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Euro digitale: cos'è, perché serve e quando entrerà in vigore

Dopo un quarto di secolo dall'adozione dell'euro, il progetto potrebbe compiere un altro step evolutivo con l'introduzione della versione digitale. Questo perché l''Ue vuole ridurre la dipendenza da sistemi di pagamento esterni, spesso controllati da operatori extraeuropei.

26/09/2025
euro digitale
Euro digitale: cos'è e quando arriverà?

Negli ultimi tempi si è tornati a parlare con insistenza di euro digitale, dati i passi in avanti verso l’adozione di questa nuova forma di euro, che sarà utilizzabile per i pagamenti digitali di tutti i giorni con garanzia della stessa affidabilità della moneta fisica. Non si tratta di una criptovaluta (dunque il Vecchio

Continente prende una strada divergente rispetto agli Stati Uniti, dove c’è invece una netta apertura verso le criptovalute), bensì di denaro pubblico digitale, gestito dalle autorità monetarie, concepito per affiancare il contante, o il conto corrente, e consentire transazioni semplici, veloci e sicure su tutto il territorio europeo.

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Perché è stato pensato

Dopo un quarto di secolo dall'adozione dell'euro, il progetto nasce per rispondere a nuove esigenze nel sistema dei pagamenti. L'Ue vuole ridurre la dipendenza da sistemi di pagamento esterni, spesso controllati da operatori extraeuropei.

Lo scopo dell'euro digitale

La diffusione delle criptoattività e stablecoin private, con rischi non sempre controllati, richiede una risposta pubblica affidabile. L'euro digitale punta a tutelare la sovranità monetaria europea, garantendo stabilità e sicurezza senza minacciare il ruolo delle banche o lo sviluppo di sistemi privati di pagamento.

A che punto siamo nel processo di sviluppo

Negli ultimi mesi si sono intensificati i lavori istituzionali: l'Ecofin informale di Copenaghen ha espresso un accordo generale sulla necessità ei vantaggi dell'euro digitale, apparendo deciso a superare incertezze e ritardi.

Poche settimane fa, la Banca centrale europea e le autorità nazionali hanno ribadito con chiarezza che il progetto è prioritario, pur sottolineando la necessità di un quadro regolatorio integrato ed efficace. Attualmente si lavora su misure per prevenire rischi e per garantire un controllo prudente delle tecnologie coinvolte, in un contesto di cooperazione internazionale.

Quando dovrebbe entrare in vigore

Non è stata ancora fissata una data definitiva di introduzione, ma la Commissione Europea punta a un'implementazione entro i prossimi due-tre anni, compatibilmente con adeguati pronunciamenti regolatori e con l'adozione di misure di accompagnamento.

L'intenzione è di evitare ritardi che provocherebbero confusione e immobilismo, in un'epoca in cui gli altri Paesi stanno esplorando forme di moneta digitale, fatta eccezione per gli Stati Uniti, dove vigono divieti e incertezze politiche.

Le caratteristiche principali

L'euro digitale, assicura la Bce, sarà caratterizzato da sicurezza, efficienza e ampia accessibilità. Non sostituirà il contenuto ma ne sarà complemento digitale, facile da usare per cittadini e imprese. La sua introduzione non intaccherà la funzione di intermediazione delle banche né la stabilità monetaria e finanziaria. Inoltre, supporterà i pagamenti transfrontalieri, rendendo più fluide e veloci le transazioni nell'area euro, che oggi soffrono di frammentazione e costi elevati.

Quali sono le sfide e le criticità

Non mancano però perplessità e resistenze, soprattutto in alcuni settori economici e in Paesi come la Germania, dove si insiste sulla necessità di norme chiare riguardo all'accettazione dei pagamenti digitali e al potere liberatorio della moneta digitale.

Si pone anche la questione del controllo su criptovalute e stablecoin private, con richieste di rafforzare la vigilanza europea in modo unificato attraverso Consob ed Esma (rispettivamente autorità di controllo dei mercati finanziari a livello italiano e comunitario).

Fondamentale sarà accompagnare l'introduzione con campagne di informazione e alfabetizzazione finanziaria per ridurre i dubbi e rendere un'innovazione comprensibile e accettata dalla popolazione.

Implicazioni per il sistema finanziario europeo

Il progetto si inserisce in un processo di revisione più generale dell'architettura monetaria e finanziaria europea, che potrebbe prevedere una distinzione più definita tra il sistema dei pagamenti, la funzione monetaria e la supervisione bancaria.

Si tratta di un cambio di paradigma che, se ben gestito, potrà rafforzare la capacità dell'Ue di gestire la propria moneta in modo autonomo in scenari globali sempre più complessi e digitalizzati.

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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