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Impariamo a usare le nostre carte

Pubblicato il 08/12/2016

Aggiornato il 27/09/2017

Impariamo a usare le nostre carte

Sempre più carte nei portafogli degli italiani, usate non tanto come mezzo di pagamento per cui lo strumento preferito - come abbiamo avuto modo di scrivere in "Pagamenti e acquisti via mobile: siamo pronti al futuro?" - continua ad essere il contante, ma sempre più per prelevare cash allo sportello. Più 26,6% in totale le operazioni nell’ultimo anno e +11% le transazioni con cash prelevato con carta, quando erano stato lo scorso anno il 9%. Una scelta parecchio costosa, verrebbe da dire, se si considera che in media la commissione richiesta dalla banca per prelevare con la carta di credito è del 3,6%, con punte del 4,10% della Carta Classic di Monte dei Paschi di Siena. Non è tuttavia un caso isolato, visto che anche le banche che offrono la carta di credito a costo zero hanno sempre una commissione alta per l’anticipo contanti.

Ma quanto costa veramente una carta di credito e per cosa conviene usarla? Secondo l’Osservatorio Acquisti CartaSi, nell’ultimo anno il mercato delle carte di credito, prepagate e di debito è cresciuto dell’11%, sviluppando un volume di transato pari a 97,6 miliardi. E insieme all’utilizzo delle carte è cresciuto il loro costo medio, il 9% negli ultimi mesi con un canone medio che è passato dai 32 ai 35 euro.

Uno studio condotto nell’Università Bocconi di Milano per Corriere Economia scandaglia i costi e fornisce dritte interessanti su come non incorrere in extracosti. Come la commissione benzina, applicata sull’uso della carta per fare rifornimento da un istituto su quattro. Oppure le commissioni di acquisto online, del tutto illegali come stabilito dall’Antitrust che ha emanato sanzioni salate per compagnie aeree che invece le praticavano come Norwegian Air e Blue Air, con l’invito ai consumatori a segnalare eventuali abusi al sito www.agcm.it. Le carte di credito possono infatti essere usate in tutti i negozi che aderiscono al circuito di pagamento e che espongono il logo, e secondo il Codice di Consumo è vietato aumentare il prezzo di un prodotto se pagato con la carta di credito.

Ma qual è la carta più costosa e quale quella più economica? L’indagine è stata condotta su 21 carte di credito non solo di banche e finanziarie, ma anche di ipermercati, sempre più sul mercato con carte di debito che consentono non solo di fare la spesa, ma anche di prelevare o di ottenere l’anticipo contanti.

In fondo alla classifica, con un canone annuo di 80 euro c’è Carta Verde di American Express. Al primo posto troviamo due carte: Visa Oro di Ing Direct e Iw Credit di IWBank Private Investment, entrambe con un canone pari a zero. Subito a seguire troviamo Cartapass di Carrefour, 15 euro, la Carta Black di Fineco con un canone di 19 euro e subito dopo Fidaty Plus di Esselunga che da zero ha aumentato il costo della carta a 23 euro. E così Poste Italiane che con Bancoposta era a 23,24 euro, è passata a un canone di 37 euro che scatta dal secondo anno. Poco meno care di America Express ci sono Intesa Sanpaolo con Carta Blu al costo di 60 euro e Santander Consumer Bank che arriva a 50 euro. Il motivo del rincaro dei costi da parte di molti istituti può essere imputato “alla riduzione delle interchange fee sulle carte di credito, le cosiddette commissioni tra banche ridotte di due terzi allo 0,3%”, ha commentato Vincenzo Grimaldi, country manager di Carrefour Banca.

Per chi avesse confidenza con il canale online, su ConfrontaConti.it è possibile usufruire di una promozione che prevede per il primo anno la quota gratuita di una delle carte American Express, da richiedere online. 

Secondo la ricerca bisogna invece prestare molta attenzione alle carte revolving, quelle che si ricaricano senza esaurire un plafond prestabilito. Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia dopo anni in cui la percepita pericolosità di un meccanismo poco controllabile come quello delle carte ricaricabili aveva fatto perdere mercato, il numero di carte è tornato a crescere del’11,5% nel 2015.

Basti solo dire che il Tasso effettivo dei principali prodotti offerti da istituti di credito e finanziarie arriva in media a toccare il 18,29%, calato di un punto percentuale rispetto al 19,37% di cinque mesi fa. Le punte massima e minima sono tuttavia di un Taeg pari al 24,16% per Carta Valea del Gruppo Carige e del 10,52% di Carta Extra di Fineco.

Ma vediamo quanto costa disporre con una carta revolving di una somma piccola, pari ad esempio a 1.500 euro, da restituire con rate da 100 euro al mese. Il costo sarà di 1.595 euro calcolando il Taeg minimo (quindi 95 euro in più di quanto ricevuto) e 1.730 euro con il Taeg massimo (230 euro in più). Se gli importi sono dunque limitati, anche gli interessi lo saranno, ma gli stessi diventano molto più onerosi per somme di denaro più alte.

A cura di: Paola Campanelli

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