Abi: banche italiane verso l'euro digitale
Il progetto dell'euro digitale consiste in una moneta elettronica accessibile sia ai cittadini che alle imprese, ma che non andrà a sostituire il contante. L'obiettivo della Bce è quello di poter dare ai consumatori l’opportunità di beneficiare di un nuovo strumento di pagamento rapido e sicuro.

L’euro digitale non è poi così lontano. La Bce lavora con determinazione al progetto e anche le banche italiane sono pronte a intraprendere questa strada. Presto potrebbe infatti arrivare la ‘fumata bianca’ da parte del Consiglio dei Governatori. Questa moneta elettronica sarà accessibile sia ai cittadini che alle imprese, ma non andrà a sostituire il contante. L’obiettivo è quello di poter dare ai consumatori l’opportunità di beneficiare di un nuovo strumento di pagamento, più rapido e sicuro. Una data certa da cerchiare sul calendario non c’è ancora. La Bce è ferma nel ribadire che l’euro digitale sarà adottato solo se darà al mercato un valore concreto e percepibile.
Non sarà, dunque, una valuta alternativa nell’Eurosistema, ma semplicemente un nuovo mezzo di pagamento. L’euro digitale – secondo il progetto – sarebbe convertibile parimenti con le banconote, ma andrebbe a rispondere ai bisogni di un’utenza sempre più vicina ai pagamenti digitali. A confermarlo è anche la ventesima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments che sottolinea l’aumento delle transazioni effettuate con le carte nel corso del primo semestre 2022. Molto gettonati in questa prima fase dell’anno anche i pagamenti realizzati con app e smartphone. Ad avere successo in Italia anche la nuova soluzione di pagamento rateale Buy now Pay Later.
Secondo l’ultima ricerca CRIF - SDA Bocconi - Assofin su Gli strumenti di pagamento credit based: il Buy Now Pay Later, presentata in occasione del CRIF Finance Meeting, il 79% del campione esaminato considera il Buy Now Pay Later una forma di pagamento dilazionato; il 31,8% degli utenti lo usa per fare acquisti di importo non alto (sotto i 300 euro), mentre nel 69,2% dei casi viene usato per somme fino a 1.000 euro massimo. Dall’indagine emerge che il 71% dei consumatori ne fa uso perché considera il BNPL un servizio comodo e gratuito. Tra gli altri numeri interessanti ci sono quelli relativi alla frequenza d’uso di questo sistema: il 46,8% degli utenti dichiara di aver utilizzato il BNPL dalle due alle quattro volte. Il 28,9% una sola volta, il 10,4% dalle cinque alle sei volte e il 13,9% più di sei volte. Sempre più diffuso anche l’eCommerce. D’altro canto anche le banche italiane sono sempre più alle prese con servizi innovativi per consentire all’utenza di effettuare pagamenti in maniera rapida e sicura.
Cosa vorrebbe offrire la BCE per mezzo dell'euro digitale?
L’euro digitale – fanno sapere dall’Eurotower - non andrebbe a causare effetti negativi per le finanze in quanto va considerato un mezzo di pagamento e non uno strumento di investimento. Inoltre a occuparsi della sua gestione saranno intermediari sottoposti a vigilanza. A gennaio scorso era stata proprio la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ad annunciare l’arrivo della nuova moneta per il 2023: "Un euro digitale darebbe alle persone l’accesso a un mezzo di pagamento semplice, sicuro e affidabile, emesso dalla banca centrale, garantito pubblicamente e universalmente accettato in tutta la zona euro”.
Una delle questioni che è stata più trattata in merito alla possibile emissione di un euro digitale è quella della privacy. Ma su questo punto la Bce è ferma: nessun rischio, la protezione dei dati sarà garantita. Verrebbero, dunque, protetti l’identità dell’utente, i dati sul singolo pagamento (ad esempio la somma spesa) e i metadati riguardanti la transazione (come ad esempio l’indirizzo IP del dispositivo utilizzato). Questo mezzo di pagamento digitale sarebbe sicuro e a basso costo e potrebbe essere usato gratuitamente in tutta l’area dell’euro.
In un’epoca in cui i cittadini fanno sempre più ricorso ai pagamenti elettronici, l’euro digitale andrebbe dunque ad offrire a famiglie e a piccole e grandi imprese un’altra soluzione di pagamento. Un mezzo importante anche per i negozi e le imprese che vedrebbero così l’euro digitale come altro modo per ricevere pagamenti dai consumatori.