Boom delle frodi: come proteggere il denaro nell’era dei pagamenti elettronici
L'altra faccia della medaglia. Negli ultimi dieci anni l’Italia ha assistito a un aumento preoccupante delle frodi legate ai pagamenti elettronici. Alcuni truffatori si impossessano dei dati personali attraverso e-mail, messaggi e telefonate ingannevoli che chiedono informazioni riservate.
Negli ultimi dieci anni l’Italia ha assistito a un aumento preoccupante delle frodi legate ai pagamenti elettronici. Dai 61 milioni di euro sottratti nel 2015, siamo passati a ben 116 milioni nel 2024, con un numero di truffe che è triplicato, arrivando a toccare 1,5 milioni di casi annui.
I numeri, che arrivano dal Rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente pubblicato da Banca d’Italia, si spiegano con la diffusione sempre più capillare delle carte di pagamento e con la crescita esponenziale degli acquisti online, che hanno cambiato radicalmente le abitudini finanziarie degli italiani.
Nonostante la crescita, il singolo pagamento ha ancora una probabilità bassa di essere truffa, con 13 transazioni fraudolente ogni 100 mila, ma per chi vi cade la perdita può essere particolarmente pesante, soprattutto in caso di bonifici, dove si superano mediamente i 5.800 euro a truffa.
Le tecniche insidiose dei truffatori
Le frodi si manifestano in forme diverse e spesso con una forte componente tecnologica e psicologica. Alcuni truffatori si impossessano dei dati personali attraverso e-mail, messaggi e telefonate ingannevoli che chiedono informazioni riservate.
Altri riescono a manomettere i pagamenti intercettandoli tramite virus informatici e cambiando i dati di destinazione delle somme inviate.
Una tecnica in forte aumento è quella della manipolazione diretta delle persone mediante messaggi audio o video falsi generati con intelligenza artificiale, capaci di convincere anche utenti attenti a versare denaro su conti fraudolenti.
Le vulnerabilità che caratterizzano bonifici e carte di pagamento
I bonifici sono la forma di pagamento più a rischio in termini di valore medio truffato, anche se rappresentano solo lo 0,002% delle operazioni totali.
Le carte di pagamento, pur avendo una percentuale di frodi superiore, coinvolgono cifre medie molto più basse, così come i prelievi da sportelli automatici.
I pagamenti online, in particolare quelli effettuati con la cosiddetta moneta elettronica, mostrano un aumento della percentuale di frode, che tocca lo 0,021%, riflettendo la complessità e la vulnerabilità del mondo digitale.
Come riconoscere una truffa
Per proteggersi è necessario sviluppare una sensibilità verso quei segnali che indicano tentativi di frode. Spesso si tratta di comunicazioni urgenti o inquietanti che chiedono dati personali o di accesso al conto.
Altre volte si ricevono notifiche di pagamenti mai effettuati o messaggi da fonti non riconosciute che insistono per ottenere codici di sicurezza. Una corretta attenzione e diffidenza verso queste situazioni possono impedire che le frodi abbiano successo.
Tra le raccomandazioni degli esperti c’è quella di non fornire in alcuna occasione dati bancari o password per telefono, email o messaggi, anche se sembrano provenire da fonti affidabili.
Attivare notifiche istantanee per ogni movimento sul conto corrente è fondamentale per rilevare tempestivamente operazioni non autorizzate. L’adozione dell’autenticazione a due fattori, che richiede due diversi passaggi per accedere al conto, aumenta significativamente la sicurezza. Infine, mantenere aggiornati antivirus e programmi del dispositivo riduce il rischio che virus o malware riescano a intercettare informazioni riservate.
Il contrasto alle frodi è anche una battaglia istituzionale. Banca d’Italia e le autorità di vigilanza hanno introdotto regole più rigide, come l’obbligo di verificare che il beneficiario di un bonifico sia effettivamente il titolare del conto indicato, oltre a promuovere campagne di informazione e educazione finanziaria dedicate ai cittadini. Questi interventi aiutano a rafforzare la fiducia e la sicurezza nel sistema dei pagamenti digitali.
Cosa fare quando si subisce una frode
Nel momento in cui si sospetta una truffa, è fondamentale contattare subito la banca e presentare denuncia alla polizia postale per bloccare eventuali ulteriori operazioni fraudolente. Se la banca non restituisce le somme sottratte, il consumatore può rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario, un organismo indipendente che può risolvere controversie in modo più rapido e semplice rispetto ai tribunali. Questi strumenti rappresentano una rete di protezione per il cittadino, nonostante il percorso possa essere emotivamente e burocraticamente impegnativo.