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A che punto siamo con i pagamenti cashless?

03/07/2018
A che punto siamo con i pagamenti cashless?

In Italia la maggior parte delle operazioni di pagamento viene effettuata in contanti, con una percentuale di transazioni in moneta di carta che si avvicina all’86%, una cifra che denota come la banconota sia un’abitudine culturale con un’alta resistenza.

Il nostro Paese figura terz’ultimo in Europa nell'utilizzo dei pagamenti cashless, facendo registrare solo il 14% di operazioni senza ricorso ai contanti. Il triste primato ha numeri peggiori solo in Spagna, dove solo il 13% delle transazioni avviene cashless, e in Grecia con un ridottissimo 12%.

I numeri del digitale

Guardando i dati degli ultimi dieci anni, si nota tuttavia che l’innovazione nei pagamenti è comunque in atto. Dal 2008 al 2016 il numero di transazioni con carta di credito è aumentato dell’85%, per un valore di 178 miliardi euro. A crescere sono state soprattutto le nuove tecnologie e in special modo i pagamenti contactless (la soluzione che consente di effettuare transazioni senza introdurre la carta nei tradizionali POS), che sono cresciuti del 150% e hanno raggiunto un giro d’affari di 18 miliardi di euro, mentre si sono raddoppiati i valori del mobile payments, passati dai 3,9 miliardi di euro del 2016 ai 6,7 miliardi di euro del 2017.

Anche in Italia il contante ha dunque perso consensi. “L’Italia”, commenta Paolo Bertoluzzo, AD del gruppo Nexi, “parte indietro rispetto agli altri Paesi, questo le dà una grande opportunità di recupero. Sarà un percorso lento, ma non ci sono molti dubbi sul fatto che, prima o poi, tutti i pagamenti saranno digitali. Non mi chiedo se, ma quando”.

Addio al contante: ci guadagna anche lo Stato

La moneta elettronica ha numerosi vantaggi per il singolo, ad esempio l’addebito posticipato delle spese, ma anche la possibilità di accedere a forme di pagamento nuove o di effettuare acquisti online. In più, è  in genere più sicura del contante, visto che nel caso si rimanga vittime di una truffa online c'è la possibilità di essere prontamente risarciti.

I vantaggi riguardano anche l’aspetto sociale, visto che i pagamenti digitali sono per loro natura tracciabili, una caratteristica che agevolerebbe la lotta all’evasione fiscale. Tuttavia, esistono anche delle criticità all'utilizzo della moneta digitale, come eventuali malfunzionamenti che potrebbero bloccare il sistema dei pagamenti oppure l’eventualità di attacchi informatici su larga scala.

I metodi di pagamento digitale più diffusi

Nella news “Pagamenti digitali: gli italiani preferiscono ancora la carta di credito”, abbiamo evidenziato che il 36% dei consumatori utilizza la carta di credito, contro il 23% che preferisce la carta di debito. Solo il 24% dei clienti usa le App bancarie, che vengono consultate più spesso per visualizzare le transazioni (il 32% dei casi) o per predisporre i pagamenti (23%). Per scegliere cosa comprare si preferisce in particolare il pc (57%), ma anche lo smartphone (31%) e il tablet (12%). Tuttavia, il 34% degli intervistati dichiara di avere effettuato almeno un’operazione di pagamento direttamente dal mobile nel corso degli ultimi 12 mesi.

Italiani fedeli al conto corrente

Non si arresta il boom dei conti online, che se nel 2012 rappresentavano il 31,3% di quelli totali, quest’anno sono arrivati al 53,2%. Le percentuali sono state rilevate dal bollettino mensile di ConfrontaConti.itil portale che confronta i migliori conti correnti presenti attualmente sul mercato. Per conoscere i vantaggi di un conto online, riportiamo qui di seguito una generica simulazione di apertura aggiornata al 20 giugno 2018, su un cliente 30enne con un saldo attivo di 5.000 euro, operatività media e accredito dello stipendio.

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A cura di: Paola Campanelli

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