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I migliori conti deposito liberi di febbraio 2023

Gran parte dei conti deposito non presenta spese e offre tassi di interesse superiori rispetto ai conti correnti tradizionali. Tante le proposte delle banche a febbraio che assicurano un alto rendimento per i risparmi, sia che si decida di vincolare il capitale che non.

06/02/2023
cassetta di sicurezza
Migliori conti deposito di febbraio 2023

In un periodo in cui l’inflazione fa sentire il suo peso, gli italiani continuano a difendere a denti stretti i propri risparmi. Oggi mettere da parte un po’ di liquidità equivale a ottenere un rendimento di non poco conto grazie ai tassi di interesse più alti dei depositi.

Dall’ultimo bollettino Abi, pubblicato a gennaio e riferito al mese di dicembre 2022, risulta che in Italia il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è lo 0,62%. A novembre la percentuale era pari allo 0,58%. In particolare l’Associazione Bancaria Italiana fa sapere che quest’ultimo valore è legato al tasso praticato sui depositi (0,46%); al tasso sui PCT (0,92%) e al rendimento delle obbligazioni in essere (2,12%).

I depositi più convenienti di febbraio

Chi ha dei risparmi da parte e desidera farli fruttare, può confrontare i migliori conti deposito su ConfrontaConti.it e scegliere l’offerta più vantaggiosa in base al tasso di interesse applicato e alla logica di capitalizzazione degli interessi. Tra gli elementi da valutare ci sono anche le eventuali spese da affrontare per il deposito. Le banche offrono condizioni ancor più favorevoli quando si accetta di vincolare il capitale: in questi casi viene premiato il sacrificio degli investitori e vengono assicurati tassi di interesse più convenienti.

Vediamo allora quali sono i conti deposito più convenienti di febbraio 2023. Facciamo una simulazione con deposito libero (non vincolato) di 10.000 euro per 365 mesi. Secondo la rilevazione effettuata il 6 febbraio, sono tre le proposte migliori del momento per ottenere un rendimento dai propri risparmi:

  • Conto Arancio di ING,
  • Cherry Recal di Cherry Bank,
  • ControCorrente di IBL Banca.
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Al primo posto c’è Conto Arancio di ING che assicura un guadagno netto di 6.144,17 euro. Se si diventa clienti ING, si può avere Conto Arancio al 3% annuo lordo per i primi tre mesi. Successivamente si ha lo 0,5% annuo lordo, senza vincoli. L’offerta è valida fino al 31 marzo prossimo. Per i primi 3 mesi, dunque, dalla data di attivazione si ha il 3% annuo lordo di interesse sulle somme depositate fino ad un massimo di 100.000 euro. Il 3% sarà riconosciuto sul primo Conto Arancio attivato in ordine temporale, con un versamento. Oltre la somma di 100.000 euro e su ogni Conto Arancio successivo al primo, fino al 31 marzo, sarà applicato un tasso di interesse nominale annuo lordo pari allo 0,001%, poi 0,5% su tutte le somme depositate su tutti i Conto Arancio.

Cherry Bank propone Cherry Recall che garantisce un guadagno netto di 5.694 euro. Una soluzione perfetta per chi vuole avere libertà di svincolo e tassi interessanti. Il tasso lordo è pari al 2,8% e la liquidazione è trimestrale. Gli investitori possono alimentare il deposito quando vogliono e ritirare la somma (tutta o in parte) con un preavviso di 32 giorni. Grazie a tassi di interessi vantaggiosi fino al 4,00% lordo annuo di Cherry Vincolato si potranno far crescere i propri risparmi nel tempo. Il prodotto, sicuro, 100% digitale e solido, consente agli utenti di gestire tutto online, attivando anche i vincoli in pochi click, direttamente all’interno dell’internet banking.

ControCorrente è il prodotto proposto da IBL Banca con un guadagno netto di 4.501,67 euro. Il tasso lordo è pari al 2% e la liquidazione è trimestrale. Chi attiva questo conto, può anche vincolare le somme per ottenere un rendimento più alto, scegliendo tra diverse scadenze. Si tratta della soluzione ideale per gestire l'operatività quotidiana e tutte le funzionalità più avanzate online e da mobile. In più i clienti vengono remunerati. L’imposta di bollo è a carico della banca.

A cura di: Tiziana Casciaro

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