Sempre più giovani optano per i conti correnti
I conti correnti sono tra gli strumenti bancari più gettonati tra gli italiani per custodire i risparmi e gestire il proprio denaro. Ultimamente, sono tanti i giovani che stanno optando per questo prodotto: molto frequente la scelta del canale online.
Ormai è davvero difficile farne a meno. Sono tantissimi, infatti, gli italiani che si affidano a un conto corrente per custodire i propri risparmi ed effettuare prelievi, pagamenti e versamenti di denaro.
In pole position ci sono sempre i conti con giacenza superiore ai 10mila euro (38,0%). Rispetto al primo semestre 2020 si registra un leggero calo: nei primi sei mesi dell’anno la percentuale si attestava al 39,5%. È la fotografia scattata dal nuovo Osservatorio di ConfrontaConti.it.
A presentare il segno più sono i conti con giacenza dai 5.000 ai 10.000 euro (si è passati dal 20,1% del primo semestre del 2020 al 21,2%). A seguire i conti con giacenza compresa tra i 3.001 e i 5.000 euro (17,1%); i conti con giacenza pari o inferiore a 1.000 euro (13,9%) e quelli con giacenza compresa tra i 1.001 e i 3.000 euro (9,8%).
Interessante anche l’analisi del valore dei saldi medi: si è passati dai 15.859 euro del secondo semestre del 2019 ai 16.554 euro attuali.
Crescono le richieste al Sud
Sono le regioni del Nord a restare in cima alla classifica per il numero di richieste di apertura di conti correnti. L’Italia Settentrionale registra una percentuale pari al 67,2% rispetto al 69,7% del primo semestre dell’anno. Nel primo semestre del 2019 la percentuale era pari al 72,8%.
Le regioni del Centro Italia occupano il 16,5% del campione rilevato. Nel primo semestre dell’anno la percentuale era pari al 16,1%. Aumentano le richieste di conti correnti al Sud e sulle isole: la percentuale è pari al 16,3%, mentre nel primo semestre dell’anno la percentuale era del 14,2%. Inoltre nel primo semestre del 2019 la percentuale si attestava al 14,8%.
I conti correnti stregano i giovani
Nella maggior parte dei casi chi è titolare di un conto corrente ha un’età compresa tra i 26 e i 40 anni. La percentuale di chi appartiene a questa fascia d’età è pari al 42,7%, mentre nel primo semestre del 2020 era pari al 44,2%.
Sempre più affascinati da questo strumento bancario sono i giovani dai 18 ai 25 anni: a ricorrere a questo strumento è l’8,5% del campione rilevato. Nel primo semestre dell’anno la percentuale era pari al 5,6%: nel secondo semestre del 2019 la percentuale era ferma al 7,0%.
Presentano il segno più anche le richieste di conti correnti da parte di coloro che hanno più di 55 anni: dal recente Osservatorio emerge che la percentuale è pari al 18,1%, nel primo semestre del 2020 era del 17,5%. La percentuale nel secondo semestre del 2019 era pari al 15,2% per gli over 55. In calo le richieste di conti correnti da parte di coloro che hanno un’età compresa tra i 41 e i 55 anni: secondo l’osservatorio relativo ai mesi da luglio a settembre, la percentuale è pari al 30,8%. Nel primo semestre dell’anno la percentuale era del 32,6%.
I conti online in cima alla classifica
I conti correnti online restano i più gettonati con il 62,4% delle richieste (nel primo semestre del 2020 la percentuale era del 62,1%). Rispetto al secondo semestre del 2019 si registra, però, un leggero calo: in quel periodo la percentuale era pari al 65,8%.
Si fa ricorso sia all’online che alla filiale nel 31,7% dei casi (nel primo semestre del 2020 la percentuale era pari al 30,9%). Ci si reca solo in filiale nel 5,9% dei casi: il dato è in calo rispetto al primo semestre dell’anno, quando invece la percentuale era pari al 6,9%.
Cresce l’operatività media
L’operatività resta medio-alta anche in questo periodo. Il 58,0% presenta un’operatività media con un totale di 60 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti. Nei primi sei mesi dell’anno la percentuale era pari al 56,6%.
Il 21,4% dispone, invece, di un’operatività alta: si tratta di correntisti che effettuano 150 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti. Il dato è in calo rispetto al primo semestre dell’anno quando la percentuale era pari al 22,3%.
Il 20,5% (si registra un calo rispetto al 21,2% del semestre precedente) opta per un’operatività bassa, ovvero effettua un totale di 20 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti.
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