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Bce: consumatori avvantaggiati dall’euro digitale

La Bce ha ottenuto positivi riscontri dal lavoro dei focus group sull’adozione dell’euro digitale. Lo studio fornirà un’analisi più dettagliata verso fine anno. L’obiettivo è di arrivare a una moneta digitale pubblica distinguibile, ma perfettamente convertibile con quella battuta dai privati.

07/04/2022
simbolo dell'euro davanti alla sede della Bce
La Bce ha allo studio l'euro digitale

La Bce sta lavorando per arrivare all’euro digitale. Al momento, ha affermato Fabio Panetta, uno dei membri del Comitato esecutivo dell’Eurotower, nel corso del suo intervento presso la Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, c’è un’attenta analisi da parte degli esperti delle esigenze dei cittadini e dei commercianti al fine di migliorare, nella fase istruttoria del progetto, le funzionalità dell'euro digitale prima di una sua eventuale emissione.

L'obiettivo non è tanto quello di avere 'troppo successo' o spiazzare intermediari e strumenti finanziari privati, ma - ha aggiunto il banchiere - quello di fare che l'euro digitale abbia un 'successo sufficiente' a generare una domanda adeguata e creare valore aggiunto per i consumatori.

A fine anno esame più dettagliato

Il percorso si preannuncia però piuttosto lento. La Bce, grazie al confronto all’interno dei gruppi di studio, ha intanto migliorato la propria comprensione circa le preferenze dei potenziali utenti. Solo nell’ultima parte dell’anno l’Istituto europeo avvierà un esame più dettagliato, costituendo nuovi focus group e fornendo loro maggiori elementi sull'utilizzo della moneta unica, al fine di ottenere riscontri più precisi. Più sul breve termine, nelle prossime settimane e mesi, Panetta ha anticipato che la Bce amplierà le occasioni di dialogo con i soggetti interessati, ascoltando i consumatori, le imprese, i commercianti, le banche e i fornitori di servizi di pagamento. Non di meno, ha assicurato, che continuerà il confronto con il mondo accademico e gli esperti.

Positivi riscontri dai focus group

L’Eurotower, per questa iniziativa, cerca anche il supporto delle istituzioni. La convergenza delle autorità e delle istituzioni Ue, ciascuna nell'ambito del proprio mandato e indipendenza, secondo Panetta è infatti fondamentale per garantirne il successo. In questo modo può essere centrato l’obiettivo principale: fare in modo che la moneta resti pienamente accessibile e utilizzabile in un’economia sempre più digitalizzata. Per raggiungerlo bisogna che i consumatori possano e vogliano usarla. I riscontri dei focus group forniscono già preziose indicazioni al riguardo: i cittadini di tutti i Paesi e di tutte le età, ha detto il banchiere, ritengono la capacità di 'pagare ovunque' la caratteristica più importante di un nuovo strumento di pagamento digitale.

Euro digitale distinguibile dal privato, ma convertibile

Questo significa che tutti i commercianti dell’Eurozona dovrebbero accettare l'euro digitale nei punti vendita fisici e via web. Tra le indicazioni dei gruppi di studio, spicca il desiderio dei cittadini di disporre di uno strumento in grado di consentire transazioni istantanee da persona a persona, a prescindere dai sistemi usati dall'emittente e dal beneficiario del pagamento. Gli studiosi hanno tuttavia rilevato un problema di riconoscimento: gli utenti, in generale, al momento non percepiscono la differenza che c’è tra l'euro digitale e quello che usano nelle piattaforme dei privati. Perché il sistema funzioni, secondo Panetta, l’euro digitale pubblico e quello battuto dai privati devono, invece, essere perfettamente convertibili e anche distinguibili. Solo così si preserva la fiducia nella moneta unica e si garantisce la sua più ampia accettazione.

A cura di: Fernando Mancini

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