Italiani campioni di risparmio, ma in ritardo sugli investimenti
Nel 2023 (ultimo dato disponibile) la provincia di Biella si è confermata per il quinto anno consecutivo come la più “parsimoniosa” d'Italia, con una propensione al risparmio del 15,51%, ben al di sopra della media nazionale che si attesta attorno all'8,27%.

Il risparmio rappresenta da sempre un elemento fondamentale della cultura economica italiana: un indicatore di prudenza, ma anche di forza finanziaria del Paese. I dati più recenti confermano che le famiglie italiane continuano a mettere da parte una quota significativa del reddito disponibile.
Nel 2023 (ultimo dato disponibile), la provincia di Biella si è confermata per il quinto anno consecutivo come la più “parsimoniosa” d'Italia, con una propensione al risparmio del 15,51%, ben al di sopra della media nazionale dell’8,27%. Seguono nel podio altre due province piemontesi, Asti e Vercelli, mentre il Sud fatica con province come Crotone o Siracusa sotto il 5%. Differenze che riflettono il diverso livello di benessere tra le macroaree del Paese.
Al Piemonte il primato del risparmio tra le regioni
Secondo l'analisi condotta da Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, tra i fattori che favoriscono una maggiore capacità di accantonamento figurano aspetti demografici e culturali: aree con più laureati, nuclei familiari piccoli e una maggiore maturità anagrafica mostrano una maggiore inclinazione al risparmio.
Il Piemonte è quindi la regione leader, con una propensione all’11,2%, seguita da Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna. A livello nazionale, il tasso di risparmio lordo delle famiglie italiane è cresciuto al 9,3% nel primo trimestre del 2025, in aumento rispetto all’8,7% precedente e lontano dai minimi degli anni scorsi.
La necessità di proteggere il valore reale dei risparmi
Un dato rilevante è che, a fine 2024, il patrimonio finanziario delle famiglie italiane ha superato i 6.000 miliardi di euro, con un incremento di oltre 249 miliardi in un anno. Questo capitale include conti correnti, titoli di Stato, azioni, fondi comuni e polizze assicurative.
Tuttavia, l’inflazione può erodere rapidamente il valore del denaro fermo sul conto: ad esempio, con un tasso del 5%, 10.000 euro depositati perderanno 500 euro di potere d’acquisto in un solo anno. Negli anni, questa perdita si accumula, mettendo a rischio il valore reale dei risparmi.
La buona notizia è che, attualmente, il denaro sul conto corrente rappresenta solo un quarto della ricchezza finanziaria complessiva, mentre nel 2019 superava il 31%.
L’opportunità offerta dai conti deposito
A frenare molti dall’investire è il timore di perdere il capitale. Tuttavia, lasciare i soldi su strumenti improduttivi equivale a una perdita certa nel tempo. Una strategia utile per contenere i rischi e guadagnare qualcosa è rappresentata dai conti deposito. Questi strumenti si appoggiano a un conto corrente