella dei conti bancari convenzionali, è di livello inferiore: il divario di spesa, pari a 67,2 euro, deriva principalmente da una struttura tariffaria più conveniente, piuttosto che dalla diversa composizione del paniere di servizi fruiti. La differenza maggiore è evidente sul fronte delle spese fisse. Anche la spesa per le carte di pagamento associate ai conti online risulta inferiore per effetto dei minori canoni.

A cura di: Tiziana Casciaro

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